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LA FAMIGLIA CONTRO

Una relazione a distanza, e una sorella impicciona che informa i genitori. “Non so come aiutarlo”. Risponde una mamma: “Sorelle così sceme non le avevo ancora incontrate”.

Caro Leo, ad oggi mi ritrovo in una situazione stranissima.
A dicembre, ho conosciuto in chat un ragazzo della Campania (io sono della Lombardia), un ragazzo che per me, dopo 7/8 mesi conta molto. Lui ha dato la maturità quest’anno, e a settembre sarebbe salito a Bologna per studiare, in questo modo ci saremmo potuti vedere molto spesso. Non siamo “fidanzati” né tantomeno abbiamo intenzione di convivere, diciamo che ognuno di noi tiene in modo particolare all’altro.
Tutto stava andando per il meglio, se non fosse saltata fuori sua sorella… Sua sorella ha trovato il suo cellulare, e mentre leggeva i suoi sms, ne ha trovato uno dei miei dove dicevo “Ti voglio davvero bene, vorrei essere lì con te”, firmato col mio nome. APRITI O CIELO!!! Sua sorella (grande) l’ha detto subito ai suoi genitori e li… il CATACLISMA! Un terremoto dell’8° grado della scala Richter!!!!!
I suoi gli hanno fatto milioni di domande (doveva ancora dare l’ultimo esame di maturità, immagina il nervosismo), gli hanno dato del malato, dicendogli che poteva (e doveva) guarire, lui ha tentato di difendersi, ma i suoi genitori hanno tirato fuori storie di parenti morti, di disonore, tutte cose di questo genere.
Morale della favola? Lui rimane giù in Campania, e io non lo vedrò.
E’ solo uno sfogo… ma caro Leo, non hai neanche idea (pur sapendo che con la violenza non si risolve nulla) delle bastonate che avrei voluto dare alla sorella ed ai suoi, non tanto perchè attualmente sono impossibilitato a vederlo, ma perchè gli stanno rovinando la vita; se fosse per me andrei giù, e lo porterei via con me… ma lui preferisce non deludere i suoi genitori, e rinnegarsi, chiudersi in se stesso, rinnegando ciò che lui è.
Che posso fare? Io poco niente… La maggior parte del lavoro la deve fare lui, e purtroppo oltre che chiamarlo e dirgli (ti sono vicino), io sono bloccato, e idem lui.
Chi lo sa, è la prima volta che mi scontro con reazioni così forti, ma magari mi illudo che il mondo sia migliore, senza accorgermi che quello che è successo a me in seconda persona, capita all’ordine del giorno.
Un abbraccio, K81

caro K81,
ecco il solito triste copione. Se tu non lo conoscevi, vuol dire che in casa tua le cose sono andate meglio, e questo è positivo. Altra cosa positiva è che il tuo ragazzo ha te che lo sostieni e non sei disposto a fartelo scippare. Una sorella maggiore così scema ancora non mi era capitata, mentre di genitori così ce ne sono moltissimi, purtroppo. E poi, hanno dalla loro le alte gerarchie del clero, che offendono i gay tutti i giorni.
Che fare? Io spero che questi genitori dopo il primo sfogo si diano una calmata, e non distruggano il loro figlio. Tu non mollarlo, anche se diranno che sei tu la sua rovina, tipico! Basta che non se ne convinca lui, cosa che puo’ anche succedere, che fra voi due e loro scelga loro con totale scrificio di sè. Tu puoi solo incoraggiarlo a tener duro e non lasciarsi fare il lavaggio del cervello.
Io ti suggerisco due indirizzi della zona che potrebbero essergli utili: la sede di Napoli dell’ AGEDO tel.081-5518293 lunedì 16.00-19.00 e l’ e-mail di un giovane giornalista gay -20 anni- che ora è alla ribalta delle cronache per aver osato dichiararsi in pubblico, con conseguenti sbeffeggiamenti trasformati in caso politico, che certamente darebbe una mano al tuo amico, con l’aiuto dei propri genitori: Pasquale Quaranta www.pasqualequaranta.org/
Buona fortuna!
Una mamma dell’ AGEDO.

di AGEDO