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Un film particolarmente ricco di sensibilità

In una campagna australiana smisurata, due donne molto diverse tra loro si incontrano. Una ha passato la vita dietro un vecchio padre, rozzo e dispotico affarista. L’altra è appena uscita da un’istituzione pubblica e dovrebbe lavorare per la famiglia che la ospita. In realtà con i suoi sogni e la sua effervescenza contagia la prima, rimasta ormai – alla morte improvvisa del padre – proprietaria di tutto. Per potersi permettere di vivere insieme alla sua amica, vende tutto e si trasferisce in un piccolo cottage, ai confini di quella che una volta era la terra di suo padre. Dopo una notte di baldoria, però, c’è un incidente che coinvolge un uomo. Un ladro che oltre ai soldi vorrebbe rubare alle donne il loro sogno di fuga. Il cadavere finisce nel pozzo di fronte a casa, insieme al denaro che aveva rubato.

POZZO DELLE MIE BRAME…

di Marco Spagnoli

Gli appartenenti a una società post industriale come la nostra, spesso immemore di un passato neanche troppo lontano in cui la vita era regolata dalla presenza dell’acqua, potranno sicuramente apprezzare questo originale film diretto dall’esordiente Samantha Lang, in cui le protagoniste sono messe di fronte a una specie di incantesimo dai risvolti molto umani. A metà tra il surreale e l’onirico, la grande forza di questo film è il suo essere una pellicola intensa e semplice, che centrando tutta se stessa su una storia molto normale e dai profondi risvolti psicologici, coinvolge lo spettatore in una sottile trama dove i protagonisti sono messi di fronte a un archetipo favolistico capace di scatenare in loro reazioni insospettabili.

Il vecchio pozzo asciutto è il centro di un universo lontano. Un pozzo dei sogni e dei desideri infranti che anziché moltiplicare il denaro o arricchire di fama e fortuna, prepotentemente reclama dinanzi alle due donne il suo diritto di decidere dei loro destini, in un gioco intrigante dove la realtà dei fatti è coperta da una coltre di suggestione. Un film scarno, intelligente e ottimamente interpretato da due attrici all’altezza di una messinscena sofisticata e molto interessante con protagonista il relitto di una civiltà rurale, sinuoso e potente come la voce stridula di una sirena, capace di iniziare un canto di seduzione irresistibile.

di Elle