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Famiglia Cristiana: PaCS sì, ma non sono famiglie

E’ possibile fare delle leggi a protezione di diritti individuali delle coppie di fatto, ma a condizione che le unioni di fatto non siano considerate famiglie.

ROMA – E’ possibile fare delle leggi a protezione di diritti individuali delle coppie di fatto, ma a condizione che le unioni di fatto non siano considerate famiglie.
E’ quanto sostiene oggi la rubrica “Primo Piano” di Famiglia Cristiana sulla quale la scorsa settimana era stata pubblicata integralmente la lettera aperta di Romano Prodi sui Pacs.
La nota del settimanale cattolico dei Paolini, pubblica a sotegno della posizione espressa due ampie citazioni ecclesiastiche: una di Benedetto XVI dello scorso 6 giugno al Laterano e un paragrafo dell’utima prolusione del cardinale Ruini al Consiglio permanente contro il “piccolo matrimonio”.
“Il dibattito politico delle ultime settimane – si legge nella nota non firmata del settimanale – è stato caratterizzato da vivaci polemiche sulla proposta di un riconoscimento, o addirittura di una legalizzazione, delle convivenze, sia etero sia omosessuali.
Si tratta di una questione complessa e delicata, che interpella ancora una volta i credenti, lacerati tra l’esigenza del rispetto delle diversità e dell’accoglienza cordiale a tutti gli uomini, indipendentemente dalle loro scelte di vita, e il parallelo dovere di non venir meno alla responsabilità di salvaguardare il bene comune della società. Una questione, dunque, sulla quale soffermarsi con pacatezza e senza eccessi polemici”.