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Imma Battaglia: “Il Village indipendente. Nessun matrimonio”

L’organizzatrice dell’evento gay dell’estate romana risponde al Secolo d’Italia su presunte nozze tra il Gay Village e la giunta capitolina. “Sposerei solo la mia compagna. Il Village resta libero”.

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Nonostante le difficoltà, che quest’anno si sono rivelate più problematiche del solito, l’inaugurazione del Gay Village c’è stata ed è stata un successo. Qualche strasico di polemica, però sembra essere dimasto. Lo scorso 4 luglio il Secolo d’Italia titolava "Gay Village ‘sposa’ la giunta Alemanno". Immediata la replica di Imma Battaglia, tra i promotori del frequentatissimo evento gay della Capitale. "Mi complimento con chi pensa che io possa sposarmi, ma forse sbaglia, perchè l’unico matrimonio che farei è quello con la mia compagna. E al momento come tutti sappiamo è impossibile perchè viviamo in un paese di diritti negati – sottolinea Battaglia -. Gay Village invece è e resta una manifestazione politicamente indipendente che guarda al mondo gay e gay friendly. Certo, sarebbe ingiusto non constatare come di fronte ai problemi che ogni anno e questa volta in particolare si sono posti mettendo a rischio fino all’ultimo l’apertura stessa del Villaggio,  quest’amministrazione sia stata attenta con l’assessore Umberto Croppi. Dire il contrario sarebbe negare l’evidenza".

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"Ma questa  – sottolinea ancora Imma Battaglia – è una conquista che a mio parere va a merito di tutta la comunità lgbt. Se guardiamo alla storia del Gay Village in rapporto con le diverse amministrazioni romane, Veltroni ha avuto il merito da Sindaco di aver creduto nella manifestazione ed è venuto due volte al Village e poi gli Assessori alla Cutura Borgna e Di Francia ci sono stati sempre vicini. Oggi ci sorprende piacevolmente che lo faccia la destra".
Per quanto riguarda le parole dell’assessore Croppi di voler trovare una location stabile per il Gay Village, Imma Battaglia aggiunge: "La dichiarazione di Umberto Croppi è nuova e importante. Uno spazio fisso permetterebbe di fare tante cose nuove e far crescere la manifestazione oltre che determinare possibilità di lavoro. Insomma se da una giunta di centro sinistra è quasi scontato aspettarsi attenzione, non lo stesso vale per una giunta di centro destra. E quindi a volte si resta piacevolmente sorpresi".

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Infine ci tiene a sottolineare ancora l’indipendenza politica del Village. "Non sottoscriviamo adesioni ideologiche o politiche – spiega -. Siamo abituati a ragionare sui fatti, considerando questa una conquista per tutta la comunità lgbt romana e non solo, superando il muro degli schieramenti e della contrapposizione destra/sinistra e rendendo merito al Gay Village come manifestazione ormai storica e istituzionale".