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IL 5X1000 AD AMNESTY

Da quest’anno con la tua dichiarazione dei redditi puoi fare molto solo con una firma. Devolvere il 5×1000 dell’IRPEF ad Amnesty International, significa difendere i diritti umani, anche quelli GLBT.

Devolvere il 5×1000 ad Amnesty International equivale a una dichiarazione d’amore nei confronti della più importante organizzazione non governativa per i diritti umani. Fondata nel 1961 a Londra, Amnesty conta oggi oltre due milioni di soci in 150 paesi, 90.000 dei quali in Italia.
Scegliere Amnesty International come beneficiaria del 5×1000 ha un significato importante: significa contribuire a rafforzare l’efficacia delle campagne di un’organizzazione completamente autofinanziata.
Il riconoscimento dei diritti umani di lesbiche, gay, bisessuali e transessuali è al centro dell’azione di Amnesty International, che da alcuni anni anche in Italia può contare su una struttura volontaria di soci che promuovono campagne per contrastare le violazioni e le diffuse discriminazioni ai danni di persone Lgbt. Nel 2006, Amnesty International ha lanciato una campagna mondiale per porre fine alle discriminazioni nei confronti delle persone Lgbt negli Usa.
Tra le campagne in corso, ricordiamo poi “Invisibili”, per porre fine alla detenzione dei minori migranti all’arrivo alla frontiera marittima italiana, e “Control Arms”, che ha l’ambizioso obiettivo di spingere le Nazioni Unite ad adottare un trattato internazionale che stabilisca rigide regole per il commercio delle armi, che causa ogni anno 500.000 vittime. Vediamole in dettaglio.
La Sezione Italiana di Amnesty International ha presentato la nuova campagna “Invisibili”
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La Sezione Italiana di Amnesty International ha presentato la nuova campagna “Invisibili”, per i diritti dei minori migranti in detenzione. Ogni anno centinaia di minori arrivano in Italia attraversando il Mediterraneo su piccole barche insicure in fuga dalla violenza e dalla povertà. Sono soprattutto bambini che viaggiano tra le braccia dei genitori richiedenti asilo, partiti da paesi dell’Africa orientale, e adolescenti soli, in gran parte provenienti dal Nord Africa e dal Medio Oriente. L’Italia li tiene molti giorni nei centri di detenzione per migranti, in spregio delle norme internazionali, per le quali la detenzione dei minori è una misura eccezionale da applicare solo in casi estremi. Le leggi italiane li trascurano e le statistiche non li contano. Sono invisibili. Eppure ci sono.
Gli embarghi sulle armi vengono sistematicamente violati e devono essere urgentemente rafforzati se davvero si vuole fermare i flussi di armi che alimentano le violazioni dei diritti umani. È quanto affermano Amnesty International, Oxfam International e Iansa (la Rete internazionale di azione sulle piccole armi), in un rapporto presentato oggi al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Secondo la campagna Control Arms, ognuno dei 13 embarghi imposti nell’ultimo decennio è stato ripetutamente violato. Inoltre, nonostante siano nominate a centinaia nei vari rapporti dell’Onu, solo una manciata delle persone responsabili delle rotture degli embarghi è stata portata con successo di fronte alla giustizia.
Per informazioni sulle campagne e per sapere come devolvere il 5×1000 ad Amnesty International visitate il sito www.amnesty.it
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