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GAY, DISCRIMINATO DAI GAY

Un lettore scrive: «molti disprezzano gli effeminati, i grassi, chi insomma non rientra nei canoni di una società che ci vuole tutti uguali». L’esperto: «conformarsi allo stereotipo è necessario».

Il problema che vorrei sottoporre alla vostra attenzione concerne una cosa che trovo sia davvero meschina all’interno di quello che definisco il mondo omosessuale: il fatto cioè di discrimirarci noi stessi.
Questo è abbastanza palese già nel fatto che molti disprezzano il tipo effeminato, quello grasso…chi insomma non rientra nei canoni dettati da una società omofoba e ostile, nonchè stupida e livellatrice che ci vuole tutti uguali.
Io rivendico la libertà di ciascun individuo di vivere come meglio crede. È già complicato essere omosessuali per molti e ritengo che sia incivile e da bigotti prendersela con tutti i gay che non sono belli, machi, palestrati….
Grazie per l’attenzione che vorrete dedicare a questo delicato problema.
Un saluto,
Marco

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Caro Marco,
nella descrizione della tua mail si percepisce una nota di estrema insoddisfazione e delusione. La discriminazione credo sia legata non necessariamente a differenti gruppi (maschi-femmine/etoressuali-omosessuali/bianchi-neri…), ma nello specifico a ciò che viene sentito importante in quegli stessi gruppi.
Gli individui cercano continuamente di rappresentare se stessi in relazione al rinforzo percepito nel confronto con l’altro. Ecco che anche nello stesso gruppo di appartenenza (in questo caso per orientamento sessuale) diventa più importante conformarsi e rinforzarsi in modo stereotipato, piuttosto che accettarsi per quello che si è veramente!
Tutto questo processo è strettamente legato al bisogno di “essere” e sentirsi riconosciuti dagli altri, l’essere umano per quanto intelligente non si concede, nella maggior parte dei casi, il lusso di svincolarsi da tale bisogno.
Direi che tale conformismo e ahimè riconoscimento globalizzato sono la rappresentazione esplicita di una certa “società”, che non permette in modo chiaro e democratico la vera LIBERTA dell’individuo. Lo stereotipo e, purtroppo la relativa modalità di pregiudizio, sono alla base del nostro vivere quotidiano.
Credo comunque che oggi molte persone, e tu ne sei la riprova, siano in grado di svincolarsi dalla morsa dello stereotipo e andare incontro al concetto espresso di libertà. Credo ancora che ogni essere umano, per quanto contornato da paure e false apparenze, possa ritrovare se stesso vivendosi e relazionandosi in estrema naturalezza e serenità.
Un abbraccio
Dr. Fabrizio Quattrini
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di Fabrizio Quattrini