Lucchetti e targa cosparsi di feci e sulla panchina un foglio con un messaggio: "29 luglio 2012. Gli zoppi ora sono registrati" accompagnato dalla foto di Francesca Vecchioni e della sua compagna mentre si registrano come coppia all’Anagrafe. E’ lo sfregio perpetrato ieri sera a Piazza Scala a Milano sui lucchetti apposti in ricordo dei ventanni del primo matrimonio gay simbolicamente celebrato da Paolo Hutter. Imbrattata anche la targa che lo stesso Hutter e le persone intervenute alla celebrazione avevano apposto. E poi quel messaggio che paragona i gay a persone con disabilità.
Immediata a reazione delle associazioni che quella celebrazione hanno voluto e organizzato. Secondo il CIG Arcigay Milano si tratta di una "provocazione che brilla per scarsità di inventiva e fantasia". "Siamo affascinati da tanta stupidità – ha dichiarato il presidente Marco Mori -. E’ evidente che questi anonimi contestatori, che si nascondono tra le fila di quanti si oppongono all’estensione del matrimonio alle coppie omosessuali, non avendo argomentazioni serie, fondate, scientifiche e soprattutto civili usano quello che meglio li contraddistingue".
"Un atto omofobo inqualificabile" per l’associazione radicale Certi Diritti.
Per il segretario nazionale Yuri Guaiana, "questo gesto non offende solo la comunità lgbti milanese, ma tutti i cittadini che credono che Milano possa essere una città aperta ed europea". "Il Comune ha fatto benissimo ad approvare il registro delle unioni civili, ma evidentemente questo non basta – ha concluso Guaiana -: occorre che si approvi subito anche l’Agenzia antidiscriminazioni chiesta da più di 5000 cittadini che hanno sottoscritto le proposte di delibera di iniziativa popolare promosse dal Comitato Milano Radicalmente Nuova di cui anche l’Associazione Radicale Certi Diritti fa parte".