Gay.it Archivio https://archivio.gay.it Archivio Storico di Gay.it Tue, 29 Dec 2015 23:00:00 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.2 Fanno discutere le parole di Renzi sulle unioni civili https://archivio.gay.it/fanno-discutere-le-parole-di-renzi-sulle-unioni-civili Wed, 30 Dec 2015 17:19:53 +0000 https://archivio.gay.it/fanno-discutere-le-parole-di-renzi-sulle-unioni-civili
Fanno discutere le parole di Renzi sulle unioni civili - renzi fine anno 2 - Gay.it Archivio

Diverse sono le reazioni che hanno suscitato le dichiarazioni del Presidente del Consiglio , Matteo Renzi, rilasciate durante la conferenza stampa di fine anno di ieri pomeriggio. Nella conferenza stampa, il Premier ha ribadito il suo impegno a portare a casa unioni civili e legge contro l’omofobia entro il 2016, mettendoci – ha dichiarato – “la stessa energia che ho messo sulle riforme costutuzionali sulle riforma dei diritti, non sole le unioni civili ma anche lo Jus soli e il terzo settore e l’associazionismo”: “queste non sono cose di sinistra ma di buon senso“, ha commentato Renzi. Dopo i commenti a caldo di Arcigay, ecco invece le dichiarazione dei politici tra ieri ed oggi, piccolo anticipo del “calvario” che ci aspetta dai primi giorni del 2016 al 26 gennaio, quando il ddl Cirinnà sulle unioni civili tornerà in Senato ed avrà due giorni per essere votato.

Prima di darvi conto delle dichiarazioni di oggi, vi anticipiamo i risultati del sondaggio che abbiamo realizzato ieri sulla credibilità da dare alle parole del Presidente del Consiglio. La comunità LGBT pare spaccata a metà: ad oltre 500 voti arrivati, il 49% gli da fiducia e il 51% gliela nega. Per la precisione il 31% dice che sarà la volta buona, il 18% pensa che farà le unioni civili perchè ormai si è troppo esposto, il 10% ritiene che non gliele faranno passare mentre il 41% definisce le sue parole come le “solite promesse farlocche”.

Fanno discutere le parole di Renzi sulle unioni civili - laura boldrini camera incontr monti - Gay.it Archivio

“Su temi come questo non si deve arrivare al muro contro muro ideologico, va cercata una sintesi e poi bisogna decidere per dare ai cittadini le risposte di cui hanno bisogno”. La presidente della Camera, Laura Boldrini, sollecita stamani – in un’intervista al Mattino – una soluzione sulle unioni civili: “Non possiamo lasciare nel guado tutte le coppie che aspettano di vedere regolamentate le loro unioni, sono persone vere e la politica ha il dovere di dare risposte”. “Come presidente della Camera – afferma – io ho il dovere di essere ottimista. Bisogna essere capaci di rinunciare alle contrapposizioni ideologiche e dare certezze normative“.

Fanno discutere le parole di Renzi sulle unioni civili - senato vuoto - Gay.it Archivio

“Leggo su qualche organo di informazione resoconti sul confronto in atto sul tema delle unioni civili, nei quali il mix tra titolo redazionale e frasi a me attribuite rischia di ingenerare equivoci che merita dissipare” dichiara in una nota Walter Verini, capogruppo PD in commissione Giustizia. “Penso che l’Italia debba al più presto avere una legge sulle unioni civili, che ponga fine ad una situazione di discriminazione omofobica e a pregiudizi che impediscono al nostro Paese di essere simile, su questo, ai Paesi civili e democratici. – precisa il parlamentare – E penso che il lavoro compiuto dal PD al Senato sia di grande valore e una base che può trovare un’ampia condivisione. Su questo tema, che è davvero arrivato all’ultimo miglio, è giusto secondo me evitare approcci ideologici o evocare vincoli di maggioranza che non possono esistere“. “Sia nel PD che tra i gruppi parlamentari di maggioranza e di opposizione ci può essere l’occasione per raggiungere insieme un traguardo civile di grande valore. – chiarisce quindi Verini C’è solo il tema della stepchild adoption che vede posizioni diverse. Personalmente non ho problemi a votarla. Se si riuscisse a rispondere ai dubbi di chi paventa che questa norma possa essere anticamera di chissà quali pratiche di maternità surrogata e mercificazione di uteri in affitto, sarebbe certamente utile e toglierebbe anche alibi a chi in realtà usa questi argomenti per bloccare tutto. Secondo me ci si può lavorare, per esempio definendo con precisione modalità e possibilità di questo strumento”.

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Interviene sul tema anche Benedetto Della Vedova, sottosegretario agli Esteri: “Proibire l’adozione del figlio del partner legittimo, anche nel caso di coppie omosessuali, non significa dunque scongiurare il ricorso all’utero in affitto, ma -aggiunge- stabilire che bambini e ragazzi, rimasti orfani del padre o della madre, debbano essere espulsi con la violenza dal nucleo di affetti e di relazioni con cui hanno condiviso, spesso dalla nascita, le fondamentali esperienze di vita, quando invece l’obiettivo da perseguire, nel loro interesse, è che i partner siano entrambi coinvolti, e tenuti giuridicamente, alla loro cura“.

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Di tutt’altro avviso, ovviamente, il Presidente della Commissione lavoro del Senato, Maurizio Sacconi: “Il presidente Renzi ha giustamente trattato il tema più come segretario del Pd che come capo del governo, ha escluso ovviamente il voto di fiducia, ha riconosciuto soprattutto in questa materia la libertà di voto dei suoi stessi parlamentari. Rimane però il fatto che l’Italia affronta questo tema profondamente lacerata dall’iniziativa tutta ideologica di chi vuole rivoluzionare la prima parte della Costituzione e i principi della tradizione nazionale. E in più l’Italia non è la Francia e nemmeno la Germania perché vi è un senso comune che ben rispetta tutte le relazioni affettive ma attribuisce alla sola famiglia naturale la funzione procreativa e genitoriale. Di qui il pericolo di un aspro conflitto sociale prima ancora che politico e il certo ricorso al referendum nel caso di approvazione del ddl Cirinna’. Può una nazione già attraversata da fenomeni disgreganti affrontare una ragione così profonda di divisione? Può il Pd cambiare la Costituzione materiale con una nuova maggioranza? E pensare che tutto ciò non abbia effetti sulla dimensione pubblica?”.

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Gasparri: “via gay, trans e rom da Piazza Navona” https://archivio.gay.it/gasparri-via-gay-trans-e-rom-da-piazza-navona Wed, 30 Dec 2015 17:19:53 +0000 https://archivio.gay.it/gasparri-via-gay-trans-e-rom-da-piazza-navona

Presepi no, gay center sì. È questa, secondo il quotidiano conservatore il Giornale, la sintesi giornalistica del risultato della decisione del prefetto-commissario di Roma, Francesco Paolo Tronca, che ha annullato per presunte irregolarità il bando di gara sulle tradizionali bancarelle che ogni anno a Natale abbellivano piazza Navona. Al loro posto arrivano i banchetti “laici” di varie onlus come la Croce Rossa, la mezzaluna islamica Emergency, l’Unicef e Greenpeace ma in mezzo a loro c’è anche il Gay Center. A rivelare l'”incredibile” notizia – ennesimo insulto, secondo loro, alla tradizione cattolica – è Franco Bechis di Libero che, scorrendo la lista delle 18 bancarelle assegnate, ha scoperto che una o due saranno dedicate al Gay Center di Roma, “la casa di tutte le persone lesbiche, gay e trans” della capitale. Il banchetto dovrà secondo la deliberazione n. 16 di Tronca, “promuovere le proprie attività statutarie e nel contempo offrire un programma di animazione ai bambini, nonché iniziative di intrattenimento ludico/culturali per le famiglie”

Immediata la reazione di Maurizio Gasparri (Forza Italia), che non perde occasione per star zitto. “Ho rappresentato al prefetto Tronca il danno arrecato alla città di Roma con lo stravolgimento delle tradizioni di Piazza Navona. Cacciare gli imbroglioni è un dovere delle istituzioni ma il deserto della piazza e la presenza che si annuncia di gay, rom, trans e compagnia cantando offende una tradizione che non si richiama solo alla befana, ma anche al presepe“. Che sottolinea: “Le bancarelle di Piazza Navona erano infatti prevalentemente dedicate agli oggetti con cui addobbare i presepi nelle case. Ora invece gay e transessuali domineranno la piazza. È un’autentica vergogna”.

Gasparri: "via gay, trans e rom da Piazza Navona" - gasparricarabiniereF2 - Gay.it Archivio

“Invito pubblicamente il prefetto Tronca, al quale ho già in maniera diretta e pacata illustrato questo disagio della città, ad impedire questa offesa alla Capitale – prosegue l’ineffabile Maurizio Gasparri -. Dopo il fallimento del bando di gara del Pd, che poteva e doveva evitare la presenza di persone che non avevano i requisiti per partecipare alla festa di Piazza Navona, assistiamo a questo sconcio. Si passa dalla tradizione alla propaganda per adozioni gay ed uteri in affitto. Così non va. Bisogna correggere questo sconcio prima che sia troppo tardi. Altrimenti chi avrà da dire qualcosa avrà ben diritto di andare nella piazza per contestare l’offesa della Capitale”.

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#CinemaSTop – La top ten del 2015: vince The Summer of Sangailé https://archivio.gay.it/migliori-film-cinema-gay-2015 Wed, 30 Dec 2015 17:19:53 +0000 https://archivio.gay.it/migliori-film-cinema-gay-2015

Eccoci arrivati alla tradizionale classifica dei migliori film LGBT dell’anno 2015.

#CinemaSTop - La top ten del 2015: vince The Summer of Sangailé - The Summer of Sangaile home - Gay.it Archivio

1. The Summer of Sangailé di Alanté Kawaité
Fino all’ultimo eravamo indecisi se scegliere il raffinatissimo Carol di Todd Haynes oppure questa dirompente storia d’amore lituana tra una cameriera e una ragazza problematica che si scopre affascinata dall’aeronautica. Abbiamo scelto The Summer of Sangailé di Alanté Kawaité – sarà distribuito nel 2016 in Italia – perché ha la regia più innovativa (droni da vertigine, videocamera controllatissima, nessun manierismo), due interpreti da togliere il fiato, eroticamente complementari, per un emozionante romanzo di formazione sul primo innamoramento fra una cameriera-artista e una ragazza di forte personalità che scopre grazie alla prima una grande passione: volare. Se lo spettatore si chiede quanto sia ‘onesta’ la scena della lotteria all’inizio del film, la potenza dello stesso sta piuttosto nel rendere una storia d’amore tutto sommato piuttosto convenzionale in un tuffo nell’emozione pura, nella scoperta di nuove sensazioni, nell’innegabile turbine travolgente in cui vengono coinvolti i cinque sensi che si prova quando ci si innamora per la prima volta. La scena d’amore ‘illuminata’ nel prato è la sequenza più bella dell’anno. Una sorta di originale Top Gun lesbico con looping solo al femminile. Vertiginosamente magnifico.

#CinemaSTop - La top ten del 2015: vince The Summer of Sangailé - Carol Cate Blanchett - Gay.it Archivio

2. CAROL di Todd Haynes
L’alta scuola formalista del grande Todd Haynes firma un elegantissimo e raffinato melò dalle parti di Lontano dal Paradiso, plasmando il celebre, omonimo giallo di Patricia Highsmith in un quadro di Hopper con pennellate alla Turner consentendo vibrazioni magiche alle due splendidi attrici, Cate Blanchett e Rooney Mara, oltre ogni limite per espressività e glamour.
Sarà il frontrunner dei prossimi Oscar: l’unico punto debole è una freddezza estetica che sfiora la perfezione.

#CinemaSTop - La top ten del 2015: vince The Summer of Sangailé - Gardenia scaled - Gay.it Archivio

3. GARDENIA di Thomas Wallner
Vincitore all’ultimo Togay, è uno spettacolo teatrale in cui anziani transessuali e ‘vecchie checché’ travestite si raccontano, danzano e ballano “come se l’ultimo sipario ci dovesse dire addio”. In questo dolente doc testamentario, vediamo i protagonisti confrontarsi con i dolori e le difficoltà della vita quotidiana, la liberazione dell’illusione artistica, l’applauso del pubblico. Che arriva sempre prima che il sipario scenda per l’ultima volta. Nostalgico.

4. FREEHELD di Peter Sollett
È il film lgbt più politico dell’anno, l’unico che potrebbe scuotere la narcolettica classe politica italiana per ottenere uno straccio di riconoscimento giuridico per le unioni civili: una coppia convivente, formata da una meccanica e una poliziotta (Ellen Page e Julianne Moore) viene sconvolta dalla notizia di una grave malattia di quest’ultima. La sua fidanzata si batterà per avere i diritti di reversibilità della pensione: lì otterrà grazie all’aiuto di un combattivo attivista gay (Steve Carell). Per Julianne Moore non ci sono più aggettivi, Ellen Page potrebbe raggiungerla con la vittoria del premio Oscar. Resterà nella storia del cinema lgbt come Philadelphia e Milk.

5. EISENSTEIN IN MEXICO di Peter Greenaway
Ritorno in forma del visionario Maestro de Lo zoo di Venere e Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante, è una reinterpretazione tipicamente ‘Greenaway style’ (quindi miscellanea e sovrapposizione di video, suoni, scritte) del periodo messicano del grande regista russo innamoratosi di una guida locale. Eros fiammeggiante ma anche ironico, scenografie scintillanti, quel gusto barocco e ridondante che è solo suo. Greenaway (è) in vita, e sta decisamente bene.

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6. TE PROMETO ANARQUIA di Julio Hernandez Cordon
Rivelazione messicana scoperta al Festival di Locarno (il migliore dell’anno), è un curioso pastiche tra melò, dramma e horror vampiresco sui generis. Due ragazzini amanti – fra loro e dello skateboard – commerciano in sangue umano sul mercato nero ma quando sparisce un camion di donatori sarà paura.
Grande maestria stilistica, due scene di sesso memorabili (pure un threesome con amica, virato in rosso), originalità da vendere. Personalissimo.

#CinemaSTop - La top ten del 2015: vince The Summer of Sangailé - Nasty Baby - Gay.it Archivio

7. NASTY BABY di Sebastian Silva
La famiglia gay come non l’abbiamo mai vista (sto dicendo in generale, certo non in Italia!). Altro che Antonio e Antonio (Banderas?) nel Mulino Bianco ma due supercool newyorchesi, artista bianco e paesaggista nero, che desiderano a tutti i costi un figlio con l’aiuto della ‘frociarola’ sempre disponibile. Ma il vicino homeless non li sopporta: pur di difendere il loro nido, uno di loro sarà disposto a tutto. Svolta quasi horror per una profonda riflessione sul limite tra diritto privato e condivisione pubblica. Spiazzante.

8. TANGERINE di Sean Greer
Miracolo underground girato con un iPhone 5S e un gran lavoro di postproduzione per ottenere una fotografia dai toni aranciati assai bella, racconta di due transessuali alla ricerca di una di loro che ha tradito la più scatenata. Raramente si è vista L.A. così verosimilmente desolante dal punto di vista del marciapiede (ma c’è anche ironia: il cliente che caccia la prostituta perché ha la patata). Attrici bravissime.

9. HETEROPHOBIA di Goyo Anchou
Dall’Argentina arriva la più stimolante rivelazione queer dell’anno: un viaggio psichedelico che ricorda gli sperimentalismi di Mekas e Genet per riannodare il trauma di un ragazzo violentato da un uomo che ama. Un flusso ininterrotto di immagini seducenti, suoni ipnotici e citazioni cinematografiche.
Un autore da tenere d’occhio.

10. NE’ GIULIETTA NE’ ROMEO di Veronica Pivetti
L’unico film italiano lgbt degno di entrare in classifica è un intelligente e sensibile racconto di formazione di un adolescente che fa coming out e manda in crisi i genitori borghesi: ma la fuga a Milano per assistere al concerto del suo cantante preferito sarà l’occasione per ritrovare comprensione in famiglia. Strepitoso il personaggio della nonna fascista e molto equilibrio per una storia edificante (da far vedere in tutte le scuole!) che fa riflettere e mette di buon umore.

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The Best of 2015: i 5 cantanti più cliccati https://archivio.gay.it/the-best-of-2015-5-cantanti-piu-cliccati Wed, 30 Dec 2015 11:10:17 +0000 https://archivio.gay.it/the-best-of-2015-5-cantanti-piu-cliccati

Inauguriamo The Best of 2015, la rubrica di fine anno che ripercorre e riassume tutti i contenuti più visti e condivisi dai lettori di Gay.It in alcuni post, da oggi sino al 31 Dicembre.

Proseguiamo con la nostra lista con i 5 cantanti più cliccati e condivisi.

Nella gallery troverete l’immagine rappresentativa dei cantanti più cliccati (il primo è il più visto) e qui riporteremo il link per andare a leggere o rileggere l’articolo che lo riguarda.

Eccoli, in ordine:

https://www.gay.it/gallery/justin-bieber-nudo-come-mamma-lo-ha-fatto

https://www.gay.it/gallery/tiziano-ferro-single-bear-orsi-milano

https://www.gay.it/gallery/duncan-james-completamente-nudo-su-attitude-immagini-mozzafiato

https://www.gay.it/gallery/gusttavo-lima-nudo-doti-foto-hot

https://www.gay.it/video/immanuel-casto-bacio-gay-il-candidato-filippo-timi-in-fascia-protetta

E che il countdown al 2016 inizi!

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Il calcio visto dalle donne: Sesso e Calcio web serie https://archivio.gay.it/sessoecalcio-il-calcio-visto-dalle-donne Sat, 26 Dec 2015 10:00:21 +0000 https://archivio.gay.it/sessoecalcio-il-calcio-visto-dalle-donne

Conoscete già la comica web serie Sesso&Calcio pubblicata da Repubblica on line? Se non la conoscete è arrivato il momento di vederla, oggi, a Natale. Questo video, dal titolo “Marchisio per Natale”, è intanto un bell’augurio a tutti e tutte, appassionat* di calcio o meno, dalle sue protagoniste Giorgia Mazzucato e Maria Beatrice Alonzi, che nella loro letterina a Babbo Natale si augurano molte cose per il nuovo campionato tra cui un bomber bravo come Higuain, però italiano, del doping per gli atleti di atletica leggera o un vocabolario d’italiano per Balotelli.

Per apprezzare Sesso&Calcio non sembra, infatti, indispensabile essere appassionat* dello sport più amato, ma anche odiato, d’Italia; del resto, ci sono tante lesbiche appassionate di calcio, che magari non ne hanno mai sentito parlare così: da due donne molto esperte e ironiche.

Giorgia “Gigia” nella serie è una calciatrice, a quanto pare da questo video incapace di fare qualsiasi altra cosa, e con Bea (la femme tra le due) parlano di diverse questioni come: il commento rosa della serie A, perché fare la calciatrice, quattro lesbiche in Qatar, nel cui video ricordano con un certo sarcasmo la frase pronunciata qualche mese fa da Belloli:

“Basta! Non si può pensare di dare soldi a queste quattro lesbiche”

Con la loro capacità di prendere in giro la calciatrice, Giorgia, il suo essere fissata e a momenti un po’ ottusa, ai tipici commenti del lunedì mattina, caratterizzati da polemiche, rigori non dati e prestazioni insufficienti, Giorgia “Gigia”e Maria Beatrice contrappongono ironia e leggerezza al femminile, con battute sempre intelligenti.

Molto divertenti anche i video “Il pallone non è uno sport da femminucce”, che sembra prevedere con ironia dichiarazioni come quelle di Roberto Salerno, e “La calciatrice dallo psicologo” qui sotto.

Il calcio dagli occhi delle donne sembra ancora più divertente, tanto da far venire la voglia di seguirlo e soprattutto di seguirle, anche a chi solitamente ignora Gazzetta e campionati o addirittura: li odia.
Ma… saranno mica lesbiche?

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L’anno 2015 in 65 notizie gay: ecco la timeline di Gay.it https://archivio.gay.it/anno-2015-gay-in-breve Fri, 25 Dec 2015 17:19:53 +0000 https://archivio.gay.it/anno-2015-gay-in-breve

C’è tutto: dall’epic fail di Dolce e Gabbana sull’omogenitorialità alla decisione della Corte Suprema statunitense sui matrimoni gay, dal referendum in Irlanda a svariati coming out (o outing), da molti (troppi) episodi di omofobia a Monsignor Charamsa ed al suo storico gesto alla vigilia dell’apertura del Sinodo sulla Famiglia in Vaticano.
Eccovi tutto, ma proprio tutto il 2015 LGBT italiano, su Gay.it, in 65 nostre notizie.

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Ecco qual è la giusta reazione ai regali di Natale brutti https://archivio.gay.it/reazione-ai-regali-di-natale-brutti Fri, 25 Dec 2015 10:56:25 +0000 https://archivio.gay.it/reazione-ai-regali-di-natale-brutti

E come ogni Natale che si rispetti, fra i tanti bei regali e le buste che riceviamo…c’è sempre quello davanti al quale dobbiamo fingere un sorriso per nascondere l’amarezza della verità…che ci ha deluso o ci ha fatto proprio schifo, per dirla chiara e semplice!

Non tutte le ciambelle possono venire fuori col buco no?

Ecco come fare la migliore po-po-poker face in reazione ai regali di Natale brutti o deludenti in un esilarante video!

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Corte di Appello di Roma: sì alla stepchild adoption https://archivio.gay.it/corte-di-appello-roma-stepchild-adoption Thu, 24 Dec 2015 17:19:53 +0000 https://archivio.gay.it/corte-di-appello-roma-stepchild-adoption
Corte di Appello di Roma: sì alla stepchild adoption - giudici tar giustizia base - Gay.it Archivio

Ormai è una valanga di sentenze: la magistratura, che in Italia sappiamo quanto riesce ad essere lenta, questa volta va nettamente più veloce della politica. E così, la Corte di Appello di Roma, proprio nel giorno della storica decisione in Grecia, ha confermato una sentenza pronunciata l’anno scorso dal Tribunale dei Minori che riconosceva l’adozione di una bambina da parte della compagna e convivente della madre: una sorta di “stepchild adoption” per via giudiziaria, insomma. Alla faccia della politica e dei Giovanardi di turno.

Corte di Appello di Roma: sì alla stepchild adoption - genitorigayukBASE - Gay.it Archivio

Protagoniste della vicenda giudiziaria due donne che, sposatesi all’estero (anche perchè qui sarebbe stato purtroppo difficile come sappiamo), vivono a Roma dal 2003. Il figlio lo hanno avuto sempre all’estero, con la fecondazione eterologa, realizzando così un progetto condiviso di genitorialità.

La sentenza conferma in toto quella del Tribunale dei Minorenni con motivazioni chiare ed essenziali che la rendono ineccepibile”, ha detto l’avvocato delle due donne Maria Antonia Pili. Vale la pena anche ricordare che il 10 dicembre anche la Corte d’Appello di Milano aveva stabilito l’efficacia nel nostro Paese del provvedimento con cui una donna ha adottato in Spagna la figlia della compagna (le due si sono sposate e poi hanno divorziato nel Paese iberico), nata con fecondazione eterologa.

Secondo l’Avv. Michele Giarratano, nostro collaboratore e avvocato esperto di diritto di famiglia del portale Gaylex, “la sentenza della corte d’appello di Roma depositata ieri, 23 dicembre 2015, e che conferma la decisione in primo grado del tribunale per i minorenni del luglio 2014, segue un orientamento ormai consolidato dei tribunali italiani nel riconoscere l’adozione del figlio del partner all’interno delle famiglie omogenitoriali, e lo fa con una motivazione semplice e ineccepibile: l’adozione è nell’interesse del minore“.

Insomma, per l’ennesima volta arriva prima la magistratura della politica.

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In Lombardia arriva il telefono antigender. 50000 euro spesi per nulla https://archivio.gay.it/telefono-anti-gender-lombardia Wed, 23 Dec 2015 17:19:53 +0000 https://archivio.gay.it/telefono-anti-gender-lombardia
In Lombardia arriva il telefono antigender. 50000 euro spesi per nulla - babbo natale mappa - Gay.it Archivio

La notizia è reale e non di Lercio. 50.000 euro saranno stanziati dalla Regione Lombardia, coi soldi di tutti i cittadini lombardi, per istituire un call center per segnalare “iniziative contrarie ai valori della famiglia”. La teoria del gender, insomma, e le paranoie che ha suscitato nelle famiglie sensibili ai proclami dei cattolici integralisti, ha fatto definitivamente breccia nel Consiglio Regionale Lombardo, dove peraltro era già stata votata una mozione anti-gender. Ignari delle critiche, i consiglieri hanno pensato ora di destinare ben 50.000 euro alla lotta contro il gender: un po’ come spenderli per tracciare su Google Maps i percorsi di Babbo Natale, visto che siamo in prossimità del suo arrivo.

In Lombardia arriva il telefono antigender. 50000 euro spesi per nulla - convegno expo don inzoli roberto maroni BS - Gay.it Archivio

Il numero verde sarà attivo 24 ore su 24 per dare “finalmente” la possibilità a genitori, studenti e personale scolastico di “segnalare episodi contrari ai valori della famiglia, con particolare attenzione alla tutela dei minori”. È il call center “anti gender” nelle scuole ideato dal Carroccio e proposto con un emendamento al bilancio 2016-2018 da discutere in Consiglio regionale. Con l’emendamento il partito di Maroni, Presidente della Regione, – il capogruppo in Consiglio, Massimiliano Romeo, è il primo firmatario – chiede infatti lo stanziamento di 50mila euro per il 2016, da assegnare all’assessorato alle Culture, identità e autonomie guidato da Cristina Cappellini (Lega Nord), per “attribuire risorse per l’utilizzo di un numero verde, attraverso l’occupazione di operatori telefonici”.

In Lombardia arriva il telefono antigender. 50000 euro spesi per nulla - Gay.it Archivio

L’obiettivo del numero verde ideato dalla Lega è individuare le scuole dove ci sono riferimenti alla cosiddetta “teoria gender”: una sorta di “sos” per genitori e insegnati preoccupati, insomma. Un call center “di delazione”, invece, per le opposizioni. “Noi vogliamo sapere dove ci sono questi insegnamenti o vengono adottati libri che li promuovono – spiega Romeo – Una volta individuati gli istituti in questione, la Regione potrà intervenire o chiedere al ministero di muoversi. La nostra è una mozione a favore della famiglia, nucleo fondamentale della nostra società”.

Resta da attendere, se mai arriverà, la risposta del Ministero della Pubblica Istruzione, visto che di questa stiamo parlando. A tutela della professionalità degli insegnanti e delle bambine e dei bambini cui non guasterebbe qualche ora di educazione civica attenta alle differenze.

La risposta migliore arriva da Facebook, da una pagina che Gay.it segue quotidianamente:

Celebriamo oggi uno dei travestiti più famosi – e giustamente temuti – delle fiabe.#noallacaccia#lupidituttoilmondounitevi

Posted by Il Gender on Mercoledì 16 dicembre 2015

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Negli USA i gay da lunedì possono donare sangue, ma solo se casti… https://archivio.gay.it/gay-donare-sangue-stati-uniti Wed, 23 Dec 2015 17:19:53 +0000 https://archivio.gay.it/gay-donare-sangue-stati-uniti

In un lancio stampa del 21 Dicembre, la prestigiosa Associated Press ha riferito che la FDA (l’ente di controllo su farmaci ed alimenti degli Stati Uniti), ha deciso di eliminare tutte le restrizioni per le donazioni di sangue finora rivolte a gay e bisessuali. Il lancio stampa, commenta oggi in un articolo il Washington Post, avrebbe dovuto precisare che la FDA ha deciso di eliminare alcune delle restrizioni basate sul rischio HIV per le donazioni di sangue da parte di tutti i donatori.

Negli USA i gay da lunedì possono donare sangue, ma solo se casti... - fda food and drug usa - Gay.it Archivio

Una cosa comunque è certa. Lunedì, dopo ben trent’anni, è stato formalmente revoceto il divieto per gay e bisessuali di donare il sangue, ma rimangono comunque alcune significative restrizioni che non fanno cantare del tutto vittoria alle associazioni LGBT statunitensi. La Food and Drug Administration ha infatti annunciato che sostituirà il divieto a vita con una nuova politica che rifiuterà le donazioni da parte di uomini che hanno avuto rapporti sessuali con altri uomini durante l’anno precedente. Insomma, per donare bisognerà essere casti da almeno un anno.

Negli USA i gay da lunedì possono donare sangue, ma solo se casti... - usa gay donazione sangue - Gay.it Archivio

Le associazioni LGBT hanno commentato solo parzialmente la notizia, sostenendo che si tratta di un primo significativo passo, che ma che gay e bisessuali continuano ad essere discriminati e stigmatizzati: così David Stacy, della Human Rights Campaign, il più grande gruppo degli Stati Uniti per i diritti delle persone LGBT. Il Dottor Peter Marks della FDA si è difeso dicendo che il cambiamento è “sostenuto da prove scientifiche” e “continuerà a proteggere le forniture di sangue.” Secondo i calcoli della FDA, il rischio di avere sangue infetto con donazioni da parte di gay e bisessuali con una attività sessuale minimamente intensa, pur in presenza di screening continui del plasma donato, aumenterebbe il rischio addirittura del 400%.

Tutte le donazioni di sangue negli Stati Uniti sono infatti sottoposti a screening per l’HIV ma vi è una ben nota finestra di circa 10 giorni tra l’infezione iniziale e quando il virus può essere rilevato dai test attuali.

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