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IL SIGNORE DEI SOGNI

Sandman: il successo del fumetto che unisce miti antichi e storie contemporanee.

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Che un soggetto letterario si sviluppi nel tempo ben oltre le aspettative iniziali rispondendo al feedback del pubblico e a tutti quei contenuti con cui di volta in volta l’autore riesce ad entrare in risonanza e ad intessere nella propria narrazione può essere ritenuto quasi ovvio. Non altrettanto comune è il modo con cui Neil Gaiman è riuscito a fare di questo praticamente la materia prima da cui ha creato la fortunata serie di fumetti “The Sandman”.

Nel 1987 era stato inizialmente commissionato a Neil Gaiman per rispolverare uno dei vecchi titoli della DC Comics e viene presentato in un’ambientazione noir, un uomo alto, magro e pallido, con una selva di capelli neri e gli occhi come due pozze scure in cui a volte risplendono due stelle lontane, imprigionato per 70 anni dentro una boccia di vetro da un circolo di magia che voleva catturare sua sorella, la Morte. Quest’uomo in realtà è il Signore dei Sogni, non solo colui che crea il mondo in cui vaghiamo nel sonno, ma anche il Principe delle Storie, il Signore delle Forme, la personificazione di tutto ciò che non è.

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“The Sandman” dopo un primo tentativo di ricollegarsi con l’ambiente super-eroistico della DC lo abbandona presto per entrare pienamente in quello che gli spetta di diritto, quello dei miti, greci, africani, celtici mescolati con i miti e simboli moderni, come l’aspetto attuale di Sandman e di sua sorella Death che si rifanno al gotico e al dark, o la piccola Delirio vestita in stile punk e l’androgino Desiderio che veste sempre Armani, semplici sequenze di parole e immagini che attraverso i simboli parlano al nostro cuore dei più grandi misteri dell’esistenza.

“Ci sono sette esseri che non sono dei, che esistevano prima che l’umanità sognasse gli dei e che esisteranno dopo che l’ultimo dio sarà morto. Sono chiamati gli Eterni. Sono l’incarnazione (in ordine di età) del Destino, Morte, Sogno, Distruzione, Desiderio, Disperazione e Delirio (che una volta era chiamata Delizia). Approssimativamente trecento anni fa, Distruzione ha abbandonato il suo regno.”

Così Neil Gaiman ci accompagna in un mondo in cui le vicende degli dei si intrecciano con quelle degli uomini mortali, in cui ciò che accade nel mondo dei sogni sembra avere la stessa vitale importanza di ciò che accade nel mondo reale tanto che spesso appare difficile distinguere l’uno dall’altro.

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Entriamo così sempre più in confidenza con Sogno, un personaggio austero e romantico, il più cosciente nella sua famiglia (tranne forse Destino) della responsabilità del suo compito, con innumerevoli nomi ma con pochi veri amici. Egli non è sempre il diretto protagonista della serie, spesso appare solo come figura di congiunzione in racconti corali che passano tra vari personaggi lasciando al lettore pochi punti di riferimento. Ogni personaggio è però caratterizzato con la massima cura tanto che anche la più breve comparsa sembra avere un peso fondamentale nella storia, e nel momento in cui appare possiamo entrare pienamente nella sua realtà e vedere il mondo dal suo punto di vista.

Notevole è anche la presenza di personaggi omosessuali che appaiono quasi in ogni storia, talvolta discretamente, come Alex Burgess e Paul McGuire la cui relazione si può appena intuire nei primi numeri del fumetto, ma che verrà rivelata quando riappariranno alla fine della storia, talvolta con evidenza come per la transessuale Wanda, oppure le due lesbiche Axel e FoxGlove che appaiono in più di qualche vicenda, in ogni caso sono presentati con rispetto e verosimiglianza e come per tutti gli altri personaggi ne possiamo quasi gustare l’umanità.

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Nonostante tutto non sarà difficile sentire Sandman come il protagonista di tutta la serie, in quanto Principe delle Storie sarebbe impreciso distinguerlo dal suo Regno e vederlo estraneo ad una serie in cui il motore principale sembra proprio la voglia e il gusto di raccontare storie. Altro tema principale, che si delinea verso metà della serie in una delle storie ‘apice’, “Vite Brevi”, e che accompagna e conduce il personaggio e la storia verso la sua inevitabile conclusione è il cambiamento. La necessità, la difficoltà, la sorpresa e l’inevitabilità del cambiamento che visto da un personaggio millenariamente legato a se stesso può apparire assolutamente assurdo e tragico ma per noi stranamente così familiare…

La prima serie di “The Sandman” è uscita in Italia all’inizio degli anni novanta in pubblicazioni mensili per poi essere interrotta, la Magic Press ha quindi pubblicato le raccolte (contenenti ognuna una serie) in ordine sparso, di recente è uscita “Casa di Bambola” che sarebbe la seconda serie. Il personaggio della sorella di Sandman, Death, ha avuto un tale successo che le sono state dedicate due storie indipendenti di cui una è stata pubblicata in Italia “L’alto costo della vita”.

di Luca Mistrello