Non è la prima volta che l’Isis, l’autocostituito Stato Islamico, si accanisce contro un omosessuale solo per il suo orientamento sessuale. L’ultima, crudele, esecuzione è stata resa nota dagli stessi miliziani, come sempre avviene, che hanno diffuso le immagini. L’uomo, sospettato di essere gay, è stato prima lanciato dal tetto di un palazzo e poi, una volta a terra, finito con una vera e propria lapidazione.
Il fatto è avvenuto in un villaggio al confine tra l’Iraq e la Siria in osservanza della più letterale interpretazione della legge islamica secondo cui i “sodomiti” devono essere lanciati dal punto più alto della città e poi, appunto, lapidato fino a che non sopraggiunga la morte.
E così è avvenuto: la vittima è stata lasciata cadere dal palazzo, con le mani legate dietro la schiena, e poi colpito con sassi e mattoni.
Qualche settimana fa, sempre l’Isis aveva giustiziato due ragazzi , anch’essi lapidati per essere gay.