BOLOGNA – Il contestato festival bolognese ‘Gender Bender’ si è inaugurato ieri registrando un grande successo di pubblico. «È andata alla grande» ci spiega il direttore Daniele Del Pozzo. «Abbiamo lasciato fuori dalla prima proiezione qualcosa come 300 persone. E la sala è da 200 posti. Poi la serata si è conclusa con il concerto degli ‘Hidden Cameras’ a cui hanno partecipato circa 350 persone: è stato molto bello e loro sono stati molto carini e contenti dell’accoglienza. L’altro giorno erano a Basilea, oggi sono a Stoccarda quindi sono stati molto disponibili per essere a Bologna ieri».
Le reazioni così estreme della Curia, rese note nell’editoriale di Bologna Sette, inserto di Avvenire, secondo il quale la manifestazione è «un’invasione barbarica che oltraggia fede e ragione dei bolognesi» in cui si svolgono «spettacoli di pornostar mascherate da artisti», «dimostrano che Bologna è una città spezzata in due, da una parte i conservatori e dall’altra i progressisti» aggiunge Del Pozzo. «’Il Resto del Carlino’, con il suo articolo contro di noi, evidenzia proprio che l’anima di questa città è divisa in due parti opposte. Alla Chiesa va bene solo se i gay restano nel ghetto, se si vestono di taffettà e si riducono a macchette. La stessa artista polacca Katarzyna Kozyra ha dichiarato che non le è mai capitato di essere così contestata, nemmeno nella sua Polonia».
(RS)