Il sottosegretario: "Gay militari, fate coming out" - crosetto militari gayBASE - Gay.it Archivio

Il sottosegretario: “Gay militari, fate coming out”

Guido Crosetto invita i militari gay e lesbiche a fare coming out annuncianti difese a spada tratta in caso di discriminazioni. Ma aggiunge: “Le informative hanno senso: è una società gerarchica”.

Il sottosegretario: "Gay militari, fate coming out" - crosetto militari gayF2 - Gay.it Archivio

"Chi nelle Forze Armate decidesse di fare coming out spontaneamente, esercitando un proprio diritto, non subirà alcuna discriminazione. Nella maniera più assoluta. Il coming out è benvenuto, ovviamente se spontaneo e frutto di una libera scelta perché non ci sarebbero conseguenze. E se ci fossero interverremo". A dichiararlo, con fermezza e convinzione, è il sottosegretario alla Difesa Guido Crosetto ai microfoni di Klaus Davi che lo ha intervistato per la sua "KlausCondicio". "L’unico modo per combattere le discriminazioni è intervenire quando ne avviene qualcuna – spiega Crosetto -. Questa è una struttura che premia per merito: il più bravo deve salire. Se poi sia gay o no, non interessa, è una scelta. Le informative? Hanno un senso perché nelle Forza Armate c’è un’attenzione discriminante molto forte, soprattutto tra gli alti gradi, nei confronti dei rapporti tra le persone: se un Generale ha una storia con un uomo o una donna viene invitato a smettere o a spostarsi. Ci sono una serie di regole che sono determinanti in una struttura gerarchica, non è discriminazione. Non è possibile creare momenti di tensione, per esempio, un Capitano che entra nella stanza del Generale che è con il suo amato o la sua amata. Le informative, per tali motivi, hanno un senso".

Il sottosegretario: "Gay militari, fate coming out" - crosetto militari gayF3 - Gay.it Archivio

Immediate le risposte dal mondo lgbt, prima fra tutte quella di Franco Grillini. "Il sottosegretario invita i militari gay al ‘coming out’ e promette una lotta senza quartiere alle discriminazioni verso gli omosessuali in divisa – ha dichiarato il responsabile nazionale Diritti Civili dell’Idv e presidente di gaynet -. Bene, ma allora si cancellino le norme antigay ancora presenti nell’esercito italiano soprattutto le famose ‘segnalazioni’, ovverso le schedature dei militari sulla loro vita privata, e le norme per l’arruolamento che intervengono in modo invasivo e a volte anche offensivo sulla vita privata e sessuale dei militari e aspiranti tali sia etero che gay". "La struttura militare – prosegue Grillini – ha ormai una complessità che richiede intelligenza, spirito di adattamento e capacità operativa sui vari scacchieri. Discriminare, oltreché sbagliato, è anche stupido perché priva la struttura di persone intelligenti e capaci al di là dell’orientamento sessuale".

Il sottosegretario: "Gay militari, fate coming out" - crosetto militari gayF1 - Gay.it Archivio

Arcigay, in una nota, ha fatto sapere di apprezzare le parole del sottosegretario Guido Crosetto. "Sono parole – dice il presidente di Arcigay Paolo Patané – che indicano che la discriminazione può essere combattuta in tutti i luoghi, anche quelli più difficili per gay e lesbiche, ma andrebbero sostenute da atti concreti. A nostro parere sarebbero utili sia una riflessione pubblica sui perché delle difficoltà dei gay nelle forze armate, che incontri formativi tra forze armate e l’associazionismo gay, azioni che ci auguriamo di poter mettere in campo anche in collaborazione con il Ministero della Difesa". "Solo se le parole di Crosetto avranno un seguito infatti – continua Patané – potremo vedere, come auspichiamo, sfilare i gay e le lesbiche in divisa al prossimo Euro Pride di Roma nel 2011, orgogliosi sia della divisa che indossano che del loro orientamento sessuale. L’Italia, a differenza di molti paesi europei dove i gay in divisa sfilano al Pride, è infatti da questo punto di vista ancora una macroscopica anomalia".