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L’ORGASMO NON E’ TUTTO

C’è chi se non eiacula non è soddisfatto, e chi passerebbe ore senza venire. Poi c’è quella volta in cui il piacere non arriva mai. L’importante è non farne un problema.

Nel mondo del porno si chiama “the money shot”, letteralmente la “ripresa che porta i soldi”, ed è il momento in cui l’attore visibilmente eiacula. L’orgasmo: è la prova assoluta che ciò che sta accadendo davanti alla cinepresa, a dispetto dei dialoghi raccapriccianti, i corpi scolpiti e l’aria generale di falsità, è in effetti reale. Il nome implica che l’espulsione di pochi centimetri cubici di fluido corporeo è non solo ciò per cui gli attori vengono pagati, ma soprattutto ciò per cui lo spettatore paga.

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Ma cosa succede fuori dal set, nei nostri letti? L’eiaculazione è tutto e il fine di tutto? Non necessariamente. «Diamine – afferma un veterano delle occasioni di sesso – posso andare avanti per ore senza venire, e spesso, dopo tanto tempo, eiaculare sembra davvero fuori luogo».
Sembra abbastanza ragionevole. Dopotutto, il corpo riassorbe tranquillamente lo sperma pronto a uscire e lo distribuisce nelle urine, senza alcun danno. E il famigerato yoga sessuale, il Tanta, è dedicato a ritardare l’orgasmo per sempre fino alla prossima reincarnazione del Budda.

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Infatti, aggiunge il veterano di cui sopra, «a me piace cavalcare l’onda dell’energia erotica di quando ancora non si è venuti, dopo che il mio compagno si è rivestito e se n’è andato». Supponendo così che tutti possono essere soddisfatti, perché preoccuparsi se tu o il tuo partner avete o no eiaculato?
Molti ragazzi presumono che far venire il proprio partner sia la prova indiscutibile del loro potere sessuale, del loro fascino e della loro abilità a dar piacere agli uomini. «Mi preoccupo se non riesco a far venire il mio ragazzo, per quanto lo succhi a lungo – dice Greg – anche se mi fanno male le mascelle».
Ma, come molte altre cose nella vita, tante persone si concentrano sullo scopo finale piuttosto che sul piacere che si ha per raggiungerlo.

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In sé e per sé, l’assenza di sperma non indica niente di specifico. Così come non indica niente l’eiaculazione, che veramente può avvenire anche senza il piacere orgasmico. Certo, per la maggior parte di noi, due (o più) uomini che hanno un orgasmo simultaneo, bello, che strappa un ruggito, indicano la fine perfetta di una giornata perfetta. E certamente, l’incapacità ripetuta di eiaculare per un periodo di tempo lungo, potrebbe essere dovuto a problemi che richiedono un aiuto professionale. Ma una mancanza occasionale di succo del piacere, no davvero, non deve essere un problema, e non lo è finché non lo fate diventare tale.
Ciò non significa che dovreste essere dei maniaci dell’orgasmo. «Io sarei un daddy attivo e dominante – bofonchia un signore – ma non avete idea di quante volte qualcuno dei ragazzi che mi faccio viene e subito dopo perde ogni interesse sul fatto che io sia venuto o meno».

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La soluzione ovvia? Ordina al tuo ragazzo di stare fermo lì e di farti finire, che è precisamente ciò che questo signore fa. In una relazione meno basata sul potere, però, “ordinare” potrebbe dover essere “suggerire” o persino, in un momento magari eccitante di umiliazione, “supplicare”.
A parte ogni barriera psicologica o fisica a emettere sperma, in realtà dipende tutto da ciò che le persone coinvolte desiderano. Sembra che al tuo partner non gliene freghi niente di venire? Puoi approfondire l’argomento con facilità usando due semplici paroline: «vuoi venire?» Naturalmente, se chiedi e la risposta è “sì”, hai un obbligo morale a cercare di far del tuo meglio perché possa godersi un signor orgasmo.
Per parafrasare una frase di un vecchio spot: a volte ti senti come una noce che scoppia, a volte no. Ricorda solo che la vita – grazie a Dio – non è come il cinema porno: e solo perché non c’è un “money shot”, non significa di certo che la scena non abbia nessun valore.

di Simon Shephard – Gay.com UK