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Gay Pride? “Manifestazione di tendenza.” No a patrocinio

Il Sindaco di Roma dice no al patrocinio per il Gay Pride del 13 giugno. Ma dal comitato promotore fanno sapere che sul corteo “nessuno glielo ha chiesto”. La Regione, invece, finanzierà le attività.

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Il Gay Pride di Roma avrà il supporto del Comune per garantire la sua sicurezza ma del patrocinio non se ne parla. Lo ha detto lo stesso sindaco Alemanno a margine della presentazione della biblioteca itinerante Bibliobus. Quella del 13 giugno prossimo è una «manifestazione di tendenza» e richietse come questa possono «non essere condivise».

La dichiarazione del Sindaco, però, è giunta inaspettatamente prima che una richiesta fosse presentata dal Comitato Promotore. Che tra l’altro non arriverà mai come ha dichiarato a Gay.it Andrea Berardicurti (ufficio stampa del circolo di cultura omosessuale Mario Mieli): «Non abbiamo mai chiesto un patrocinio sul corteo e non lo chiederemo. Essendo una manifestazione di rivendicazioni di diritti di alcuni non avrebbe senso. Forse lo chiederemo sugli eventi culturali a margine del Pride ma su questo stiamo valutando».

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Sulla stessa posizione anche Imma Battaglia che però si chiede cosa voglia dire che il «Gay Pride è una manifestazione di tendenza? Certo è gay, lesbica, bisessuale e transessuale, ma questo di per sé non può essere motivo di discriminazione perché sarebbe un fatto grave da denunciare all’Unione Europea e confermerebbe la necessità urgente di una legge contro le discriminazioni che in Italia ancora non esiste, e il Gay Pride serve anche per ricordare questo! Se invece il Sindaco si riferiva a qualcos’altro forse farebbe bene a chiarire.»

Di parere diverso rispetto a quello di Alemanno è la Regione Lazio. L’Assessora al Lavoro, Pari opportunità e Politiche giovanili Alessandra Tibaldi fa sapere che «Il Gay Pride che si tiene ogni anno a Roma e’ una manifestazione in difesa dei diritti di cittadinanza e di pari opportunità per tutte e tutti. Proprio per questo un’Istituzione può dare il Patrocinio alle iniziative previste, ed è quello che farà la Regione Lazio». «Il Gay Pride – conclude Tibaldi – fa pienamente parte dell’espressione democratica nella nostra Regione. Come Assessora regionale alle pari opportunità mi impegno a sostenere il programma della comunità lgbt in quanto manifestazione di libertà e laicità».

La scelta del Sindaco Alemanno ricalca quella assunta lo scorso anno, quando per la prima volta dovette avere a che fare con la questione del patrocinio. Nel 2008, Alemanno ebbe dichiarò: «Io ho rispetto per le persone omosessuali, ne conosco alcune, ma temo che il Gay Pride sia un’altra cosa: è un fatto di esibizionismo sessuale ed io sono contrario a qualsiasi forma di esibizionismo, sia omosessuale sia eterosessuale».