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Gay Pride: violenze a Budapest, qualche contuso a Zagabria

Week end con altri Pride GLBT in vari paesi. Sia a Budapest che a Zagabria attivisti omofobi e violenti di estrema destra hanno causato dei feriti.

BUDAPEST – In Ungheria la manifestazione di sabato a sostegno dei pari diritti umani e civili per gay, lesbiche e trans è stata disturbata da alcune centinaia di teste rasate e attivista dell’estrema destra che hanno lanciato uova e bombe fumogene contro le oltre duemila persone che hanno sfilata per le strade della città sul Danubio. I membri del Fronte Nazionale Ungherese e del Movimento per una Ungheria Migliore hanno anche effettuato degli attacchi diretti e la situazione è stata tenuta a freno dalla forte presenza della polizia, che ha effettuato diversi arresti. L’attacco più grave ha avuto per protagonista un ragazzo tedesco (nella foto) che è stato colpito sulla testa con una bottiglia. I violenti estremisti di destra erano anche furiosi a causa del coming out fatto giovedì scorso dal segretario di Stato dell’ufficio del primo ministro, Gábor Szetey, un caso inedito per il paese, e la proposta avanzata da una parte della coalizione socialista al governo di andare oltre l’attuale riconoscimento delle coppie omosessuali conviventi e aprire al matrimonio omosessuale.

Nella delegazione italiana la parlamentare Vladimir Luxuria, che parlando di queste aggressioni ha detto che «c’è un’onda di nazionalismo, di gioventù filo hitleriana di omofobia e transfobia che sta travolgendo molti Paesi dell’est-europeo: da Mosca a Riga, da Varsavia a Budapest. Presenterò – ha annunciato – un’interrogazione parlamentare al ministro degli Esteri per chiedere quali iniziative intende intraprendere il Parlamento per porre, come base dell’Europa unita, non solo gli interessi economici, ma l’interesse prioritario alla convivenza pacifica con le differenze e per ribadire l’antinazismo come principio fondamentale della nuova Europa allargata all’Est.»

ZAGABRIA – In Croazia la marcia del Pride era vigilata da alcune centinaia di agenti di polizia, che sono intervenuti prontamente quando un gruppo di skin heads ha cominciato a urlare slogan omofobi e ha poi aggredito alcuni partecipanti, ferendoli anche se in maniera non grave. Agli scontri ha assistito il senatore dei Verdi Giampaolo Silvestri, presente nella delegazione italiana.

Il portavoce del comitato organizzatore Marko Jurcic ha detto che alcune centinaia di persone hanno partecipato alla marcia, un risultato non da poco in un paese nel quale, soprattutto nelle campagne, l’omosessualità è ancora vista con grande sospetto. Tuttavia sotto certi aspetti la Croazia è più avanti dell’Italia: infatti le coppie dello stesso sesso conviventi da almeno tre anni hanno alcuni diritti in campo fiscale ed ereditario, dal 2003 è in vigore anche una legge contro le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e dal 2006 anche una legge che ha introdotto il ‘reato d’odio’ per gli stessi motivi.  (Roberto Taddeucci)