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GAY, LA RICCHEZZA DELLA DIVERSITA’

Torino dei diritti: in un convegno risultati di una ricerca sui modi di vita omosex. E il Comune apre uno sportello per gay, lesbiche e trans che subiscono angherie o ingiustizie.

TORINO. Il Comune di Torino ha presentato i risultati di una ricerca realizzata dall’Università di Torino/Dipartimento Scienze Sociali in attiva collaborazione col Coordinamento Gay Lesbico Trans torinese. Il titolo contiene già una visione: "Omosessuali e Transessuali a Torino. Esperienze, modi di vita, percezione sociale".

Il Comune di Torino annuncia anche l’apertura di un "Servizio per il superamento delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere". E’ uno sportello cui potrà d’ora in poi rivolgersi chi subisce angherie o ingiustizie di quelle che a gay-lesbiche-trans capita di subire diverse volte nella nostra vita (per non dire ogni giorno) e raramente denunciamo (quando ce accorgiamo: il pregiudizio lavora meglio quando non te ne accorgi neanche).

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A interventi di benvenuto istituzionale (prima fra tutti, la brillante Assessore al Sistema Educativo e Politiche di Pari Opportunità, Paola Pozzi) si sono affiancati quelli d’emergenza politica (ad es. il reportage di Gianni Zardini del Pink di Verona (nella foto con De Simone, Grillini e Zan) sugli agghiaccianti interventi della destra nell’infelice Consiglio Comunale della sua città) e testimonianze affascinanti (la battagliera Maria Gigliola Toniollo della CGIL Nuovi Diritti o la sempre meravigliosa Paola Dall’Orto dell’AGEDO).

Ma è nel confronto col pubblico trans MtF -cioè donne- ma anche FtM, cioè maschietti tanto carini da far girare la testa, che s’è allargato decisamente il campo.

S’è capito che la posta in gioco, con la complicità di un ente pubblico, non è l’ottenimento di diritti o vantaggi per questa o quella minoranza ma una ricchezza molto più grande: una VISIONE della società. L’obiettivo è fare spazio e valorizzare TUTTE le diversità. Non come x o y-sessuali ma come CITTADINI.

Oltre la repressione poliziesca o l’oscurantismo vaticano, anche la divisione specialistica e "moderna" dei diritti in cellette ruba un po’ di libertà a tutti.

Non a caso a Stonewall, il moderno movimento gay è partito dalla ribellione di trans/transgender come Sylvia Rivera, cui è stato dedicato un affettuoso minuto di silenzio… Le persone (un po’ speciali davvero!) che cambiano sesso sono COSTRETTE ad essere visibili!

Ma l’insinuazione moralista "TU NON SEI ALL’ALTEZZA" riguarda tutti noi. Ad esempio per gli omosessuali maschi la discriminazione è solo più subdola: il contentino della moda e l’incubo di dover vivere velati tutta la vita.

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E ricordava Franco Grillini (foto), si è visto nei primi anni dell’epidemia AIDS, quando i malati, come se il virus non bastasse, han dovuto subire anche l’ignoranza della "peste gay". Ed è solo stato lottando a fianco e per i malati che -per necessità, purtroppo- abbiamo guadagnato una profonda unità con la parte progressista della società.

Qualche esempio di inciviltà: sapevate che una persona transessuale o transgender spesso arriva all’operazione chirurgica solo perché costretto/a, perché solo cosi’ avrà il riconoscimento sulla carta d’identità? Immaginate a quanti soprusi deve andare incontro quando l’immagine dei documenti non corrisponde a quella sociale… E l’imbarazzo nel rispondere ad una chiamata in un ufficio pubblico? O le difficoltà per trovare un lavoro? Eppure basterebbe una soluzione come in Germania, dove il nome viene cambiato su richiesta, per proteggere e tutelare la privacy…

E che oggi, con l’affidamento alle regioni dell’amministrazione sanitaria, il tipo di medicinali mutuabili può arbitrariamente variare da regione a regione? O pensate alla riforma Moratti della scuola, e all’educazione (ineducazione) che su temi così delicati passa in mano ai preti!

Ha concluso l’Assessore Pozzi: "Amministrare una città vuole dire pensare al futuro e raggiungere più benessere per tutti. E una città che guarda al futuro, pensa all’educazione (l’Assessore ha fatto sensibili riferimenti anche a programmi anti-discriminazione nella scuola pubblica).

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Educare, perché affrontare questo tipo di problematiche cambia le visioni e le abitudini di tutti noi e darà vera ricchezza. Un ufficio non basta, naturalmente: delegare, ancor più in campi come questo, non serve a nulla. Sarà solo la nostra pressione, e la conquista di una consapevolezza sempre maggiore, a migliorare la vita. Ma la città di Torino porge una mano.

Meravigliosa e misurata Torino, rivoluzionaria con rigore. Ha visto nascere cinema, radio, TV italiani …e col FUORI! il movimento gay moderno.

Oggi da qui parte un nuovo rapporto -rilanciato- con le istituzioni, di eccezionale importanza e novità per l’Italia.

(Per dare una nota allegra e concreta, accoglienza e buffet erano essi stessi CIVILTA’, lontana anni luce dalle stanzette buie poco illuminate e due panini al salame concessi altrove nel passato…

Il Convegno era al Museo dell’Automobile, con il miglior catering del mondo, hostess e addetti di un’efficienza superba: un’accoglienza ineccepibile. Per cominciare finalmente a sentirsi ONOREVOLI CITTADINI).

gay lesbica transessuale
senza pregiudizi

^SOmosessuali e Transessuali a Torino^s

esperienze, modi di vita, percezione sociale

Città di Torino. Divisione Servizi Educativi / Politiche di genere
https://www.comune.torino.it/omo_to/

di Paolo Rumi