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La ministra difende i docenti del Giulio Cesare per il romanzo gay

Dopo la denuncia e le proteste, anche il Codancons dalla parte dei professori.

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Continua a far discutere il caso del liceo Giulio Cesare di Roma dove la lettura del romanzo adolescenziale a tematica gay “Sei come sei” di Melania Mazzucco ha provocato la reazione di alcuni genitori, che hanno denunciato gli insegnanti che hanno proposto la lettura ai ragazzi, e dei militanti dei gruppi studenteschi di estrema destra , polemica cavalcata da organizzazioni notoriamente omofobe come Militia Christi.
Dalla parte degli insegnanti si sono schierati il Codacons e la ministra della Pubblica Istruzione Stefania Giannini.
Intervistata da Repubblica, la ministra ha dichiarato che “troppi ragazzi si sono uccisi in questi anni perché gay, dopo aver subito offese e umiliazioni. Il problema esiste e va affrontato anche per le scuole. Anche al Giulio Cesare l’hanno fatto, per quanto ho potuto ricostruire, in modo assolutamente corretto”.

Melania Mazzucco

Melania Mazzucco

“Questo libro è stato dato da leggere all’interno di un progetto sulle diversità condiviso tra studenti, professori, docenti – ha sottolineato Giannini -. Un progetto elaborato che parlava di tutte le diversità, dalla nazionalità alle differenze religiose. Con tanto di discussioni in classe e tema alla fine. Insomma qualcosa di approfondito e serio”.
“Il bullismo sui gay è una realtà oggettiva da combattere in tutto il mondo, Italia compresa – ha concluso la ministra che pure ha ritirato gli opuscoli dell’Unar dalle scuole -. Il grande nemico è l’ignoranza, per questo ben vengano i programmi di lettura che integrano i libri classici a temi di attualità. Ogni scuola – insiste il ministro – decida come meglio crede ma affronti argomenti delicati, bisogna sensibilizzare gli studenti e le famiglie a conoscere e capire tutte le diversità”.
Ancora dalla parte dei docenti del Giulio Cesare si schiera il Codacons che per bocca del suo presidente Carlo Rienzi ha messo a disposizione degli insegnanti l proprio ufficio legale per consentire “non solo una efficace difesa, ma anche un contrattacco nei confronti di chi, presentando l’esposto, ha messo in atto una aggressione alla libertà e alla Costituzione Italiana, e pertanto dovrà risponderne nelle opportune sedi”.

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“La vicenda appare quanto mai assurda se si considera che, seguendo il folle principio dei denuncianti, numerosissimi classici dovrebbero essere vietati nelle scuole italiane – denuncia Rienzi-, a partire da Dante Alighieri il quale, nel libro dell’Inferno, inserisce lussuriosi e sodomiti. Per non parlare di Socrate che aveva un seguito di ragazzi che lo amavano, e aveva anche una moglie, dei poeti latini e di Catullo e Ovidio, che quasi tutti passano il tempo ad approfondire le dolcezze e le amarezze dell’amore a tutto campo: fra uomini e donne, fra uomini, fra dei e uomini e fra dei e donne”.
Alle polemiche aveva risposto anche l’autrice del romanzo, vincitrice, tra l’altro, del Premio Strega per il romanzo “Vita” pubblicato nel 2003, che si è detta “sbigottita”. “Leggere romanzi che parlano di cose reali e di temi anche complessi della nostra vita non ha mai corrotto nessuno – aveva dichiarato nei giorni scorsi Melania Mazzucco -. Il compito di un romanzo è anche quello di far riflettere sul mondo che ci circonda. A meno che non si voglia mettere in discussione il diritto di considerare i ragazzi delle persone capaci di intendere e di volere, e di formarsi delle opinioni”.