Il ministro della Giustizia irlandese, Frances Fitzgerald, firmerà oggi, nelle prime ore della mattinata, il decreto che darà il definitivo avvio ai primi matrimoni tra persone dello stesso sesso che quindi potrebbero essere celebrati già nella giornata di oggi.
Alcuni matrimoni tra persone dello stesso sesso, i primi quindi dell’Irlanda, sono già in programma per domani a Dublino, Cork e Galway. La nuova legge è stata resa possibile dalla schiacciante approvazione del matrimonio omosessuale nel referendum del 22 maggio scorso. Il parlamentare della Dáil Éireann (la camera bassa irlandese) Jerry Buttimer, che ha giocato un ruolo chiave nella campagna per il ‘Sì’, ha dichiarato che questo sarà un grande giorno per l’Irlanda e per i diritti civili: “Ci sono un sacco di persone che probabilmente pensavano che questo giorno non sarebbe mai potuto arrivare, ma è una meravigliosa dimostrazione di un’Irlanda moderna ed inclusiva”. Buttimer nel 2012 aveva fatto coming out e fu il primo deputato a farlo.
Ora si tratterà di capire quante coppie dello stesso sesso irlandesi decideranno di avvalersi della nuova normativa. Con il Marriage Act 2015, tutte le coppie dello stesso sesso che si sono sposate all’estero avranno i loro matrimoni riconosciuti con un semplice atto formale che avverrà automaticamente. Con oggi decade anche la legge sulle unioni civili che dall’aprile 2011 regolava e riconosceva le coppie dello stesso sesso: tutti coloro che le avevano contratte, avranno tale status ancora riconosciuto, a meno che non decidano di “convertire” la loro unione in un matrimonio. Se lo faranno, l’unione civile sarà automaticamente sciolta. Attualmente ci sono 1.695 unioni civili registrate in Irlanda tra il 2011 e il 2014, di cui 1048 tra uomini e 647 tra donne.
La legge sul matrimonio tra persone dello stesso sesso è stata firmata dal presidente Michael D Higgins il mese scorso ha imposto al Ministero della Giustizia di predisporre un regolamento operativo. Un elemento chiave della nuova normativa è che i prelati e gli altri funzionari religiosi che si oppongono per motivi religiosi ai matrimoni dello stesso sesso non saranno tenuti per legge a solennizzare tali unioni. Il co-direttore della Campagna per il Sì al referendum, Brian Sheehan, ha applaudito alla velocità con cui il governo si è attivato per rendere effettivo il risultato del referendum di maggio.