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IN MORTE DI PASOLINI

Un’opera di Massimo Consoli, diventa un’iniziativa di aggregazione della comunità gay in memoria dello scrittore scomparso il 2 novembre del 1975.

ROMA – Originariamente pubblicata su Ompo (n° 39 del giugno 1978) la Ballata per la Morte di Pasolini [clicca qui per leggere il testo] è diventata un’iniziativa di aggregazione della comunità gay in memoria dello scrittore scomparso il 2 novembre del 1975.
Un’opera di Massimo Consoli da cantare sull’aria della Ballata del Pinelli.
Claudio Mori ha organizzato le “prove” ottenendo, gratuitamente, l’utilizzo degli studi di Radio Radicale. Alba Montori, invece, si sta prendendo cura della buona riuscita della manifestazione. “Anche quest’anno cercheremo di rinnovare la cerimonia notturna, ma soprattutto la replicheremo alle ore 12:00 del 2 novembre, orario forse meno suggestivo, ma certo più adatto a tutti, con un ‘coro’ quasi vero, non professionale ma soprattutto ‘de core’. L’invito è rivolto ai lettori di Gay.it ma anche a tutti coloro che desiderano condividere con noi il ricordo di un uomo speciale”.
La partecipazione di Consoli è in forse, le sue condizioni di salute sono piuttosto precarie.
“La prima volta che ci riunimmo all’Idroscalo di Ostia (luogo dell’appuntamento n.d.r.) – racconta Massimo Consoli in collegamento telefonico – fu a mezzanotte in punto tra il 1 ed il 2 novembre del 1978, di fronte ad un falò acceso che creava una forte suggestione. I presenti erano numerosi e pieni di entusiasmo. Il gruppo che gravitava attorno all’Ompo’s prima, ed alla Gay House dopo, era compatto, con un grande senso di solidarietà e fortemente motivato. Io, purtroppo, non potrò intervenire. Le mie condizioni di salute si sono improvvisamente aggravate. È molto probabile che il 2 novembre, a mezzogiorno in punto, sia in un letto che non è il mio, già operato o sul punto di esserlo. Se sarò in condizioni di farlo, molto volentieri mi metterò in comunicazione telefonica con i ragazzi e le ragazze all’Idroscalo per cantare la ballata insieme a loro. Mi piacerebbe che anche l’ Operazione Notte Buia abbia il successo degli anni passati”.
Di cosa si tratta?
“Cominciata nel 1992, consiste nello spegnere per 1 minuto, alla mezzanotte in punto tra il 1 ed il 2 novembre, le luci della propria abitazione o del proprio locale per ricordare, in questo modo silenzioso e intimo, il proprio dolore per la morte di un personaggio che poteva dare ancora molto alla nostra cultura, e anche per esprimere la nostra protesta per le condizioni sociali nelle quali è ancora oggi costretto a vivere un gay, una lesbica, un trans, un qualsiasi individuo che non rispetta i canoni comportamentali di una società intransigente e intollerante. Condizioni sociali che, qualche volta, finiscono addirittura per ucciderlo o per spingerlo al suicidio”.
Consoli, anche in questi momenti così delicati per la sua vita non smette di dedicarsi alla memoria di quelli che, come ha scritto in Affetti Speciali , considera i nostri “eroi”; personaggi che, in qualche modo, hanno contribuito alla causa omosessuale. Ricordo, per esempio, il suo impegno per la commemorazione di Ulrichs… [clicca qui]
“È vero, sono contento di ricordare ogni anno Pier Paolo Pasolini, Karl Heinrich Ulrichs, Dario Bellezza, John Addington Symonds, Sylvia Rivera..ecc. Tengo molto alla loro memoria perché nella comunità gay manca una tradizione, manca la conoscenza di quelli che ci hanno preceduto. Viste anche le personali condizioni di salute è forse, il mio, anche un modo egoistico di parlare perché in fondo vorrei essere ricordato”.
Lei è un uomo coraggioso?
“Si è sempre detto che i froci sono vigliacchi, che sono i primi a scappare se succede qualcosa. Ma i gay non sono così, sono come tutti gli altri. Ci sono alcuni coraggiosi e altri che si cagano sotto. Io sono costretto a dare il buon esempio”.

di Pasquale Quaranta