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Gay Pride Made in Italy, quale modello?

A pochi giorni dal pride romano un convegno vuole aprire la discussione su quale modello di Gay Pride è stato adottato in Italia e quali prospettive si aprono di fronte a noi. In Campidoglio.

Per la prima volta in Campidoglio e a tre giorni dal Gay Pride romano del 7 giugno, su cui non mancano le polemiche, il convegno Gay Pride Made in Italy, quale modello?, che si terrà mercoledì 4 giugno alle ore 18.00 alla Sala del Carroccio – organizzato dal Di Gay Project di Imma Battaglia con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma e quello della Provincia di Roma – vuole cercare di rispondere a una domanda che pone l’accento sulla giornata dell’orgoglio omosessuale, attorno alla quale ancora una volta si rischiano di aprire polemiche politiche tutte italiane ma anche su quale politica è possibile sui  diritti civili e i diritti di gay, lesbiche, trans, sottolineando l’esigenza di favorire a livello politico e nel movimento lgbt un confronto che necessita di un dibattito e una politica improntata alla trasversalità e al superamento di posizioni ideologiche. A discuterne, nella sede istituzionale più importante della città di Roma, sono stati chiamati politici e amministratori di destra e di sinistra, parlamentari, giornalisti, docenti universitari, esponenti del mondo lgbt.

«Il Gay Pride – si legge nella nota del convegno redatta dal Di Gay Project – è la marcia dell’orgoglio gay che ogni anno si svolge in Italia, come nel resto del mondo, per ricordare i moti di Stonewall del 28 Giugno 1969. Quel giorno rappresenta l’atto simbolico della nascita del movimento di liberazione gay moderno, con tutte le rivendicazioni che nei decenni si sono susseguite. Il convegno vuole aprire la discussione su quale modello di Gay Pride è stato adottato in Italia e quali prospettive si aprono di fronte a noi. Un momento di forte rivendicazione e anche di festa ma che deve avere una posizione politica chiara: il Gay Pride è aperto a tutti i cittadini che si riconoscono nei suoi principi fondamentali, senza distinzioni di orientamento sessuale, di identità di genere, di razza, di religione e di opinioni politiche. Un Gay Pride che non alza muri ideologici ma che apre il confronto a tutta la società, uniti sotto un’unica bandiera rainbow.»

Intervengono al convegno:
Umberto Croppi (Assessore alla Cultura del Comune di Roma); Imma Battaglia (Presidente Dì Gay Project); Paola Concia (Deputata Partito Democratico); Cecilia D’Elia (Assessore alla Cultura della Provincia di Roma); Benedetto Della Vedova (Deputato Popolo della Libertà); Francesca Grossi (Attivista lesbica); Domenico Rizzo (Ricercatore Storia Contemporanea, Università L’Orientale di Napoli); Daniele Scalise (Scrittore e giornalista di "Prima Comunicazione"); Luca Trappolin (Docente Sociologia dei Processi Culturali, Università degli Studi di Padova); Stefano Campagna (giornalista e conduttore del Tg1).

A moderare il dibattito Maria Giovanna Maglie.


Gay Pride Made in Italy, quale modello?
Mercoledì 4 Giugno, ore 18:00
Campidoglio – Sala del Carroccio
Ingresso libero