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L’AMORE SI SENTE COL CUORE

Nella commediola ‘La neve nel cuore’ Diane Keaton ha un figlio gay audioleso che sta con un nero. Come fidanzata antipatica del fratello, la Sarah Jessica Parker di ‘Sex & the City’.

Il primo pensiero che viene vedendo un film così inequivocabilmente natalizio come ‘La neve nel cuore’ di Thomas Bezucha è: ma che diavolo ci fa nella programmazione cinematografica di gennaio? Probabilmente i distributori della 20th Century Fox hanno pensato che non avesse sufficiente appeal per scontrarsi con i colossi di fine anno ma la brutta sensazione è che si tratti davvero di una commediola ‘fuori tempo massimo’ e in odor di riciclo.

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Ma andiamo con ordine: già le premesse non sono tra le più originali. Situazione classica: pranzo di Natale con inevitabile riunione del parentado in casa Stone. Il figlio tutto d’un pezzo sui trent’anni, Everett (Dermot Mulroney dall’espressione monocorde e un po’ stizzita) presenta alla famiglia la fidanzata in carriera vistosamente antipatica (Sarah Jessica Parker, la più in parte di tutti).

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Per rinnovare un po’ il parco-pargoli della tipica ‘middle family’ americana ecco una brillante idea di sceneggiatura: uno dei figli, Thad, è audioleso, gay (Ty Giordano, sordo anche nella vita) e persino fidanzato con un nero, Patrick (Brian J. White, un bel clone sorridente di Cuba Gooding Jr.). Peccato che i due facciano tappezzeria per tutto il tempo, si limitino a teneri abbracci innocui e non contribuiscano alla tiritera sulla ‘normalità’ nella scena della cena in cui Meredith passa per una razzista reazionaria – ok, Thad sarà anche ‘sordomita’, ma Patrick può parlare!

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L’elegante mamma (Diane Keaton) è invece una sedicente ‘sessantottarda’ ma non lo sembra affatto, e per far capire meglio le abitudini ex-hippy della signora matriarca i dialoghisti le appioppano un paio di battute su fumo e canne che non intaccano però l’atmosfera pesantemente politically correct di cui è intrisa tutta la pellicola. Peccato, perché qualche personaggio cattivello e non allineato, come la sorellina Amy che inizialmente detesta Meredith, fa sperare in evoluzioni un po’ più pepate tra i personaggi, stemperate poi tutte in una melassa buonista e assai prevedibile.

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Tanto più che quando viene fuori la malattia della madre il sospetto di plagio diventa una certezza: siamo di fronte a un’allegra scopiazzatura di ‘A casa per le vacanze‘, opera seconda di un’ispirata Jodie Foster del 1995 con pranzo di Natale al posto di Festa del Ringraziamento e qualche abile mescolamento nei rapporti di parentela dei protagonisti.
E dire che il cast vanta nomi di rilievo a partire da una Diane Keaton che, pur senza strafare, dà un senso all’intera storia, passando per un Luke Wilson vistosamente ingrassato fino a una radiosa Claire Danes con capello insolitamente lungo nel ruolo di Julie, sorella di Meredith che viene in aiuto della poveretta invitandosi a casa Stone (ma appena lei e Everett si scambiano uno sguardo già si capisce dove vogliono andare a parare).

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Sarah Jessica Parker non si scrollerà facilmente di dosso l’ombra della Carrie Bradshaw di ‘Sex and the City’ e infatti sembra proprio lei in ogni inquadratura e con qualsivoglia smorfia facciale. Ma qui manca Big Man e l’amore quello vero, che resta nel tempo, poiché la labilità sentimentale del suo personaggio è a dir poco fanciullesca. Sciocco poi non giocare sul tic dello schiarimento della voce di cui si parla all’inizio ma che si perde per strada.

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Non ci si diverte molto a guardare ‘La neve nel cuore’ (ma una qualche sadica pena ai titolisti scriteriati, no?) e le uniche scene riuscite sono lo scambio dei regali e gli inseguimenti slapstick in cucina. Uno dei pochi meriti da riconoscere al film è però quello di rappresentare finalmente una coppia gay come una vera famiglia poiché in chiusura i due ragazzi hanno un bambino (adottato o figlio di Patrick?). Belli i titoli di testa fatti con i biglietti di auguri natalizi.
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