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IN LITE COL PAPÀ

Quando i genitori si separano, frequentemente i figli prendono le parti di uno dei due. Ma se poi l’altro torna a casa, come si fa ad affrontare i problemi?

Ho 23 anni. I miei genitori sono separati da oltre 15 anni. Scelta coscienziosa da parte di mia madre perché veniva ripetutamente picchiata da mio padre. Solo, ultimamente i miei hanno ripreso per vari motivi il loro rapporto. Io, personalmente, non riesco a sopportare la presenza di mio padre a casa nostra. Forse, perché lui si è sempre e solo interessato della politica, dell"economia, etc… e mai della vita in generale. Forse, anche perché di quando vivevo con lui non ricordo niente. Poi, l"ultima novità del secolo è mio padre ha proposto a mia madre di sposarlo per non perdere la pensione. Significherebbe vivere con lui. Non riesco a sopportare l"idea. Aggiungo che mia madre quando si sposò aveva solo 17 anni e lui 40 circa. Obbiettivamente, sto impazzendo perché non riesco a sopportare mio padre o è normale? Io ho pensato che l"unica soluzione è vivere da sola per alleviare questo problema. Che ne dite? Sarei grata per una vostra gradita risposta

Cara…….

mi pare che, da sola, tu abbia trovato la soluzione ai tuoi problemi: penso che ogni figlio o ogni figlia, debbano mettere in conto l"uscita, il più precoce possibile, di casa, a scanso di potersi adeguare con un pò di "poltroneria" ai servizi che si possono godere gratuitamente da parte della famiglia, spesso anche con pesanti pretese. Non penso che questo sia il caso tuo; è la situazione generale di quasi tutti i giovani italiani.

Purtroppo bisogna passare da situazioni di malessere o di disagio per accorgersi della necessità della propria indipendenza dalla famiglia.

Certo, è indispensabile, prima di fare qualunque passo nella vita, ponderare bene ciò che si pensa di fare, se finanziariamente si è autonomi, se gli studi sono finiti, se non si va a cascare dalla padella alla brace, se…, se…se..

I se sono infiniti ed ognuno di noi, magari con l"appoggio di amici, parenti, dei genitori stessi, può farsi aiutare.

Tu hai l"età per fare un simile passo e spero che tu abbia anche l"indipendenza economica.

Se non è così, parla con tua madre che, se non erro, è disponibile nei tuoi confronti: ricordati però che tua madre, come genitore, ha assolto i suoi doveri ed ora può pensare a sè stessa, al suo futuro, all" eventuale paura della solitudine.

L"odio per tuo padre può derivare dall"averlo visto picchiare tua madre, dal senso di abbandono che sicuramente avrai sentito quando i tuoi hanno divorziato, dalla scarsa attenzione che ti ha sempre dimostrato e forse anche per il fatto di vederlo ora come intruso che si vuole riappropriare di un bene – tua madre – che era esclusivamente tuo da tanto tempo.

Tua madre, del resto, non guadagnerebbe nulla dal matrimonio: solo un anziano da curare. Questo detto freddamente, ma le dinamiche umane sono infinite e così strane e diverse agli occhi degli altri che così non possono capirle. Forse a lei potrebbe andare benequesta nuova soluzione, anche se per te estranea.

Se è possibile, cerca di ricucire un dialogo con tuo padre: a volte con l"età si arrivano a capire molte cose che prima proprio non apparivano neppure davanti ai nostri occhi!

Se il dialogo con tua madre e con tuo padre non sarà possibile, allora prendi il volo, ma per scelta e non per ripicca!

Cerca di prendere delle decisioni quando sarai serena, Auguri!

Ciao, una mamma dell"AGEDO

di AGEDO