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HRW: Polonia a rischio ‘omofobia ufficiale’

Tra divieti e dichiarazioni ai vertici, la Polonia scivola verso “l’omofobia ufficiale”, secondo Human Rights Watch (Hrw).

VARSAVIA – Tra divieti e dichiarazioni ai vertici, la Polonia scivola verso “l’omofobia ufficiale”, secondo Human Rights Watch (Hrw). L’Ong basata a New York lancia una dura critica al mondo politico di Varsavia, vertici compresi, registrando una “escalation della retorica omofoba” e il pericolo di una vera involuzione dei diritti degli omosessuali dopo l’arrivo al governo del partito ‘Diritto e Giustizia’. Hrw ha annunciato l’invio di una lettera al presidente polacco Lech Kaczynski, per esortarlo “all’affermazione dell’eguaglianza di tutti i cittadini” e a non dimenticare che la Polonia ora è membro Ue. “Come presidente, determinerà se il suo Paese protegge i diritti o li svende. L’Europa attende una risposta”, fa notare Scott Long, direttore del Programma diritti lesbici, gay e bisex.
D’altronde il controverso capitolo in terra polacca è stato aperto proprio da Lech Kaczynski. Ancora sindaco di Varsavia, nel 2004 e 2005 ha proibito lo svolgimento della Gay Parade nella capitale, dichiarandosi contrario al “diffondere” pubblicamente lo stile di vita omosessuale. “Da quando è stato eletto presidente, la retorica omofoba di esponenti di Diritto e Giustizia ha continuato a crescere”, osserva Human Rights Watch.
Già in campagna elettorale, l’attuale premier Kazimierz Marcinkiewicz aveva definito l’omosessualità “innaturale”, provocando un ‘richiamo’ dell’Ue.