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KING OF SORROW

Coming out: un’attimo di sospensione, vuoto, coraggio, e poi la vittoria… di Lavinia Ota Cassano

"Sai ieri ho chiuso il bilancio, è stata un’annata difficile ma ricca di soddisfazioni…vorrei che anche tu un giorno potessi stare comoda e serena dietro a una scrivania come questa e sentire l’orgoglio dentro di aver fatto un buon lavoro … ma ?", ti guardo papà, ti guardo. Non so cosa vuoi sentirmi dire, c’è anche questa canzone triste che fa da fondamenta alla mia mal celata depressione.

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I’m cryng everyone’s tears " Ma?", cosa vuoi che ci mettiamo a discutere per l’ennesima volta di come faccio a campare con unmilioneseicentocinquantamila nette al mese?…si fa, si fa. And there inside our private war i died the night before "Scusa, un secondo faccio una telefonata…", certo papà fai pure, ecco lo sapevo un cliente a cui sciorinare la tua onestà nel proporgli il prodotto migliore esistente sul mercato e io penso che di solito, quando non ci sei, la gente che mi sente parlare mi fa i complimenti…"che bell’oratoria"dicono, proprio così. Poi succede come adesso che mi chiami nel tuo studio di anni sudati, spesi e guadagnati, con bei quadri che hai fatto scegliere all’arredatore e foto mie e di mia sorella sparse ovunque in posizione strategica, e penso che non ho niente da dirti tutt’al più alla prossima domanda come al solito balbetterò qualcosa. The DJ’s playing the same song e vorrei stare in una di quelle mie foto finte appese al muro, in quella dove ho i capelli lunghi, venti chili di più addosso, e una specie di sorriso. "Scusa ma lo sai anche tu che con un lavoro come il mio bisogna sempre essere a disposizione, la gente va coccolata con distacco solo così poi fa il tuo gioco e ti cerca e sceglie te fra mille potenziali concorrenti. E’ un po’ come in amore…corteggiare, ma mai dare l’impressione di essere ai piedi di qualcuno, farsi preziosi ma non troppo, solleticare e accarezzare e poi farsi d’ombra. A proposito, te un moroso no eh?" I suppose i could just walk away will i disappoint my future if i stay it’s just a day that brings it all about e mi farei d’ombra anch’io in questo momento, un ombra lunga di uno di quei platani che costeggiano il vialetto che porta a casa nostra. Una volta facevo quel pezzetto di strada mille volte avanti indietro fingendo di andarmene di casa e nella testa rimuginavo cose da dire, scuse da dare, poi ho iniziato a trovare quel gioco patetico, noioso e ho aperto il cancello e me ne sono andata sul serio. Mi hai trovata, ma non avevo dubbi del contrario. "E allora il tuo lavoro?Ce la fai hai bisogno di qualcosa?Neanche le mie impiegate prendono unmilioneseicentocinquantamilalire…boh! Comincio a essere preoccupato, lo vedi poi anche tua madre, qui ci sarebbe bisogno di te e tu ti ostini a fare la barbona a duecento chilometri da qui.

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Volevi fare la cantante ma non mi sembra che tu abbia centrato l’obiettivo, poi volevi spazio e tempo per crescere perché sentivi che ti soffocavo e sono passati due anni e …dimmi, sei più adulta, è arrivata tutta questa maturità, questo giudizio?" The DJ’s playng the same song i have so much to do i have to carry on ma che ne so se arrivato… come sempre abbasso lo sguardo davanti al tuo così sicuro e prepotente, che ne so se ho messo più giudizio o solo mi sono fatta inghiottire da tutte le mie paure, che ne so se magari sono solo già esplosa, deflagrata come uno di quegli ordigni atomici al largo di Muroroa che hanno sollevato un puttanaio d’acqua e di terra stanca di fondale marino, e distribuito aria radioattiva che ci ammazzerà tutti prima o poi. Che ne so. Forse è ancora tutto dentro il dolore, la fuga, le scelte mai fatte, le responsabilità mai assunte, gli obblighi, gli impegni che non potevo assolvere perché non siamo tutti uguali e io senza di te non avrei combinato mai niente nella vita. I’m cryng everyone’s tears i have already paid for all my future sins. "Quando eri piccola giocavamo molto io e te, ricordi?"Certo che me lo ricordo, a nascondino sulle scale, lungo i corridoi di una casa che diventava sempre più piccola. Le dimensioni erano inversamente proporzionali alla possibilità di trovarti. "Tutt’a un tratto abbiamo smesso perché? Mi sono fatto assorbire troppo dal lavoro..vero?" Vero non ti ho più trovato. Non stavi più dietro al divano e nemmeno dietro alle tende, né in cucina sotto il tavolo. Si è consolidata una tua fede che era nel tuo genoma. Cristiano, cattolico, amministratore della parrocchia, organizzatore di feste e sagre per raccogliere fondi e far unire la gente nel nome di Cristo e far disperdere la tua famiglia incapace di credere in cosa di così grande ci fosse in te, incapace di credere in te o forse solo di seguirti. There’s nothing anyone can say to take this away it’s just another day and nothing’s any good. "Raccontami qualcosa di te, non parliamo più". "Cosa vuoi che ti dica papà, o meglio, cosa ti piacerebbe che ti dicessi?", la rabbia mi sale dentro e non ho più dighe per trattenere le lacrime perché non si può spezzare un filo, tenere le redini di un rapporto e poi darle a me le redini e pretendere che ricucia tutto, io, per di più. Ti guardo, stavolta lo faccio, ho paura ma ti guardo e te lo dico cosa c’è anche se è quello che non volevi o non pensavi ti sarebbe mai capitato di sentirti dire da una figlia in vita tua. "Io sono omosessuale". Il tuo viso adesso è meno spavaldo, meno sicuro, sembra quasi raddolcirsi però, o è solo una mia impressione? Ti dilania il peccato in cui vivo, bè è così e non cambio per entrare nel regno dei cieli. Lascialo andare lo stereo, si spegnerà da solo o finirà il cd …i’m the king of sorrow …king of sorrow.

di Elle