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INIZIA IL CALVARIO DI BARROSO

A Strasburgo, l’Europarlamento entra nel vivo: oggi si apre la plenaria, domani il Presidente incaricato presenta la sua squadra e mercoledì il voto. Molti consigliano un cambio di strategia.

STRASBURGO – Ce la farà Barroso a ottenere l’appoggio del Parlamento Europeo alla sua commissione? Mentre oggi si è aperta la plenaria a Strasburgo, durante la quale sono previsti numerosi contatti tra i diversi gruppi sulla questione della Commissione, molti continuano a consigliare al Presidente designato di correggere strategia.
Il Financial Times tifa per la bocciatura
Il Financial Times spera che il Parlamento europeo bocci la commissione di Barroso e consenta così al presidente «di riprovarci rimpastando la sua squadra senza che Silvio Berlusconi gli aliti sul collo». Il quotidiano della City sostiene anche che «negli ultimi giorni Barroso ha commesso una serie di errori che fanno dubitare che sia la persona giusta per quel lavoro», e che la «nomina a commissario per la Giustizia di Rocco Buttiglione, un cattolico italiano che crede che l’omosessualità sia peccato, è solo la punta dell’ iceberg. Barroso ha mostrato una inquietante capacità di mettere le persone nei portafogli dove sono più politicamente compromessi e quindi meno efficaci».
Pannella: bocciare significa essere democratici
La prospettiva che la formazione proposta da Barroso venga bocciata pare ad alcuni un rischio lontano, perché – affermano i soliti ‘ben informati’ – porterebbe a una grave crisi istituzionale. COntro questa visione delle cose si è espresso oggi Marco Pannella: «Ci è stato raccontato – ha detto il leader Radicale – che un voto contrario alla Commissione Barroso getterebbe l’Ue in una ‘crisi istituzionale nel momento solenne dell’adozione della Costituzione’. Che follia! Altiero Spinelli ci ha, a noi tutti, ripetuto: Non ci sarà mai davvero una comunità europea fintanto che il Parlamento non darà il suo primo vero voto di sfiducia politica contro la Commissione europea». Per Pannella il voto di sfiducia alla Commissione è importante in quanto il neopresidente avrebbe fatto propria la politica «fondamentalista» dettata dal Vaticano. Secondo l’europarlamentare, infatti, dietro la vicenda Buttiglione si cela lo scopo di «realizzare un vero ukase politico da parte di un gruppo assolutamente minoritario, di frontiera, estremo se non estremista».
Prodi: Barroso farebbe bene a cambiare strategia
Per scongiurare la prospettiva della bocciatura, il presidente della Commissione europea Romano Prodi invita il suo successore designato a superare il veto del parlamento europeo su Rocco Buttiglione evitando imposizioni e cercando un accordo. «Barroso deve capire che se il parlamento europeo non ha gli stessi poteri di un parlamento nazionale è pur sempre un parlamento con tutte le implicazioni politiche che ciò comporta» dice Prodi in un’intervista rilasciata a Bloomberg news, auspicando «un forte raccordo con il parlamento» della nuova Commissione.
Gli scenari possibili
In sostanza, sono tre gli scenari possibili per il voto di fiducia dell’Europarlamento alla nuova Commissione europea di José Manuel Barroso, previsto per il 27 ottobre a Strasburgo: un “sì” alla squadra attuale con una maggioranza stretta, una maggioranza più confortevole a seguito di ulteriori concessioni di Barroso all’Assemblea, o una rovinosa sconfitta, che manderebbe a casa alcuni dei commissari designati, ma non il presidente, la cui nomina ha già ottenuto l’approvazione del Parlamento a luglio.
Ipotesi 1: maggioranza ristretta
Nella prima ipotesi – che Barroso e il Ppe considerano ufficialmente come l’unica possibile – la mozione di fiducia raccoglierebbe la maggioranza senza ulteriori modifiche nella distribuzione dei portafogli, così com’è stata “corretta” dopo le audizioni (con la responsabilità collettiva di quattro commissari per una parte del portafogli originariamente assegnato a Rocco Buttiglione e la “messa sotto tutela” del commissario alla Concorrenza, Neelie Kroes, per evitare eventuali conflitti d’interessi). Barroso afferma che questa soluzione ha già il sostegno necessario in Parlamento, ma solo questa sera si saprà se sarà confermato il suo calcolo più importante, quello della metà dei voti liberaldemocratici a suo favore.
Ipotesi 2: cambio di candidature
Se questa sarà la prospettiva nella serata di oggi, è possibile che Barroso cerchi di giocare un’ultima carta, proponendo uno o più scambi di portafogli nella sua squadra (e soprattutto la sostituzione di Buttiglione alla Giustizia, libertà e sicurezza). E’ il secondo scenario, ma Barroso non ha offerto al Parlamento il cambio di portafogli di Buttiglione perché i primi ministri non glielo hanno consentito. Certo, di fronte alla prospettiva confermata di una sconfitta in aula della nuova Commissione, i capi di governo potrebbero ripensarci, e lasciare a Barroso all’ultimo minuto il margine di manovra che non gli hanno concesso finora.
Ipotesi 3: bocciatura
Il terzo scenario, infine, è quello della bocciatura secca della nuova Commissione. In questo caso, che pare meno probabile ma non da escludere, Barroso resterebbe comunque il presidente designato, ma dovrebbe ricominciare daccapo il suo lavoro, chiedendo agli Stati membri (o almeno ad alcuni di essi) di inviargli altre persone per ricomporre la sua squadra e riassegnare tutti i gabinetti dei commissari risultati deludenti alle audizioni. Nel frattempo resterebbe in funzione per gli affari correnti la Commissione Prodi.