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GAY: LEGA CONTRO LA REGINA

Mentre ieri in Inghilterra si annunciava una legge sulle coppie di fatto, e la Regione Toscana ne proponeva una al Parlamento, il capogrupo leghista cercava di renderle incostituzionali.

BOLOGNA – Mentre ieri la regina Elisabetta d’Inghilterra annunciava nel discorso alla nazione il progetto di legge governativo per il riconoscimento giuridico delle coppie gay, e la Regione Toscana approvava una proposta di legge al Parlamento sullo stesso tema, la Lega Nord presentava una legge costituzionale che, tra l’altro, vorrebbe bandirle. Il capogruppo leghista alla Camera Alessandro Cè ha illustrato in conferenza stampa il disegno di legge costituzionale che punta a inserire al Comma 1 dell’articolo 8, quello dedicato alla tutela delle differenti confessioni religiose, la seguente frase: “La Repubblica riconosce il proprio fondamento spirituale nel patrimonio religioso cristiano”. Un atto che il capogruppo leghista ha definito necessario perché nella Costituzione si riconosca come fondamento spirituale della Repubblica il patrimonio religioso cristiano, a fronte della massiccia immigrazione islamica e i conseguenti rischi di perdita di quei valori cristiani su cui si basa da millenni la nostra storia.
Nel corso della conferenza stampa, Alessandro Cè, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha osservato che tale proposta “puo’ rappresentare il viatico per iniziative legislative volte a modificare la legge sull’aborto, che finora non ha funzionato, e a tutela del matrimonio inteso come valore, soprattutto in presenza di figli”.
Cè che ha ricordato quanto sia necessario non solo tutelare la cultura e l’identita’ di un popolo, ma anche la “sua civilta’ “, intesa come “forma di organizzazione sociale e i suoi valori di riferimento”. Tra questi valori, il capogruppo ha elencato la tutela della vita con il conseguente dissenso a ogni forma di clonazione riproduttiva o terapeutica, la tutela della famiglia naturale rispetto a proposte di omologazione con unioni omosessuali.
Duro ma anche sarcastico il commento del presidente nazionale Arcigay, Sergio Lo Giudice: “La Lega allontana l’Italia dall’Europa. E’ proprio il caso di dire… Dio salvi la Regina e ci salvi dalla Lega”
«Le unioni gay vanno riconosciute perché tutti i cittadini hanno pari dignità e sono eguali davanti alla legge, come recita l’art. 3 della nostra Costituzione. Occorre quindi garantire a due persone omosessuali che si amano e che scelgono di condividere una parte della propria vita gli stessi diritti e doveri reciproci basilari garantiti alle persone eterosessuali: l’eredità, la pensione di reversibilità, la possibilità di assistere il partner malato in ospedale, di prendere decisioni relative alla sua salute in caso di sua incapacità, di godere dei servizi assistenziali, previdenziali e assicurativi ecc».
Sono ormai 13 gli stati europei in cui si riconoscono legalmente in vario modo le convivenze gay e lesbiche: Germania, Francia, Olanda, Belgio, Danimarca, Islanda, Norvegia, Svezia, Finlandia, Portogallo, Ungheria, alcune regioni della Spagna (Catalogna, Aragona, Navarra e Valencia), e il cantone di Ginevra in Svizzera. La Gran Bretagna sarebbe il 14°.
In Italia il dibattito si va accendendo, con il moltiplicarsi di proposte legislative volte a rinoscere i diritti delle unioni di fatto: ricordiamo laa proposta di legge per il Pacs (Patto Civile di Solidarietà) presentata da Franco Grillini, deputato Ds e presidente onorario Arcigay, e già sottoscritta da oltre 100 parlamentari. Ma anche la recente proposta che la Regione Toscana ha sottoposto al Parlamento. Esistono anche proposte che vengono da settori meno legati alla sinistra, come quella presentata dal forzista Dario Rivolta, o quella sottoscritta da Alessandra Mussolini, che oggi ha annunciato la decisione di uscire da Alleanza Nazionale, e la diessina Livia Turco. Infine, il consigliere della Regione Lombardia e segretario regionale SDI Roberto Biscardini ha fatto presentare dal deputato Enrico Buemi dei SDI una proposta di legge intitolata “Normativa sulle Unioni familiari”, che riguarderebbe due persone maggiorenni non sposate, di qualunque sesso.
Arcigay è impegnata nella campagna “Un Pacs avanti”, per la promozione della proposta di legge Grillini, che vedrà una manifestazione nazionale a Roma, il prossimo 14 febbraio, giorno di San Valentino.