LA BERTA DRAG D'ORO AL MARDI GRAS - regina miami - Gay.it Archivio

LA BERTA DRAG D’ORO AL MARDI GRAS

Finalissima di Miss Drag Queen Italia dal palco del festival Versiliese: Fabo Canino e Regina Miami incoronano un impiegato di Trenitalia. Poi, tutti a ballare con gli Alcazar.

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TORRE DEL LAGO – Un Fabio Canino in splendida forma, con l’aggressiva complicità di Regina Miami, hanno dato vita al secondo atto della settima edizione del Friendly Versilia si è svolto ieri sul palco del Lungomare di Torre del Lago con la finalissima di Miss Drag Queen 2005, il concorso più truccato d’Italia. Il Direttore Artistico della manifestazione ha presentato le sei Drag concorrenti, selezionate nel corso di quattro serate svoltesi nel mese di luglio al Mama Mia.
MIss Drag Queen

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Tema dell’evento: l’Opera Pucciniana, con un occhio attento verso le interpretazioni più innovative e coinvolgenti. Stanco delle solite Drag Queen che cantano Mina in playback, Canino ha preteso e ottenuto autentici miracoli di originalità: dalla più classica Miss Lolita che, mentre ripassava in camerino il libretto di sala di Madame Butterfly, continuava a ignorare la nazionalità della sua eroina, passando per la Fanciulla del WestMercedes che portava un cactus al posto della parrucca, fino ad arrivare alla grossetana Camilla che, nella sua fantasiosa rivisitazione dell’aria O Mio Babbino Caro del Gianni Schicchi, ha saputo stupire tutti infilandosi un intero teatro di cartone fra le gambe. La catanese Miss Venusia, invece, ha giocato sullo sdoppiamento del proprio personaggio, interpretando sia Turandot, sia il Principe Calaf: perché se l’imperativo è strafare, non sarà di certo una drag queen a tirarsi indietro.
Sebbene sul palco fosse presente una giuria di qualità composta da professionisti di varia estrazione, di fatto le sorti del concorso sono state affidate al pubblico, chiamato a esprimere la propria preferenza tramite gli sms (numerosissimi) inviati in diretta alla valletta Markesa.
E così, le più votate sono state: Medusa, 24 anni, cantante e drag resident del noto locale Priscilla, e La Berta, 25 anni, impiegato di Trenitalia. Medusa ha dimostrato di possedere una voce straordinaria, capace di estensioni vocali da brivido e quando il pubblico la ha ascoltata intonare dal vivo le note di Morirò d’amore di Giuni Russo, subito dopo l’intro della Madame Butterfly, è andato letteralmente in delirio. Tuttavia, seppure per una manciata di voti, è stata La Berta a conquistarsi la fascia, con un spettacolare passaggio musicale dalla Boheme a Non sono una signora. Forte di una verve irresistibile e di un’impareggiabile capacità mimica – Loredana Bertè è la sua musa ispiratrice – Roberto Iummento (questo il suo nome, tolti i tacchi e la parrucca), a soli pochi giorni dalla scomparsa della notissima Billy More, è la nuova stella del firmamento Drag. I suoi segni particolari sono: riccioli neri, espressione randagia e una spontaneità fuori dal comune. Scesa fra il pubblico, stringendo una mazzo di fiori e piume di struzzo, stretta in una fascia che, giura, non si toglierà mai, la Berta ha trovato la conferma del proprio successo, continuando a raccogliere una valanga di complimenti. E a chiunque le chiedesse se era contenta di aver vinto, lei rispondeva: “Sente qua! Io c’ho un fratello finocchio, ‘na cugina transe e ‘na zia mignotta. Te pare che ‘mo non vincevo?”
E come darle torto?
Il concerto

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Dall’universo Drag alle galassie degli Alcazar. Attesissimo il concerto del noto gruppo svedese, anche se in verità il passaggio non è stato proprio immediato, dato che i bagagli della band sono stati recapitati per errore all’aeroporto di Roma, con un conseguente e inevitabile slittamento dell’orario previsto per l’inizio dell’esibizione. I tre cantanti – assente Annikafiore, la quarta componente della band – sono giunti a Torre del Lago mentre migliaia di persone euforiche e trepidanti avevano già cominciato ad assediare il palco.

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Ingannando l’attesa, Fabio Canino e Regina Miami si sono rivelati una volta di più due intrattenitori d’eccezione, grazie anche alla complicità della cantante Arianna, nota al grande pubblico per aver prestato la propria voce ad Ariel, la Sirenetta disneyana.

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Acclamati a gran voce dai due presentatori che hanno escogitato mille invenzioni per non annoiare la platea, gli Alcazar hanno finalmente raggiunto il palco dando inizio al concerto e proponendo una rosa dei loro più grandi successi dance degli ultimi anni, da Sexual guarantee a Crying at the Discoteque.
In generale, la performance non è stata entusiasmante e, in questo probabilmente, ha giocato un ruolo non secondario il disagio arrecato dalla perdita dei bagagli e dal ritardo. Tuttavia il pubblico, felice di ascoltare dal vivo le canzoni ballate per una intera stagione, ha risposto positivamente alle sollecitazioni e agli incitamento degli instancabili Tess e Andreas, leader storici del gruppo.

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Prevedibilmente, come ultimo pezzo, la band ha scelto Alcastar, il tormentone dell’estate torrelaghese, facendosi coadiuvare dai trenta ballerini del Mama Mia che hanno eseguito impeccabilmente finanche l’ultimo giro di braccio, cantando all’unisono Welcome to my Galaxy
Ma bastava abbassare lo sguardo e spingerlo il più lontano possibile, fino al fondo dello spiazzo, per accorgersi che a ballare e a cantare, ieri sera c’erano proprio tutti. Sopra e sotto il palco. Nessuno escluso.
Il Mardi Gras continua venerdì sera con un artista straordinario, la rivelazione gay dell’anno: Gennaro Cosmo Parlato. Ospiti le voci maschili del Coro del Festival Pucciniano. Programma completo su www.mardigras.it.
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di Massimiliano Ferrone