DAVOS (Svizzera) – Il titolo “To break taboos” – “Rompere i taboo” ha fatto da sfondo a una lunga conferenza i cui partecipanti hanno discusso argomenti come il suicidio giovanile causato dall’omofobia, l’omosessualità a scuola, sessualità e salute, convivenza civile oltre le differenze di orientamento. Dibattiti che sono stati affrontati da 60 ragazzi eterosessuali, gay e lesbiche di 7 paesi europei (Danimarca, Spagna, Regno Unito, Islanda, Romania, Italia, Polonia) per una settimana a Davos-Svizzera dal 31 luglio al 5 agosto 2005.
Ridurre le barriereNelle aree rurali e nell’est-Europa è ancora un tabù per i giovani parlare apartamente della propria omosessualità. Questo ha un impatto negativo sulla loro vita quotidiana. Per paura che il loro orientamento sessuale venga scoperto i giovani arrivano a perdere contatti con la propria famiglia, gli amici o ad avere problemi a scuola o sul posto di lavoro. “Le nostre esperienze e l’attività che facciamo nei nostri paesi mostrano che le barriere sociali che gli omosessuali incontrano sono ancora tante, spesso insostenibili”, dice Florian Meier del comitato organizzatore.
Per la prima volta ha partecipato a questa conferenza l’Italia una delegazione targata Arcigay. “I giovani omosessuali vogliono avere un posto nelle politiche sociali europee – sono le parole di Fabio Saccà, 23 anni, responsabile Giovani per Arcigay – Al di là dei progressi legislativi, i diversi orientamenti sessuali sono ancora un tabù. Noi l’abbiamo vissuto sulla nostra pelle a scuola, in famiglia, nel mondo del lavoro. I giovani gay, lesbiche, bisessuali e transgender non possono essere lasciati soli a se stessi ma hanno bisogno di un ambiente sicuro nel quale formarsi e costruire la propria vita.”.
L’Europa apra le porte!Questa mattina è stato presentato a Davos (Svizzera), presso il Centro Conferenze (Sala Aspen) un rapporto sulla condizione dei giovani GLBT nei paesi partecipanti al programma. Ecco i principali risultati:
· Il bullismo e la discriminazione del sistema scolastico è diffusa e incontrollata, concentrandosi principalmente nelle scuole dell’est-europa e nelle zone rurali; l’80% dei giovani ha esperienza di discriminaziona fisica e psicologica.
· L’incidenza dei suicidi commessi da giovani omosessuali è quattro volte superiore a quella dei propri coetanei;
· Lo stato di salute complessivo delle persone gay e lesbiche è nettamente superiore alla media ma presenta ancora preoccupanti indici di infezione a causa delle malattie sessualmente trasmissibili.
Tali dati saranno presentati in forma estesa ai rappresentanti politici dei singoli stati allo scopo di per richiedere e negoziare protocolli d’intesa con i giovani gay e lesbiche, sul modello di alcuni paesi europei. Si riporta l’esempio del Parlamento Tedesco che, nel giugno 2005, ha approvato a larga maggioranza una serie di mozioni per promuovere un nuovo “welfare” per i giovani omosessuali.
Per informazioni: www.breaktaboos.net
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