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L’uragano gay si abbatte sull’America

Il 12% della popolazione gay può già sposarsi con rito civile. Secondo le statistiche nel 2012 la percentuale salirà al 50%. In America è in atto una vera e propria rivoluzione pacifica.

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Tutto è cambiato – Solo qualche mese fa un referendum voluto dalla chiesa mormone spazzò via il matrimonio gay nello stato della California suscitando forti proteste nelle comunità gay di San Francisco e in tutto il resto del paese. All’improvviso migliaia di coppie che avevano usufruito della legge per convolare a nozze si sono ritrovate con un pungo di mosche. E ancora attendono il parere dei giudici su quel risultato.

Poi, altrettanto improvvisamente, tutto sembra essere cambiato. In una sola settimana due stati, l’Iowa e il Vermont, hanno approvato la stessa legge californiana. E prima ancora i congressi di altri due stati, Massachussets e Connecticut, deliberarono il matrimonio gay. La popolazione che vive sotto una legislazione che consente il matrimonio gay è ora del 12%.

Il 50 percento entro il 2012 – Il giorno dopo del Vermont, cioè ieri, è toccato allo stato di Washigton D.C. pronunciarsi sulle coppie di fatto dello stesso sesso. I deputati hanno scelto di riconoscere le nozze celebrate negli altri stati. Una decisione non scontata, perché lì dove il federalismo è forte e ogni stato ha regole diverse non necessariamente, anzi quasi mai, vengono riconosciute dagli altri. E comunque il 5 maggio anche i cittadini dello stato di Washington D.C. avranno una legge sulle nozze, è ormai certo.

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Sul tavolo di altri quattro stati ci sono proposte simili: Nevada, Rhode Island, New Hampshire e Maine. Se tutti lo approvassero il 50% della popolazione potrebbe vivere con una legislazione che consente le nozze fra persone dello stesso sesso. E prima di quanto si possa pensare. L’esperto di statistiche Nate Silver ha predetto il 2012 come data sicura.

I politici – La rivoluzione passa anche dalla politica. Dopo la decisione del Vermont, il senatore democratico dello stato di New York Chuck Schumer si è detto favorevole al matrimonio gay contraddicendo completamente tutte le scelte fatte in questo campo nella sua lunga vita nel partito. Lo stesso ha dichiarato il sindaco Mike Bloomberg, un repubblicano diventato poi indipendente. Il reverendo Rick Warren, molto influente nel mondo politico (recitò la preghiera per l’insediamento di Obama) ha detto di non sentirsi più così radicalmente "anti-gay" come una volta.

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I dizionari – Non c’e’ solo un pugno di Stati americani che ha dato via libera alle nozze gay: i matrimoni omosessuali sono stati legittimati da un’alta autorità, il dizionario. Nelle loro ultime edizioni, le principali "bibbie" del lessico, dall’American Heritage Dictionary all’Oxford English Dictionary e al Webster’s, hanno adottato alla voce "matrimonio" una definizione che include "lo stato legale di essere unito a una persona dello stesso sesso in una relazione analoga a un matrimonio tradizionale".

Obama – Insomma, la comunità gay americana sta cambiato la storia del suo paese e riesce via via a conquistare fette di libertà civili fino a novembre, quando ancora sedeva George W.Bush alla Casa Bianca, impensabili. Merito delle manifestazioni coordinate in tutto il paese da associazioni consapevoli di combattere per gli stessi scopi e della certezza di avere un presidente che ha sempre dichiarato che non si opporrà alle scelte che ogni stato americano vorrà fare in questa direzione.