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I CONSERVATORI GAY LASCIANO BUSH

La più grande associazione di omosessuali repubblicani americana ha deciso quasi all’unanimità di non appoggiare la rielezione del Presidente. E da più parti piovono critiche.

I leader del più grande gruppo di gay e lesbiche nel partito repubblicano hanno votato in maniera compatta contro la candidatura del presidente Usa George W. Bush per la sua rielezione, in quanto Bush si è dichiarato a favore dell’emendamento costituzionale che vieterebbe i matrimoni tra persone dello stesso sesso.
^SBush abbandonato dai gay^s
Ventidue voti contro e due a favore alla candidatura di Bush nella tavola dei Log Cabin Republicans. Così, la posizione conciliante o almeno ambigua di George W. Bush sulle istanze glbt che gli fruttò circa un quarto del voto gay nel 2000, lo ha ufficialmente abbandonato, secondo i leader della comunità che vedono la campagna del 2004 come un continuo regalo alla destra religiosa a scapito di gay e lesbiche.

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Nel discorso che ha tenuto la scorsa settimana accettando la candidatura alla convention nazionale repubblicana, Bush ha detto ai repubblicani che proteggerà il matrimonio tradizionale dai “giudici attivisti” che vorrebbero permettere i matrimoni omosessuali. Ha proseguito affermando che nel suo secondo mandato continuerà la battaglia per l’emendamento federale sul matrimonio, che dovrebbe vietare costituzionalmente su tutto il territorio USA i matrimoni tra persone dello stesso sesso; in questo modo Bush ha tracciato una separazione netta con il suo avversario John Kerry che si oppone a un tale emendamento.
^SLe reazioni del leader lgbt^s
Le affermazioni del presidente hanno provocato reazioni sdegnate dai leader gay americani di tutti gli orientamenti politici. «Pare che Gorge Bush abbia saltato alcune righe durante il suo discorso. Assicurando il suo sostengo a valori come l’inclusione e l’espansione della libertà, ha dimenticato di aggiungere ‘tranne che per i gay e le lesbiche americane’» ha detto Corri Planck, direttore delle comunicazioni della Family Pride Coalition.
«Il nuovo appello del presidente Bush per inserire una discriminazione nella Costituzione offende milioni di americani, tra cui non solo elettori democratici, ma anche repubblicani, conservatori e indecisi» ha detto Steven Fisher, portavoce della Human Rights Campaign. «Il programma repubblicano è uno dei più discriminatori nella storia moderna, e seguendolo, Bush ha svilito il voto gay cercando di usarlo solo come un punto di discordia»
Il portavoce dei National Stonewall Democrats, John Marble suggerisce che la strategia di Bush per la rielezione intende rinforzare la base della destra religiosa: «E’ deprecabile che debbano incrementare i loro voti demonizzando gay e lesbiche»
^SCercare i voti dei credenti: una strategia esplicita^s

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Le affermazioni secondo le quali Bush avrebbe abbandonato il voto gay sembrano trovare conferma nello stratega di Bush, Karl Rove, che ha ripetutamente dichiarato che la chiave per la rielezione sta nel mobilitare gli elettori di fede evangelica, valutati in quattro milioni, che secondo lui sono rimasti a casa nel 2000. Ma ogni guadagno nel voto evangelico dovrebbe probabilmente risultare come perdita tra i gay e le lesbiche che votarono per Bush quattro anni fa, valutati in un milione. Molti illustri conservatori gay che hanno sostenuto Bush nel passato lo hanno già abbandonato.
^SAnche i conservatori protestano^s
Il gay conservatore Andrew Sullivan ha pubblicato un messaggio sul suo weblog, in cui dice che sente una “personale tristezza” per il fatto che Bush sottragga la libertà a un intero gruppo di americani che potrebbero altrimenti sostenere molte parti della sua agenda. «Il presidente ha reso chiaro che la discriminare le persone omosessuali, tenerle fuori dalla piena dignità e uguaglianza civile, è ora un valore centrale per lui e il suo partito – ha detto – L’opposto è un valore centrale per me. Ci sono cose che si possono barattare. Ci sono cosa con cui puoi scendere a compromessi. Ci sono cosa per le quali puoi dare a un politico il nulla osta. Ma ci sono altri valori, di dignità e uguaglianza umane basilare, che non possono essere sacrificati senza perdere la propria integrità».
I leader del più grande gruppo di gay e lesbiche nel partito repubblicano, il Log Cabin Republican, in febbraio avevano criticato Bush per avere appoggiato l’emendamento. «Accogliere una discriminazione nella nostra Costituzione viola i principi conservatori e repubblicani – aveva detto il direttore esecutivo Patrick Guerriero – Questo emendamento non rafforzerà il matrimonio, indebolirà il nostro paese».
^SLa figlia lesbica del vice-Presidente^s

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Lo scorso mese il Log Cabin aveva condiviso le parole di Dick Cheney, cha ha una figlia lesbica, Mary. Secondo il vicepresidente, infatti, quell’emendamento contro le unioni degli omosessuali non è necessario. Cheney aveva detto di credere che competesse ai singoli stati Usa decidere se celebrare questo tipo di unioni ma che accettava comunque la decisione di Bush di proporre quell’emendamento.
I leader politici glbt sono rimasti anche delusi dall’assenza di Mary Cheney e della sua compagna mentre il resto della famiglia del vice-presidente Dick Cheney lo ha accompagnato sul palco durante il suo discorso alla convention. «Possono nascondere i membri della famiglia gay o lesbiche alla looro convention, ma Bush non può nascondere il suo fallimento al popolo americano» ha detto il presidente della Comitato Nazionale Democratico, Terry McAuliffe.
L’assenza di Mary Cheney dal palco della convention hanno anche fatto rivedere a molti i commenti resi dal vice-presidente sull’inopportunità di un emendamento federale sul matrimonio.
Il Log Cabin Republican ha anche criticato il cosiddetto “flip-flops” di John Kerry, il candidato democratico alla presidenza che ha oscillato tra le dichiarazioni contro le unioni omosessuali e l’opposizione al divieto costituzionale.
Il Log Cabin, ad ogni modo, appoggia le posizioni repubblicane su quelli che vengono chiamati “i punti che ci tengono uniti: riduzione delle tasse, dura difesa nazionale, responsabilità personale e impegno a favore della libertà individuale”.