Festival Mix numero 26: il ritorno triofale del musical - Gay.it Archivio

Festival Mix numero 26: il ritorno triofale del musical

Da stasera a giovedì 28 al Teatro Strehler di Milano la cinekermesse con più di cento titoli. Il trend dell’anno è il genere musical con “Leave it on the floor”, “Love is in the Air” e “Mary Lou”.

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"Happy together", come la struggente storia d’amore gay diretta da Wong Kar-Wai quindici anni fa che prende il titolo dall’omonima canzone dei Turtles ma anche come invito a stare bene insieme. Questo è lo slogan scelto per la 26esima edizione del Festival Mix diretto da Giampaolo Marzi, in cartellone da oggi a giovedì 28 al Teatro Strehler di Milano. Un appuntamento imperdibile per i cinefili ma non solo, essendo uno degli eventi queer italiani più multidisciplinari (settima arte ma anche musica, teatro, libri, eccetera) forte degli oltre 30.000 spettatori della scorsa edizione. E il programma di quest’anno si preannuncia sulla carta particolarmente gustoso: si apre con l’emozionante "North Sea Texas", appassionante esordio nel lungometraggio del belga Bavo Defurne, uno dei registi di corti più sensibili nel ritrarre il mondo dell’adolescenza.
Tra gli oltre cento titoli presentati, da non perdere la prima visione del tenebroso noir "Notre Paradis" firmato Gael Morel, amore e morte per due amanti prostituti interpretati da Stéphane Rideau e Dimitri Durdaine.

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Nel cast spicca la sempre splendida Béatrice Dalle che vedremo anche a fianco di Emmanuelle Béart nel punkettaro(ck) "Bye Bye Blondie". Una delle tendenze riscontrabili è la riscoperta del genere musicale in chiave queer (come in "Rock of Ages", attualmente nelle sale): segnatevi assolutamente l’anteprima di "Leave it on the floor" del canadese Sheldon Larry, coreografato e cofinanziato da Frank Gatson junior, direttore creativo di Beyoncé. Ancora molta dance nel ‘musical drama’ danese "Love is in the Air" di Simon Staho prodotto dalla Zentropa di Von Trier. Canti e balli intrisi di cultura turca sono al centro di "Zenne Dancer" di Caner Alper e Mehmet Binay, storia vera di un ballerino assassinato a ventisei anni dal padre perché omosessuale. Una delle possibili sorprese è la serie televisiva musicale in quattro puntate "Mary Lou" di Eytan Fox su un giovane che si reca a Tel Aviv alla ricerca dell’icona pop israeliana Svika Pick – nel ruolo di se stessa – e diventerà una drag queen di successo.

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Le ragazze non si perdano l’apprezzato "Circumstance", premiato dal pubblico del Sundance, intensa storia d’amore al femminile ambientata a Teheran, e il primo film lesbico tailandese, "Yes or No?" di Saratsawadee Wongsomphet. Si chiude alla grande con l’anteprima del road movie "Cloudburst" di Thom Fitzgerald su due anziane lesbiche interpretate dai premi Oscar Olympia Dukakis e Brenda Fricker che dopo più di trent’anni di convivenza rischiano la separazione forzata e decidono di recarsi in Canada dove potrebbero sposarsi.
Nella significativa selezione dei documentari possiamo recuperare due intensi ritratti di personalità gay che hanno marcato indelebilmente la cultura queer: "Lo chiamavano Vicky" di Enza Negroni, intima testimonianza di familiari e amici del grande e un po’ dimenticato scrittore emiliano Pier Vittorio Tondelli, e "Vito" di Jeffrey Schwarz, dedicato a uno dei più importanti militanti lgbt americani, Vito Russo, autore di quella Bibbia sul cinema gay che è "Lo schermo velato". Al regista canadese Trevor Anderson sarà dedicata una retrospettiva e si potrà vedere il suo ultimo corto "The Man that Got Away".

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Sempre curiosa la sezione "Uncut" dedicata alla censura nel cinema classico non solo queer, con doppia anima. In "Uncut Diva" ecco tre grandi dive che turbarono gli spettatori con accenni di nudità che fecero scalpore: Hedy Lamarr nel sensuale "Estasi", la nostra Catherine Spaak in versione lolita ne "I dolci inganni" di Lattuada e Marina Vlady nel ferreriano "L’ape regina"; due cult di William Friedkin in versione integrale costituiranno invece "Uncut Blood": "Cruising" e "L’esorcista".
Tra gli eventi collaterali tornano "Brain & Sexy", l’irresistibile salotto di Diego e La Pina dedicato al mondo letterario, e lo spazio sonoro "MusicOnTheSteps" sul sagrato del Teatro Strehler dove si alterneranno ben 40 dj set live.

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Verranno anche presentati alcuni dei risultati raggiunti dal progetto Rainbow promosso e coordinato da CIG Arcigay Milano nonché cofinanziato dalla Divisione Giustizia della Commissione Europea e finalizzato alla realizzazione di strumenti video-didattici interattivi per combattere l’omofobia e il bullismo nelle scuole elementari e medie.
La regina del festival, incoronata ufficialmente Queen of Comedy 2012 martedì 26, sarà la comica e presentatrice Geppi Cucciari, al timone di "G’ Day", il preserale superfriendly di La 7. Ornella Vanoni sarà invece premiata domani come Queen of Music.
Promuove il Comitato Provinciale C.I.G. Arcigay Milano.