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Il tragicomico “The Parade – La Sfilata” arriva in sala

Esce finalmente in una decina di copie la scatenata commedia farsesca del serbo Srdjan Dragojevic sul Pride di Belgrado. Humour irresistibile e un edificante messaggio contro violenza e omofobia.

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Fa sempre piacere quando un piccolo distributore, cinefilo e coraggioso, acquista un film altrettanto piccolo ma bello che rischierebbe l’oblio perché escluso dai criteri spesso puramente commerciali della grande distribuzione. È il caso di Paolo Minuto, simpatico e battagliero titolare del calabrese Cineclub Internazionale, un occhio attento al cinema d’autore emergente (Krissane, Ferrente, Maja) e l’abilità di scovare gioielli sconosciuti fuori dai confini nazionali: è suo infatti il merito della distribuzione italiana di “The Parade – La Sfilata” del regista serbo Srdjan Dragojevic, tragicommedia gay vincitrice l’anno scorso del Premio del Pubblico nella sezione Panorama al festival di Berlino e al torinese “Da Sodoma a Hollywood”, nonché del riconoscimento “Amore & Psiche” al Medfilmfestival romano. L’uscita in una decine di copie digitali è così partizionata: oggi esce a Catania, Trieste e Perugia; domani a Reggio Calabria e sabato a Milano.

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Mercoledì 15 è la volta di Trento, due giorni dopo Roma e Messina mentre a Pisa approderà martedì 21. Date da definire per Genova. Come sempre in questi casi, si spera in un buon lancio per avere richieste in altre città e garantire così la sopravvivenza del film.
Campione d’incassi negli stati dell’ex Yugoslavia (Serbia, Croazia, Montenegro, Bosnia e Macedonia), “The Parade – La Sfilata” riesce a far convivere lodevolmente un registro da farsa tzigana alla Kusturica con un tono più serio di drammatico realismo raccontando di Limun (Nicola Kojo), un omofobo boss della mala di ridotto cabotaggio che è costretto dalla sua fidanzata ultrakitsch ad aiutare una coppia omosessuale nell’organizzazione del secondo sanguinoso Gay Pride serbo del 2010 (più di duecento feriti nonostante i 5000 poliziotti per un migliaio di partecipanti). Così, nonostante l’iniziale riluttanza, Limun si mette in viaggio su una campissima Mini rosa confetto insieme al pacifico veterinario gay Radmilo (Milos Samolov) alla ricerca di ex nemici della Guerra dei Balcani, croati, kosovari e bosniaci, disponibili a proteggere i manifestanti.

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Humour irresistibile, situazioni stralunate ma anche un edificante messaggio di integrazione culturale e rispetto reciproco in una terra martoriata dall’odio e dalla violenza, così vicina a noi ma di cui sappiamo sempre poco.
“Lo vidi a Berlino – ci spiega Minuto – e decisi di acquistarlo per la sua forza comunicativa su due temi importanti: il primo è l’omofobia che, come è noto, in giro per il mondo è diffusissima, ma a Belgrado addirittura impedisce lo svolgimento del Pride da anni; il secondo è l’integrazione degli esseri umani, il dialogo tra di loro: ex combattenti da nemici si ritrovano uniti per sostenere la causa antiomofobica partendo da posizioni antitetiche”.
“Il film è narrativamente coinvolgente – continua Minuto – è una commedia a tratti esilarante e a tratti commovente fino alle lacrime, cioè possiede ciò che ha reso forte il cinema popolare finora, in tutti i decenni”.

Ecco il trailer del film