Ciao Leo,
sono alessandro da Napoli, volevo chiederti perchè non riesco a trovare un ragazzo che mi comprenda? che ho di strano?
Ti spiego…
Ho iniziato la mia vita omosessuale molto giovane (13 anni) in effetti ho sempre saputo di me… all’inizio come tutti credo, non riuscivo ad accettarmi, poi eccomi ho raggiunto il mio star bene da un paio di anni! Oggi sinceramente non mi lamento sto bene con me stesso e arrivato a un certo punto ho deciso di fidanzarmi… Caro leo e che casino! Purtroppo in precedenza il mio colpo di fulmine l’ho vissuto con un etero col quale non sono riuscito mai a dargli nemmeno un bacio fin quando non mi son dichiarato (con lui) e son stato rifiutato.
Oggi son passati 4 anni; bè purtroppo io non l’ho scordato ancora ma diciamo che la mia vita va avanti e ho cercato di fidanzarmi. Dopo questo piccolo flashback ti dico che ho provato con i 20enni e non ho avuto entusiasmo, con i 30enni nemmeno, infine ho avuto 2 40enni coi quali sembrava che avessi raggiunto la mia serenità ma dopo un mese: boom, la mia insicurezza!
Perchè succede, eppure non mi han fatto mancare niente tutti e due io credevo che essendo più grandi mi diano più sicurezza e invece. Leo credimi non ho più complessi nell’essere omosessuale, però in tutte queste persone non sono riuscito a trovare uno che pensi che il rapporto è basato sulla fiducia, su cose importanti, tipo una casa una vita un lavoro… no lo squillo mancato, l’uscita inavvertita… Io non so che pensare, sarà colpa mia? Avrò qualcosa che non va… Eppure io ho sempre portato rispetto, non ho mai degenerato in tradimenti, vigliaccherie, cattiverie… Non mi manca nulla a livello di bellezza almeno credo… Mi mancano i soldi e va be’ arriverà quel momento, io proprio non capisco ma che succede!!!
Esperti mi date una mano?
Caro Alessando,
quello che hai descritto nella lettera credo sia molto comune ai ragazzi della tua età!! Sei in piena fase di conquiste. I tuoi diciannove anni hanno caratteristiche molto singolari, nel senso che per colpa o merito di ciò che viene rimandato dalla società, potresti essere visto come “imprendibile”.
Le storie che hai avuto probabilmente non ti hanno colpito tanto quanto ti era successo in precedenza con il tuo amico eterosessuale e già questo è un elemento importante, ma cosa più evidente è i che partner forse non si sono dati “fiducia”!
Hanno avuto paura di restare…si, di rimanere con un giovanissimo, soprattutto facendo riferimento ai quarantenni. Gli altri, dai venti ai trenta, potrebbero essersi voluti solo prendere uno spazio di divertimento.
Ma non demordere se, realmente desideri trovare una stabilità emotiva, pur sapendo quanto nel mondo gay l’elemento “giovinezza” crei un pretesto singolare per l’evasione, prova a sentire quelle sensazioni ed emozioni uniche che solo l’incontro con l’altro (chiunque sia e di qualunque età) può rimandarti e concediti la possibilità di creare uno stile di attaccamento.
Voglio farti capire meglio: se credi che la persona che hai incontrato meriti la tua fiducia, assecondala, fagli capire quanto è importante per te. Non schernirlo soprattutto quando, mettendoti alla prova, ti provoca sottolineando ciò che potrebbe fare un giovane gay!
E’ curioso quando accade ciò che hai descritto: un diciannovenne pensa a “costruirsi una casa, un lavoro, un amore…e i quarantenni stanno attenti allo squillo mancato, all’uscita inavvertita”!
Non so perché, ma questa inversione di responsabilità, premettendo che potrebbe essere semplicemente un mio delirio osservando dall’esterno ciò che hai trascritto nella lettera, mi ha fatto immaginare una provocazione dei partner nei tuoi confronti, come se volessero metterti alla prova al fine di trovare fiducia nel viversi la storia.
Ti mando un bacio
Dr Fabrizio Quattrini
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di Fabrizio Quattrini