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La Cassazione apre ai gay, i Carabinieri li arrestano

La Cassazione afferma che l’omosessualità è parte della personalità e va vissuta senza condizionamenti, a Roma però i Carabinieri hanno arrestato una coppia di gay che pomiciava.

ROMA – La Corte di Cassazione ha emesso una sentenza nella quale si afferma che "l’omosessualità va riconosciuta in quanto espressione del diritto alla realizzazione della propria personalità, tutelato dall’articolo 2 della Costituzione", rilevando inoltre che la "libertà sessuale va intesa anche come libertà di vivere senza condizionamenti e restrizioni le proprie preferenze sessuali".

È la parte saliente della sentenza n. 16417 che la prima sezione civile dell’alta corte di Piazza Cavour ha emesso in riferimento al caso di un cittadino extracomunitario che si era appellato al suo rimpatrio in Senegal in quanto li sarebbe stato perseguito penalmente a causa della propria omosessualità, che in quel paese è ancora criminalizzata e punibile con pene che possono arrivare anche a cinque anni di carcere. Il caso del senegalese torna quindi nella mani del Giudice di pace. L’uomo, infatti, come prova del proprio orientamento sessuale ha mostrato al giudice due tessere, una dell’Arcigay e una di un altro club gay ma per i togati "la semplice iscrizione a un club di omosessuali non rappresenti una prova sufficiente a dare dimostrazione di una omosessualità dichiarata dell’iscritto". Toccherà quindi al Giudice, nel decidere se autorizzare o no il rimpatrio, trovare il modo di constatare che l’uomo sia effettivamente gay.

Un modo potrebbe essere quello di chiedergli di baciarsi con un altro uomo. Un bacio vero però, non certo un bacettino sulla guancia, che non proverebbe niente. Ci vorrebbe un bacio focoso, autentico, insomma un bacio con la lingua o un inizio di pomiciata. A questo punto però potrebbero intervenire i Carabinieri e il povero senegalese essere arrestato anche prima di lasciare l’italico suolo.

Da Roma, infatti, arriva l’incredibile vicenda di due ragazzi che ieri notte, nei pressi del Colosseo, sono stati fermati e denunciati perché colti in flagrante sbaciucchiamento. Il caso è stato reso noto tempestivamente dall’Arcigay capitolina: Roberto L. (ascolta la sua intervista) e Michele M., coppia di fatto rispettivamente di 27 e 28 anni, dopo aver girato per la Gay street vicino al Colosseo stavano tornando ai loro mezzi di trasporto quando, romanticamente, si sono fermati a baciarsi. Un bel bacio, un bacio vero, non di quelli sulla guancia. Uno di quei baci che darebbero qualche chiara indicazione al giudice di pace piemontese. A un certo punto su di loro il fascio di luce di una gazzella dei Carabinieri, dai quali sono stati prima condotti alla caserma del Celio, interrogati e poi denunciati per atti osceni in luogo pubblico. Stando a quanto dichiarato dalle parti in causa niente di "osceno" stava avvenendo, i due si stavano solo baciando con trasporto.

La ricostruzione dei fatti dei Carabinieri invece è diversa. Per il colonnello Alessandro Casarsa, comandante del reparto territoriale di Roma, i due stavano consumando "un rapporto sessuale", violando quindi l’articolo 527 del codice penale. Per Casarsa, che "per delicatezza" non si addentra in dettagli, il fermo "non è dovuto a discriminazione, ma ad una precisa violazione del codice penale."

Le reazioni al fermo e alla denuncia«Reputiamo tale arresto gravissimo – è il commento di Fabrizio Marrazzo, responsabile della Gay Help Line e presidente di Arcigay Roma -, in quanto mostra come ancora oggi le coppie omosessuali sono considerate di seri B da molti non è possibile che nel 2007 una coppia gay non può baciarsi ammirando uno dei monumenti più belli di Roma, il Colosseo, già in queste ore i nostri avvocati stanno ricercando di ricostruire l’accaduto e capire di chi siamo le colpe, in particolare il caso sarà seguito dall’avv. Stoppello, legale di Gay Help Line, che la scorsa settimana ha fatto ottenere la costituzione di parte civile al compagno di un gay ucciso, per la prima volta in Italia».  

Secondo Titti de Simone e Wladimir Luxuria, deputate di Rifondazione Comunista-SE, «questa è l’Italia dei due volti: da una parte la magistratura che con le sue sentenze, nel rispetto della Costituzione, ‘colma’ i vuoti lasciati dalla politica e dall’altra l’intolleranza e il razzismo. Da Gela a Torino fino a Roma – accusano le due parlamentari – si moltiplicano i casi di discriminazione. L’incapacità della politica italiana a recepire le istanze che arrivano dalla società non fa che contribuire ad alimentare un clima di odio ingiustificato e che ha portato il segretari del Consiglio d’Europa ad accusare proprio la politica italiana di connivenza con la nuova ondata di omofobica che sta raggiungendo livelli allarmanti". Quanto sta accadendo, concludono de Simone e Luxuria, "dimostra sempre più l’urgenza di accelerare i tempi per l’approvazione delle norme antidiscriminazione così come quelle per il riconoscimento delle unioni civili.»

Per Luca Liguoro, presidente dell’associazione Lgbt socialista Rosa Arcobaleno, è «assolutamente incomprensibile e surreale ciò che è avvenuto. Nelle vie di Roma è ancora possibile, nel 2007, essere fermati dai carabinieri per un bacio. Sembra impossibile, ma non lo è se si è gay.» Liguoro si augura che «una volta finito questo inutile calvario per i due ragazzi, i solerti poliziotti vengano pesantemente sanzionati per il loro razzismo omofobo», «degno più di una dittatura sudamericana dei decenni passati che di un paese europeo.»

Di segno totalmente opposto le reazioni da Forza Italia: per il deputato Francesco Giro “è inaccettabile che a Roma, in pieno centro storico, a due passi dal Colosseo, quello che un sondaggio internazionale su internet ha definito una delle sette meraviglie del mondo, esistano zone franche, proprietà esclusiva delle coppie gay”, mentre per Isabella Bertolini, vicepresidente di Fi alla Camera, “l’unica cosa scandalosa in questa storia dei gay che si appartano al Colosseo è che, come sempre, gli unici a finirci di mezzo sono i Carabinieri”. “Noi – continua Bertolini – invece apprezziamo da sempre il lavoro che i Carabinieri svolgono con abnegazione e sacrificio.”

Controbattono da sinistra le parlamentari del PdCI Rosalba Cesini e Katia Bellillo, secondo le quali “è ormai evidente che nel nostro paese si è innescato un pericoloso clima da ‘caccia alle streghe’”, per questo “è quanto mai urgente che il tema dei diritti civili rientri nel dibattito politico dalla porta principale per affermare nel nostro paese una vera cultura dei diritti che veda, nella messa a punto di una legislazione sulle unioni di fatto, etero e omosessuali che siano, il suo tratto qualificante.” Luigi Nieri, assessore della Regione Lazio al Bilancio, si augura che sul caso “sia fatta al più presto chiarezza. Potremmo essere in presenza di una grave violazione della dignita’ della persona. Proprio oggi che la Cassazione ha sancito il diritto per gli omosessuali a vivere le proprie preferenze sessuali ‘senza condizionamenti e senza restrizioni’.”

Nel corso del pomeriggio l’avvocato Daniele Stoppelli in merito alla ricostruzione di come si sono svolti i fatti ha ribadito che "Roberto e Michele si sono solo baciati. Altre dichiarazioni risultano false" e ha poi rivelato che "nel verbale non viene descritto nessun fatto storico, insomma al posto del reato contestato c’è un omissis".