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Gasparri: “via gay, trans e rom da Piazza Navona”

Polemiche di Maurizio Gasparri contro la presenza del Gay Center in piazza Navona

Presepi no, gay center sì. È questa, secondo il quotidiano conservatore il Giornale, la sintesi giornalistica del risultato della decisione del prefetto-commissario di Roma, Francesco Paolo Tronca, che ha annullato per presunte irregolarità il bando di gara sulle tradizionali bancarelle che ogni anno a Natale abbellivano piazza Navona. Al loro posto arrivano i banchetti “laici” di varie onlus come la Croce Rossa, la mezzaluna islamica Emergency, l’Unicef e Greenpeace ma in mezzo a loro c’è anche il Gay Center. A rivelare l'”incredibile” notizia – ennesimo insulto, secondo loro, alla tradizione cattolica – è Franco Bechis di Libero che, scorrendo la lista delle 18 bancarelle assegnate, ha scoperto che una o due saranno dedicate al Gay Center di Roma, “la casa di tutte le persone lesbiche, gay e trans” della capitale. Il banchetto dovrà secondo la deliberazione n. 16 di Tronca, “promuovere le proprie attività statutarie e nel contempo offrire un programma di animazione ai bambini, nonché iniziative di intrattenimento ludico/culturali per le famiglie”

Immediata la reazione di Maurizio Gasparri (Forza Italia), che non perde occasione per star zitto. “Ho rappresentato al prefetto Tronca il danno arrecato alla città di Roma con lo stravolgimento delle tradizioni di Piazza Navona. Cacciare gli imbroglioni è un dovere delle istituzioni ma il deserto della piazza e la presenza che si annuncia di gay, rom, trans e compagnia cantando offende una tradizione che non si richiama solo alla befana, ma anche al presepe“. Che sottolinea: “Le bancarelle di Piazza Navona erano infatti prevalentemente dedicate agli oggetti con cui addobbare i presepi nelle case. Ora invece gay e transessuali domineranno la piazza. È un’autentica vergogna”.

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“Invito pubblicamente il prefetto Tronca, al quale ho già in maniera diretta e pacata illustrato questo disagio della città, ad impedire questa offesa alla Capitale – prosegue l’ineffabile Maurizio Gasparri -. Dopo il fallimento del bando di gara del Pd, che poteva e doveva evitare la presenza di persone che non avevano i requisiti per partecipare alla festa di Piazza Navona, assistiamo a questo sconcio. Si passa dalla tradizione alla propaganda per adozioni gay ed uteri in affitto. Così non va. Bisogna correggere questo sconcio prima che sia troppo tardi. Altrimenti chi avrà da dire qualcosa avrà ben diritto di andare nella piazza per contestare l’offesa della Capitale”.