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Onda Pride: sabato in piazza il Mediterranean Pride of Naples

L’Onda Pride 2015 passa da Napoli e parla di scuola. Madrina sarà Maria Nazionale.

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Tutto pronto per il Pride di Napoli (voluto da Arcigay Napoli, Arcilesbica Napoli, ATN, Rete della Conoscenza, Collettivo I’m gay any problem? e Coordinamento Campania Rainbow, con la co-organizzazione del Comune di Napoli) che anche quest’anno si chiamerà “Mediterranean Pride”, con l’intenzione di fare del capoluogo partenopeo “un vero e proprio faro di inclusione e diritti: un faro al centro del Mediterraneo”, come scrivono gli organizzatori.

“Napoli, sia in virtù della sua attività portuale sia per la sua storia ricca di convergenze artistiche e culturali – si legge in una nota del comitato organizzatore -, è per natura luogo di incontro, dialogo e contaminazione. Il Mediterranean Pride vuole rimarcare fortemente questa vocazione al rispetto e alla comprensione che è alla base di una società più giusta, una società multirazziale e multiculturale che non esclude nessuno, salvaguardando le differenze come risorse e potenzialità a disposizione dell’intera comunità”.

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Il corteo partirà sabato 11 luglio alle 17.30 da Piazza Dante e a guidarlo ci sarà la madrina, Maria Nazionale. Ma sono tanti i testimonial del Mediterranean Pride. Con la comunità lgbt napoletana sfileranno infatti anche Carlo Gabardini, Nina Soldano, Immanuel Casto, Lisa Fusco e Alessandro Cecchi Paone.

Il tema di questo Mediterranean Pride, penultima tappa dell’Onda Pride che si concluderà l’1 agosto a Reggio Calabria, è la scuola. “Abbiamo deciso di dedicare il Pride 2015 alla scuola perché la scuola è il luogo che ciascuno di noi ha attraversato nella propria vita – dicono ancora da Napoli -. Il luogo in cui abbiamo costruito le nostre identità, la nostra cultura ed è il luogo nel quale abbiamo imparato ad essere cittadini e cittadine. La scuola è anche il luogo della cittadinanza negata, dove giovani adolescenti per il semplice fatto di essere lesbiche, gay, bisex, trans o di essere percepiti come tali, sono sottoposti ad attacchi violenti sia verbali che fisici. Il bullismo omotrasfobico emerge come fenomeno sempre più evidente, anche in virtù del fatto che tantissimi ragazzi e tantissime ragazze scelgono di fare coming out. Abbiamo deciso di dedicare il Pride alla scuola, sotto l’hashtag di #Dirittiescuola, perchè il Pride vuole arrivare lì dove i diritti sono negati, dove viene precluso il diritto allo studio, il diritto alla costruzione autoderminata della propria identità e viene precluso il senso più autentico dell’articolo 3 della nostra Costituzione”.

Quello partenopeo è il settimo pride che si tiene al sud (dopo Cagliari, Palermo, Catania, Foggia, Benevento e, ad agosto, Reggio Calabria). Un segno, secondo gli organizzatori che quel sud considerato fanalino di coda è, invece “il vero protagonista di questa stagione di Pride” e questo significa che “è possibile senza dubbio dire che l’orgoglio LGBT viene gridato e rivendicato proprio da quella parte del Paese che è troppo spesso vittima di odiose e volgarissime discriminazioni sociali, culturali e geografiche”.