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Il 5 febbraio il primo voto del parlamento inglese sulle nozze gay

La ministra per le Pari Opportunità ha illustrato oggi il testo alla Camera dei Comuni. Il primo voto si terrà il prossimo 5 febbraio. Sarebbero 330 i parlamentari favorevoli e 126 i contrari.

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Illustrato oggi durante una deposizione formale senza dibattito durata un paio di minuti, la legge che istituisce il matrimonio gay in Inghilterra e Galles sarà votata dalla Camera dei Comuni per la prima volta il 5 febbraio prossimo.
A illustrare il testo, quest’oggi in aula, è stata Marisa Miller, ministra per le Donne e le Pari Opportunità del governo guidato dal conservatore David Cameron.
La nuova legislazione riguarda l’Inghilterra e il Galles mentre una legge parallela è in fase di elaborazione anche in Scozia.
Il testo salvaguarda la libertà di culto delle varie religioni che non saranno obbligate a celebrare matrimoni gay, sebbene alcune confessioni tra cui i Quaccheri, abbiano detto di volerli celebrare. Le tre religioni principali, però, ovvero la Chiesa Cattolica, la Chiesa d’Inghilterra e il Consiglio Britannico Musulmano si sono espresse in senso contrario.

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Anche ai docenti di religione nelle scuole sarà lasciata la libertà di continuare a propugnare il loro credo secondo il quale il matrimonio è quello tra uomo e donna, fermo restando il rispetto della legge vigente.
Secondo un rilevamento fatto una settimana fa, ben 330 parlamentari hanno confermato il loro voto favorevole al nuovo testo, mentre solo 126 si sono detti contrari. Un sondaggio realizzato da ICM per il quotidiano The Guardian lo scorso dicembre, poi, ha confermato che il 62 per cento degli elettori non ha motivo di opposizione contro l’uguaglianza nel matrimonio tra coppie gay ed etero e solo il 31 per cento era di parere opposto.
In tutto, il testo dovrà affrontare un passaggio in commissione e tre letture alla Camera dei Comuni e un percorso uguale anche alla Camera dei Lord prima di diventare ufficialmente legge. Al momento, comunque, tutti i numeri fanno sperare per il meglio.