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GB: È TEMPO DI MATRIMONI IN ROSA

Al di là della Manica le prime celebrazioni delle Unioni Civili tra partner dello stesso sesso. E già ci sono agenzie che si preoccupano di organizzare tutto, dagli abiti ai confetti.

LONDRA – Con l’entrata in vigore della nuova legge sulle unioni civili, il Civil Partnerships Bill, da questa settimana anche le coppie gay e lesbiche della Gran Bretagna possono ufficialmente brindare e celebrare le proprie cerimonie di “nozze”. Territorialmente ha aperto le danze l’Irlanda del Nord seguita dalla Scozia e infine (domani) dall’Inghilterra. Se si pensa che ancora negli ’60 per rapporti omosessuali si poteva anche finire in galera, è davvero grande il cambiamento che la società, e dunque le leggi, di quella nazione hanno fatto nella direzione dell’uguaglianza tra i cittadini.
La nuova legge conferisce alle neo-coppie gli stessi diritti di quelle etero sposate in fatto di contratti di locazione e proprietà, pensioni, eredità. Avranno anche la possibilità di potersi assumere responsabilità parentali nei confronti di eventuali rispettivi figli avuti da precedenti relazioni, si vedranno riconosciuti gli stessi diritti in relazione alle norme sull’immigrazione e sarà loro riconosciuta la possibilità di rifiutarsi di testimoniare in un tribunale nei confronti l’uno dell’altro.
Matrimoni… in rosa

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Tutto questo merita naturalmente di essere celebrato in modo adeguato. Ferme restando le scelte che ogni coppia decide di fare sul se e come festeggiare il “gran giorno” è ovvio che la nuova legge a disposizione dei sudditi di Sua Maestà ha incrementato le richieste di intervento presso quelle agenzia specializzate in cerimonie matrimoniali rivolte alla clientela gay e lesbica. Tra le aziende leader in questo settore c’è Pink Weddings il cui fondatore, Gino Meriano, è figlio di una coppia d’italiani originari del napoletano. «La nostra compagnia esiste già da quasi quattro anni – ci ha detto Gino – e sino ad oggi abbiamo organizzato moltissime cerimonie che naturalmente non avevano valore legale ma simbolico d’impegno e sostegno reciproco. Ora con la nuova legge già nei primissimi giorni oltre un migliaio di coppie in giro per il Regno Unito hanno ufficializzato l’intenzione di effettuare la cerimonia d’unione ed è previsto che oltre ventimila coppie firmeranno nei prossimi mesi per la Civil Partnership. Per il mondo degli affari è anche un settore del tutto nuovo e noi siamo stati la prima compagnia a muoversi in questo senso. Nel solo scorso anno abbiamo organizzato circa trecento cerimonie e per i prossimi due anni ci aspettiamo un incremento del sessanta per cento».
Il cliente classico non c’è

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«Abbiamo una clientela molto variegata – ci spiega Gino – basti pensare alle diversità all’interno della comunità gay che ci sono nel solo Regno Unito. Abbiamo clienti dalla Scozia, dall’Irlanda e anche da oltremanica. Facciamo le cerimonie con o senza valore legale, queste ultime anche in Italia; quelle legali le possiamo organizzare in Spagna, Canada e Francia e altri paesi si aggiungeranno l’anno prossimo. Noi mettiamo a disposizione la nostra esperienza nel poter creare la cerimonia, trovare una villa, organizzare l’intrattenimento per gli ospiti, insomma tutti i preparativi necessari. Comunque vorrei sfatare la credenza che un “matrimonio gay” debba necessariamente essere eccessivo e sopra le righe; nella quasi totalità dei casi non lo è. Anzi sono spesso molto più dignitosi di tanti matrimoni tra persone di sesso opposto a cui mi è capitato di assistere».
Ma le mamme dei gay sono più o meno coinvolte nei preparativi? «Nella mia esperienza la maggior parte delle volte non sono molto direttamente coinvolte, la maggioranza delle coppie hanno idee ben chiare per conto loro!». Le località nelle quali poter compiere il grande passo sono estremamente varie: si va dalle ville in campagna alle barche sul fiume, e se volete optare per delle cose in grande in un castello scozzese potete anche affittare i caratteristici kilt, per l’occasione disponibili anche in rosa (!). Ci sono possibilità di cerimonie in Francia, Canada e anche Italia, in Toscana, ad Amalfi o Venezia. Naturalmente nel caso italiano senza valore legale, vista l’arretratezza sociale, culturale e politica del “belpaese” rispetto alle altre nazioni europee, e su questo punto nel sito di Pink Weddings si cita il peso negativo delle continue campagne anti-gay della Chiesa Cattolica.
Un impegno reciproco moderno

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Richard Jones è invece il responsabile di un’altra agenzia che opera in questo settore nuovo e decisamente in espansione, chiamata Modern Commitments. L’idea gli è venuta quando il governo inglese ha cominciato a condurre indagini preliminari al fine di valutare requisiti e conseguenze che un’innovazione in questo senso avrebbe portato a livello legislativo. «Come gay abbiamo pensato che era una cosa fantastica avere finalmente quel riconoscimento, ma al tempo stesso pensavamo che forse alcuni gay sarebbero stati un po’ imbarazzati nel contattare una delle agenzie matrimoniali già esistenti. Per cui abbiamo pensato che avremmo potuto noi stessi creare un’agenzia che potesse avere un sito web dove poter trovare tutte le informazioni necessarie, indirizzata espressamente alla comunità gay e lesbica. La compagnia opera da un anno e mezzo e oggi il sito contiene informazioni su tutto quello che è necessario sapere sul tema, e siamo molto contenti di come stanno andando le cose. I nostri clienti di solito sono coppie composte da persone dai 30 anni in su, che vogliono organizzare un giorno che sia speciale, non necessariamente stravagante. Tuttavia non mancano le eccezioni: per l’anno prossimo ad esempio stiamo organizzando una sfarzosa cerimonia tematica, tutta basata sul film Il Mago di Oz. Tutto l’arredamento sarà in tema, i tavoli richiameranno aspetti e ambienti del film e anche i cioccolatini che verranno offerti saranno ispirati alle scarpette rosse di Dorothy nel film!» (Nota: se qualcuno sta cedendo alla tentazione di pensare che sia roba pacchiana lo invitiamo gentilmente a rivedersi mentalmente certi matrimoni nostrani, famosi e non…).
Le legge inglese offre anche agli italiani la possibilità di poter registrare la loro unione, a patto ovviamente che già risiedano e si siano stabiliti nel Regno Unito. Per chi fosse interessato ad approfondire può essere utile leggere attentamente le indicazioni offerte dall’UK Lesbian & Gay Immigration Group.
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