La vicenda della campagna pubblicitaria di Ikea, quella in cui una coppia gay si tiene per mano e il cui slogan recita "Siamo aperti a tutte le famiglie", sembra non chiudersi mai.
Commentando la questione, il sindaco leghista di Treviso, Gian Paolo Gobbo, ha dichiarato: "Il problema non è quello dei manifesti dell’Ikea, non è fine a se stesso: il problema è quando c’è l’esasperazione e ci si mette nelle piazze e nei giardinetti". "Si tratta di decoro pubblico e non va bene – spiega Gobbo ai microfoni della trasmissione di Radio 24 La Zanzara -. Io multerei due uomini che si baciano in un parco della mia città. Certe cose si facciano in situazione private".
E multerebbe anche un uomo e una donna che si baciano in un parco? "Potrebbe essere anche tra maschio e femmina se è avanzata la cosa – dice e poi chiude -. Se si baciano in un luogo pubblico, c’è il concetto di morale… non è opportuno. Poi c’è l’orgoglio gay, lo fanno anche per provocazione". Quindi i baci gay andrebbero multati sempre, quelli etero solo se "la cosa è avanzata". Limite difficile da stabilire, ammettiamolo. E se invece ognuno fosse libero di esprimere la propria affettività senza rischiare di farsi sanzionare da un vigile urbano?