A Bari la primavera arriva in anticipo e porta con sé tolleranza, confronto e dialogo. Nel nome dell’arte il capoluogo pugliese ospiterà, infatti, una maratona culturale ricca di show (concerti, teatro e danza), performance, lezioni sui diritti, meeting, video, gastronomia e mostre. Eventi legati indissolubilmente l’uno all’altro da un unico, grande principio universale: l’uguaglianza. Per undici giorni, non esisteranno distinzioni di razza, lingua, opinioni politiche, personali e sociali ma soprattutto non ci sarà spazio per discrimazioni sessuali di alcun tipo.
Da oggi fino al 28 febbraio il Teatro Kursaal Santalucia e altri spazi diffusi sul territorio regionale, compresi alcune installazioni outdoor daranno vita ad un laboratorio di buone pratiche volto alla riscrittura di un nuovo alfabeto delle culture e per la tutela dei diritti civili. Tra i numerosi argomenti trattati all’interno della manifestazione, grande spazio sarà dedicato al tema dell’omosessualità. Esponenti della comunità glbt porteranno il loro contributo fin dall’inaugurazione alla quale sarà presente il presidente in carica di Arcigay Paolo Patanè.
Il ricchissimo cartellone della manifestazione prevede oltre a danze, musica e rappresentazioni artistiche di ogni genere, anche uno spazio dedicato alla cultura. Lectio magistralis tenute ogni giorno dai maggiori esperti mondiali di economia e sociologia provenienti dalle più prestigiose università europee e statunitensi. Tamara Pitch dell’Università di Perugia e l’argentino Daniel Borrillo dell’Università di Parigi Ovest – Nanterre La Défense condurranno venerdi 26 febbraio una lezione educativa incentrata sul tema della tutela dei diritti civili. Ad affiancarli, la Presidente di Di’Gay Project Imma Battaglia.
Danza e teatro s’incontrano oggi nelle splendide coreografie dell’israeliana Yasmeen Gooder: la nuova star della danza contemporanea farà si che il pubblico de La primavera dei diritti si lasci trasportare dalla musica senza alcun giudizio di sorta nello spettacolo Love Fire. Gli spettatori saranno, invece, condotti alla scoperta del senso dell’identità con le coinvolgenti coreografie di Under one & two che, giocando con i concetti di ruolo, incontro e distanza, concluderà la rassegna proponendo una possibile via di comunicazione tra sé e l’altro all’interno della società in cui viviamo.
Imperdibili anche gli stupefacenti virtuosismi vocali di LaLa McCallan, Diva en travesti capace di annullare i limiti imposti dal genere maschile e femminile grazie alla rarissima estensione di oltre tre ottave. Una nuova idea di intrattenimento e di drag-show quella di VivaLaDiva! A Diva with a difference, che per ben due date, 26 e 27 febbraio, metterà in in discussione il concetto d’identità legato alle rappresentazioni del corpo.