L'associazione russa Coming Out classificata "agente straniero" - ass coming out russia 1 2 - Gay.it Archivio

L’associazione russa Coming Out classificata “agente straniero”

Violerebbe i diritti “delle persone con orientamento sessuale tradizionale”.

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Lo scorso 21 luglio una Corte di San Pietroburgo ha stabilito con una sentenza che l’Associazione LGBTI Coming Out dovrà iscriversi al registro degli «agenti stranieri» e definissi pubblicamente con questo termine che in Russia è connotato in modo fortemente negativo e rimanda ad attività di spionaggio. Lo rende noto con un comunicato stampa l’associazione Radicale Certi Diritti. La decisione è stata presa con la motivazione che Coming Out violerebbe i diritti “delle persone con orientamento sessuale tradizionale”, oltre al fatto che i materiali prodotti dagli attivisti sarebbero classificabili come “propaganda”.
“L’iscrizione a tale registro, oltre ad implicare che l’omosessualità sia una degenerazione estranea alla tradizione russa e importata dall’Occidente – scrive Yuri Guaiana, segretario dell’associazione -, rende le associazioni soggette a una tale quantità di adempimenti burocratici e controlli governativi da impedire di fatto qualunque attività.

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Stampare “la locuzione agente straniero su tutto il materiale divulgativo dell’associazione confermerà l’idea, già piuttosto diffusa, che proteggere i diritti delle persone LGBTI è qualcosa di straniero e, perciò, superfluo se non dannoso”, ha dichiarato l’Associazione Coming Out sulla propria pagina su Facebook.
“Coming out – ricorda Guaiana – era stata una delle associazioni beneficiarie della gara di solidarietà SOS Russia volta ad aiutare le associazioni russe a contrastare il giro di vite contro i diritti umani di tutti e il lavoro di tutte le associazioni che tentano di estenderli. Il contributo di SOS Russia ha aiutato Coming Out nella sua battaglia durata ben 16 mesi, ma che, per ora, è stata purtroppo persa”.
L’associazione russa ha fatto sapere che ricorrerà in appello, ma il Ministro della Giustizia potrebbe imporre subito la registrazione.
Certi Diritti rivolge un appello “alla comunità internazionale (organizzazioni non governative e governi) affinché riprenda a vigilare e a sollevare l’attenzione sulla situazione dei diritti umani in russa”.