Kate e William ignorano l'appello all'amnistia per i gay condannati - the imitation recensione 1 - Gay.it Archivio

Kate e William ignorano l’appello all’amnistia per i gay condannati

La coppia reale ha scelto di non ascoltare l’appello dell’attore di The Imitation Game.

Alan Turing

Alan Turing

Kate e William non diranno una parola a favore dell’amnistia per i condannati inglesi per il reato di omosessualità. L’uscita e il successo del film The Imitation Game ha riaperto il dibattito sulle tantissime persone condannate in Inghilterra per la loro omosessualità. Si calcola che siano circa 50.000 le persone a cui sono state inflitte pene per via del loro orientamento sessuale, prima che l’omosessualità venisse depenalizzata nel Regno Unito nel 1982 . E a rivolgere un appello alla Regina perché facesse approvare una legge di amnistia e di “pubblico perdono” per tutti i gay e le lesbiche condannate per “rapporti omosessuali consensuali”, è stato l’attore protagonista del film Benedict Cumberbatch. Insieme allo scrittore e giornalista Stephen Fry, Cumberbatch aveva lanciato una petizione online che ha raccolto 100mila firme e con la quale si chiedeva anche l’intervento della coppia più amata d’Inghilterra: i duchi di Cambridge, William e Kate.

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I due, però, hanno scelto di ignorare l’appello perché “è compito del parlamento e del governo”. Un portavoce della coppia ha fatto sapere che “è una faccenda che tocca il governo, così Kate e William non possono commentare”. Una delusione non solo per l’attore che ha interpretato Alan Turing, ma anche per l’intera comunità lgbt britannica che conta ancora molte persone con la fedina penale macchiata da un reato che non esiste più. Cumberbatch è candidato all’Oscar per la sua interpretazione del “codebreaker” Turing, che con le sue conoscenze matematiche riuscì a decriptare i codici segreti nazisti e la macchina Enigma durante la Seconda Guerra Mondiale anticipando, si stima, la fine della guerra di due anni. Lo scienziato si suicidò nel 1954, due anni dopo essere stato condannato per “indecenza” e atti osceni per il suo essere omosessuale, mangiando una mela intrisa di cianuro.