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Gay aggredito a Roma: “Ero una cavia nelle loro mani”

Si aggiungono particolari al racconto del pestaggio avvenuto mercoledì: “Abbiamo chiesto aiuto ad un bar ma ci hanno ignorato”. Solidarietà della politica. Il Roma Pride: “Sia testimone il 3 luglio”.

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"Sono ancora sconvolto per quello che è successo, mi sono sentito la loro cavia". Con queste parile, il giovane gay aggredito a Roma racconta quello che è successo tramite il suo avvocato Daniele Stoppello, legale della GayHelp Line. "Mi è capitato altre volte di essere deriso per la mia omosessualità, ci sono abituato, è una cosa che ho sempre accettato rispettando le opinioni degli altri – ha detto il ragazzo -. Ma stavolta si è superato il confine della libertà altrui, passando dall’opinione all’aggressione". La vittima spera "con questa denuncia di portare alla luce un problema e di contribuire a risolverlo. Per questo ho voluto rendere pubblico quello che mi è successo. L’unico potere che ho in questo momento è quello di denunciare i miei aggressori". Poi ha continuato il racconto che più passa il tempo più si arricchisce di particolari inquietanti.

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"In via Cavour, uno dei miei due amici, arrivati per soccorrermi, ha chiesto dei fazzoletti in un bar per tamponare il sangue, ma loro si sono rifiutati – spiega la giovane vittima -. Questo mi è stato riferito, io non ero cosciente e il mio sangue colava. Ricordo ancora i miei aggressori che sghignazzavano mentre mi colpivano". L’aggressione è avvenuta nei pressi del Colosseo, in via del Fagutale. Prima di essere aggredito da quattro o cinque giovani, molto probabilmente italiani, il ragazzo, un romano residente nell’hinterland capitolino, stava dirigendosi da solo verso la stazione Termini per salire su un treno e tornare a casa intorno all’una e mezza della notte, dopo essere stato nel vicino locale gay "Coming Out". "Probabilmente mi hanno seguito – racconta sempre tramite l’avvocato Stoppello -. Poi mi hanno pestato dietro un parcheggio, in una zona isolata.  Mi auguro la collaborazione di qualcuno, ma spero che nessuno abbia assistito a quanto è successo, perché sapere che qualcuno ha visto e non parla mi farebbe ancora più male".

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E a seguito della notizia, le associazioni lgbt capitoline chiedono risposte politiche concrete in termini di lotta all’omofobia. Per Imma Battaglia, presidente D’Gay Project, "c’é bisogno di una risposta urgente anche da parte delle istituzioni". "Per questo – ha detto – sollecito un incontro urgente tra il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, l’assessore Umberto Croppi e tutte le realtà associative gay, lesbiche e trans di Roma. Siamo di fronte a un ennesimo grave episodio al quale occorre dare una risposta politica concreta in termini di lotta all’omofobia". La risposta di Alemanno non s’è fatta attendere e dopo avere espresso solidarietà al ragazzo e condanna verso il gesto, il sindaco ha dichiarato: "Accogliamo la richiesta di Imma Battaglia e siamo disponibili, quanto prima, ad un incontro con le associazioni romane".

Anche l’assessore alle Politiche Culturali del Comune di Roma, Umberto Croppi, tirato in ballo dalle associazioni, ha espresso vicinanza alla vittima e l’auspicio che i responsabili vengano individuati quanto prima. Poi ha tenuto a precisare: "L’episodio è stato denunciato attraverso il numero verde della Gay Help Line che è un servizio del Comune di Roma: uno degli strumenti che questa Amministrazione sta utilizzando contro ogni forma di omofobia. Nei mesi scorsi il Comune di Roma ha tenuto anche il primo corso di formazione in Italia per i dipendenti della pubblica amministrazione sui temi dell’omofobia e della discriminazione. L’ iniziativa è stata promossa dal ‘Tavolo di coordinamento permanente sull’ identita’ di genere e l’orientamento sessuale’ che annovera, oltre ai rappresentanti del Campidoglio, 17 associazioni, fondazioni e organizzazioni, tra le quali il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Agedo Roma, Arcigay, Arcilesbica, Azione Trans, Di Gay Project e Cgil-Ufficio Nuovi Diritti".

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"Invitiamo il giovane ragazzo gay di 22 anni aggredito qualche sera fa a Roma a partecipare al prossimo Pride del 3 luglio. La sua testimonianza insieme a quella di tanti altri è la risposta più forte che anche attraverso il Pride la comunità gay vuole dare alla lotta contro l’omofobia e contro ogni forma di intolleranza – fa sapere in una nota il comitato organizzatore del Pride romano -. Il Pride di Roma lancerà alla città e a tutte le istituzioni un forte messaggio perché ci siano azioni politiche concrete contro la violenza e la discriminazione".

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Immancabile, il susseguirsi di dichiarazioni di solidarietà alla vittima e condanna del gesto da parte di politici di maggioranza e opposizione.
"Sono davvero troppi gli episodi di omofobia che si sono verificati nella nostra città negli ultimi tempi – ha dichiarato il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti -. A preoccuparci ancora una volta è la giovane età degli aggressori, che spesso prendono di mira loro coetanei, come è avvenuto anche qualche settimana fa al giovane colpito nell’autobus notturno. Alla vittima di questa nuova aggressione va tutta la solidarietà mia e dei cittadini della Provincia". "E’ importante che le forze dell’ordine facciano chiarezza su questa vicenda e individuino i responsabili, ma – dice ancora Zingaretti – tutti possiamo fare molto per la prevenzione di questi episodi: la migliore arma per scongiurarli è la cultura dell’accoglienza e del rispetto. La risposta delle istituzioni e della città deve essere forte e unitaria".

"Sono avvilita e stanca di sentire queste notizie. Avvilita perché  mi addolora sapere che un ragazzo di 22 anni e stato picchiato selvaggiamente perché omosessuale e stanca perché non so più cosa fare, non ho più voce per dirlo – dichiara Anna Paola Concia deputata del Pd e relatrice della proposta di legge contro l’omofobia -. C’è una legge contro l’omofobia ferma per la seconda volta in Commissione Giustizia alla Camera; decidiamo insieme di dare un segnale di civiltà, approviamola presto. Facciamolo per fermare questa spirale di violenza omofoba impunita e per permettere ai nostri figli di sentirsi uguali ai loro coetanei e di non vivere nella paura. Faccio l’ennesimo appello ai miei colleghi di centro destra – conclude Concia – prendiamoci questa responsabilità o quello di cui saremo responsabili in futuro non potrà essere che violenza e discriminazione".

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"Condanniamo con assoluta fermezza il gravissimo atto del quale è stato vittima il 22enne aggredito nei pressi di via Cavour, e gli rivolgiamo la nostra più totale solidarietà – ha dichiarato Antonio Gazzellone, vice capogruppo del Pdl al Comune di Roma -. Roma è una città tollerante e accogliente, che ripudia la violenza in tutte le sue forme e accezioni". "L’amministrazione comunale ha preso posizione in maniera netta e inequivocabile anche su questo fronte, stigmatizzando comportamenti lontani dal comune sentire della città. Auspichiamo – conclude Gazzellone – che quanto prima le forze dell’ordine possano individuare i responsabili di questo atto vile, e assicurarli alla giustizia".

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"Esprimiamo solidarietà e vicinanza al giovane ventiduenne vittima di una ignobile e ingiustificata aggressione – afferma in una nota il portavoce nazionale dell’Italia dei Valori, onorevole Leoluca Orlando -. L’Italia dei Valori condanna, senza se e senza ma, ogni atto di intolleranza e di violenza omofobica. Questi comportamenti, infatti, sono la triste conferma dell’imbarbarimento etico del nostro Paese. Ci auguriamo che i colpevoli vengano individuati e assicurati al più presto alla giustizia".

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Sull’episodio interviene anche la neo governatrice Ranta Polverini. "Sono gesti di inciviltà che non devono rimanere impuniti – si lgge in una nota della governatrice -. Al ragazzo va tutta la mia solidarietà, con l’augurio di una pronta guarigione. Si tratta di forme di violenza e intolleranza inaccettabili, che condanniamo con fermezza. E’ importante che vengano accertate e punite le responsabilità, così come è necessario contrastare l’omofobia, e ogni altra forma di discriminazione, rafforzando la cultura del rispetto degli altri, anche tenendo alta l’attenzione".

Gay aggredito a Roma: "Ero una cavia nelle loro mani" - Turco Livia - Gay.it Archivio

"La notizia dell’aggressione ai danni di un ragazzo gay avvenuta a Roma martedì scorso è di una gravità inaudita, non solo per il fatto in sé, ma anche perché è purtroppo solo l’ultimo di una lunga serie di episodi simili che si sono verificati negli ultimi mesi nella capitale – dice Livia Turco, responsabile delle politiche sociali e dell’immigrazione per il Pd -. Alla vittima di un gesto tanto vile va la solidarietà del Pd, insieme all’augurio di una pronta guarigione". "Il moltiplicarsi di simili atti è una circostanza che chiama in causa tutti – continua Turco -. Alla magistratura e le forze dell’ordine spetta il compito di individuare al più presto i responsabili di questo come di altri episodi che ancora restano impuniti, mentre la politica, che ha il dovere morale di rispondere con nettezza e senza tentennamenti a quella che appare come una pericolosa deriva". "Il sindaco Alemanno – conclude l’onorevole Turco – compia atti concreti per dire con chiarezza che Roma rifiuta chi agisce calpestandone i valori e la storia, e il Parlamento approvi al più presto la legge contro l’omofobia in discussione alla Camera".