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Gubbio abroga il registro delle unioni, con i voti del Pd

Una mozione promossa dal Pdl riceve l’appoggio del sindaco del Pd e di due consiglieri i cui voti a favore permettono di abrogare il registro delle unioni civili. Arcigay: “Il Pd prenda le distanze”.

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Con i voti determinanti del Pd, il consiglio comunale di Gubbio ha abrogato ieri sera il registro delle unioni civili, in vigore dal 2002. La proposta, partita dal consigliere del Pdl Luigi Girlanda, è sorprendentemente stata pubblicamente appoggiata dal sindaco, il democratico Diego Guerrini, 32 anni, secondo cui il registro "è anticostituzionale ed inutile". L’opinione del sindaco no è dissimile da quella del promotore della mozione, il berlusconiamo Girlanda che ha dichiarato: "Sconfessata una scelta solo ideologica – ha detto Girlanda – che non ha mai avuto alcun valore giuridico. Era un’indebita equiparazione tra unioni civili e famiglia fondata sul matrimonio, costituzionalmente riconosciuta".
Dei dodici voti serviti ad abrogare il registro, due erano di consiglieri del Pd, mentre 10 sono stati i voti contrari e una sola l’astensione.

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Franco Grillini, responsabile diritti civili dell’Idv ha giudicato "scioccante" il voto di Gubbio e soprattutto il comportamento del Pd. "E’ inconcepibile – dice Grillini – che un sindaco espressione di un partito che in tutte le amministrazioni pubbliche promuove strumenti di conoscenza e di sostegno nei confronti delle nuove formazioni sociali, tra cui le convivenze etero e omosessuali, abbia potuto appoggiare una simile azione, che sicuramente è figlia di conflitti locali, ma che assume la valenza di un gesto che non può essere sottovalutato in sede nazionale". "Chiediamo al Pd umbro e a quello nazionale – conclude Grillini – di esprimersi e di prendere le distanze dal sindaco e dai consiglieri che hanno abolito un registro, che ha il valore simbolico di spingere affinché si approvi in Parlamento una legge".

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"Quanto accaduto a Gubbio è davvero allarmante – incalza la deputata democratica Anna Paola Concia -: mentre il Pd nazionale cerca di trovare una sintesi unitaria e credibile sul tema delle unioni tra persone dello stesso sesso da presentare nel nostro programma di governo alle prossime elezioni, il sindaco e alcuni consiglieri democratici ugubini votano a favore di una mozione per l’abolizione del Registro delle unioni civili presentata dal Pdl – conclude Concia -. Mi aspetto che il Pd umbro chiarisca al più presto quanto accaduto e mi appello a Rosy Bindi, che preside la Commissione Diritti del partito, affinché intervenga per ribadire l’impegno del Pd contro ogni forma di discriminazione".

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Paolo Patané, presidente nazionale di Arcigay, definisce "vergognoso" il voto del Pd , oltre che sintomatico, a suo parere, di quanto Arcigay sostiene da tempo: "il PD, ormai in ostaggio della componente cattolica più retriva, è un partito incapace di interpretare il cambiamento e di  migliorare il Paese".
Se il Pd ha davvero intenzione di rappresentare le coppie, ertero e omosessuali, che convivono in coppie di fatto, secondo Patané, "intervenga immediatamente sia sulle situazioni locali che nazionali, perché questo Paese a cui tutti chiedono sacrifici è fatto di persone che aspettano di essere uguali nei diritti oltre che nelle tasse".

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Immediata anche la reazione di Arcigay Omphalos Perugia, per bocca di Patrizia Stefani. "Che la gente di destra ignori cosa significhi gesto simbolico e senso civico era scontato – si legge in una nota del circolo perugino di Arcigay – ma che sia appoggiato dal PD è un’ulteriore conferma che le persone gay, lesbiche e trans, non hanno interlocutori politici. Ci chiediamo cosa ne pensa il segretario regionale del PD, di questi iscritti di campagna, in questo partito del nulla, svuotato di ogni ideale se non quello della poltrona e dell’inginocchiatoio, troppa brutta gente a gestire la vita delle persone".