Fuoco incrociato sulla Regione Toscana: "Via quel manifesto" - polemicaBASE - Gay.it Archivio

Fuoco incrociato sulla Regione Toscana: “Via quel manifesto”

Continua la ridda di dichiarazioni critiche sull’amministrazione per la scelta della foto di un neonato per la campagna contro l’omofobia. Scontro tra Arcigay Firenze e Toscana

Continuano le polemiche sulla campagna contro l’omofobia promossa dalla Regione Toscana
Secondo Azione gay il messaggio "inquadra l’omosessualità in una concezione biologista, suggerisce un’idea genetica, quasi ‘razziale’, dell’omosessualità che contraddice la correttezza scientifica ed invita ad una tolleranza pietistica verso le persone ad orientamento omosessuale, mostrando lesbiche e gay come soggetti deboli che non scelgono le proprie vite". Azione gay e lesbica chiedono quindi "l’immediato ritiro della campagna e l’apertura di un dibattito serio tra istituzione e movimento senza l’intermediazione di nessun consulente scelto e pagato da un assessore". "Pari indignazione" esprimono le associazioni anche nei confronti degli attacchi vergognosamente omofobi provenienti dal centro-destra, come sempre pronto ad attaccare, con toni beceri e violenti, tutto ciò che concerne lesbiche, gay e trans". "Esprimiamo il nostro sconcerto – si legge poi in una nota -davanti al fatto che la Regione Toscana, nel produrre questa campagna, non abbia fatto tesoro dell’elaborazione politica e culturale del nostro movimento che pone al centro il concetto di autodeterminazione". 

Di parere del tutto contrario il presidente dell’Arcigay Toscana Bert D’Arragon secondo il quale la campagna è incompleta, ma efficace. "Ho sentito molti iscritti – dice D’Arragon -, molti altri mi hanno inviato mail e sms, tutti sono contenti della campagna contro l’ omofobia, qualcuno addirittura entusiasta. Non capisco come mai Firenze si sia dissociata esprimendo un giudizio negativo".
Secondo D’Arragon, la campagna informativa è un primo, importante passo avanti, il primo che si fa su questo tema". "Si è partiti da un aspetto dell’omosessualità, quello della nascita, restano da affrontare altri aspetti, l’omosessualita’ per scelta e altri ancora.Suppongo – dice il presidente di Arcigay Toscana – che si proseguirà affrontandoli tutti. Ma è importante aver cominciato".

Tra coloro che si dichiarano stupiti per la scelta dell’amministrazione regionale, c’è anche il presidente della provincia di Firenze. ‘Francamente sono allibito – dice Matteo Renzi -. Ho il pieno rispetto per qualsiasi scelta che un adulto possa fare nella sua vita; scelta di natura sessuale, culturale, religiosa o esistenziale, ma provocare attraverso i bambini è un errore evidente e una mancanza di rispetto inaccettabile’.  Dal suo sito www.matteorenzi.it/comunicati il presidente della Provincia non lesina critiche all’iniziativa: ‘Il festival della creatività sta diventando una cosa sempre piu’ interessante; ma non capisco cosa c’entri la creatività con questa campagna che non convince nemmeno molte donne e uomini omosessuali’. 

E pure Arcigay di Firenze si schiera insieme al coro di critiche. ‘Ci sentiamo di dover prendere le distanze da una campagna che, ahinoi, dai feedback che abbiamo raccolto in queste ore, non ha saputo arrivare pienamente a tutti i cittadini’. Lo scrivono in una nota Francesco Piomboni e Matteo Pegoraro, presidente e segretario dell’ Arcigay Firenze ‘Il Giglio Rosa’ in merito alla campagna ‘Gay si nasce’, ideata dalla Regione Toscana. ‘Molte socie e molti soci della nostra associazione – scrivono Piomboni e Pegoraro – e così cittadini simpatizzanti, ci hanno scritto, manifestando il loro disappunto e, talvolta, l’indignazione per il manifesto utilizzato (che ritrae un bambino neonato con un braccialetto di riconoscimento con la scritta ‘homosexual’) e per lo stesso slogan che la Regione ha voluto attribuire alla campagna’.

I due rappresentanti di Arcigay Firenze, spiegano comunque di plaudere ‘l’intento dell’iniziativa’ e si dicono ‘ampiamente soddisfatti dell’impegno profuso dalla Regione Toscana in materia di promozione dell’uguaglianza di tutti i cittadini e di lotta all’omofobia’.
Rincara la dose già dispensata ieri da parte sia del suo partito che dell’intera coalizione anche la consigliera regionale di AN Marcella Amadio.’Il manifesto contro la discriminazione sessuale è veramente raccapricciante e non è ammissibile che la Regione Toscana sia presente con immagini così sconcertanti’ dichiara. ‘E’ disgustoso – attacca l’esponente toscano di An – utilizzare un neonato per determinate campagne e credo che Fragai e Martini dovrebbero chiedere scusa a tutti i toscani e agli italiani per questa scelta, che è semplicemente irresponsabile e la dice lunga sulla loro sensibilità nei confronti dei minori’. ‘Farebbero bene invece – conclude Amadio – e mi riferisco in particolare a Martini, a istituire il Garante dei minori, figura che in Regione Toscana manca e che invece è presente in tante altre regioni d’Italia’. 

C’è addirittura chi parla di ‘pornocrazia’. Ad usre questo termine, quanto meno esagerato è il consigliere regionale di Alleanza Federalista Virgilio Luvisotti.  ‘I pornocrati della Regione Toscana vadano in fondo alla loro ‘missione’ educativa e diffondano capillarmente il manifesto che ritrae il bambino ‘homosexual’. Mi attendo coerenza dall’assessore Fragai e disponibilità da quelli alla sanità e all’istruzione – dice sarcasticamente Luvisotti – affinché le famiglie toscane possano ammirare questa campagna di comunicazione all’interno dei reparti di pediatria e nelle scuole.

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I manifesti contro l’omofobia