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Fermati gli aggressori di Torre del Lago

Un gruppo di cinque ragazzi aveva picchiato il cuoco del Mamamia di Torre del lago. Uno di loro, il capobanda, ha molti precedenti penali e, come suoneria del cellulare, “Faccetta nera”.

Era tarda serata, il Mamamia stava chiudendo e i clienti stavano rientrando ormai a casa quando il cuoco del locale è stato aggredito e insultato da un gruppo di cinque ragazzi. L’episodio ridsale a domenica 18 giugno e oggi i reponsabili sono stati tutti individuati e fermati soprattutto grazie alla collaborazione dei testimoni che erano rimasti al Mamamia al momento del raid. In una conferenza stampa organizzata al Commissariato di Viareggio sono stati forniti particolari sui componenti del branco. Il maggior responsabile, F.A. di 22 anni, era già noto alle forze dell’ordine pre reati vari: dall’ aggressione e vilipendio a pubblico ufficiale alla violenza personale, e in un caso era addirittura scappato dopo aver procurato un incidente stradale in preda all’alcool.
Il fatto che lo stesso F.A. avesse come suoneria del proprio cellulare l’inno fascista “Faccetta nera”, ha fatto scattare l’ipotesi della matrice politica anche se, dai primi accertamenti, nessuno di loro sembra essere iscritto a partiti politici. La violenza, anche se non strutturata dal punto di vista politico, deve suscitare dubbi circa il pericolo che i gesti come quello avvenuto a Catania in occasione del Gay Pride cittadino possano essere emulati soprattutto dai giovani. “100 forzanovisti hanno bloccato il Gay Pride cittadino nella centralissima Via Etnea. Il corteo dei pervertiti -si legge sul sito di Forza Nuova– è stato bloccato per circa due ore e non ha potuto muoversi nonstante l’imponente schieramento di Polizia. Alla presenza di giornali e televisioni i responsabili forzanovisti hanno spiegato che anche in Italia è arrivato il vento dell’ est e che da oggi in poi queste carnevalate avranno vita difficile. Ricordiamo che in alcuni paesi dell’ est europeo i gay pride sono stati proibiti dalle autorità o impediti da folle inferocite”.
(DN)