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La rete dei cattolici LGBT sfida il Sinodo dei Vescovi

A novembre incontro a Roma. E il Papa in volo dagli USA: “Sì all’obiezione di coscienza”

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Gay, lesbiche, bisessuali e transgender uniti dalla fede cristiana. Non è una sfida ma certamente non passerà inosservata, l’onda dei cattolici arcobaleno che sta per arrivare a Roma. Alla vigilia del Sinodo straordinario sulla Famiglia che si terrà a Roma dal 4 al 25 ottobre 2015, dal 1 al 4 Ottobre sempre nella città eterna ci sarà la prima Assemblea della “Rete Internazionale dei Cattolici Arcobaleno” (Global Network of Rainbow Catholics – GNRC).

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Papa Francesco è tornato a Roma in aereo dal suo viaggio negli Stati Uniti dove, sui temi cari al movimento LGBT, si è espresso poco o nulla, come abbiamo visto ieri , ed anzi ha invitato i vescovi statunitensi, in questi mesi impegnati attivamente contro l’estensione del diritto alle coppie del medesimo sesso a sposarsi, a non lamentarsi più ed a darsi da fare su altri temi. Ma, durante le consuete interviste sull’aereo, non ha mancato di dire la sua sul tema controverso del diritto all’obiezione di coscienza per i funzionari statali chiamati a rispettare alcune leggi tra cui quella sul matrimonio gay: «L’obiezione di coscienza deve entrare in ogni struttura giuridica, perché è un diritto, un diritto umano», ha dichiarato.

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“Ciò che sta avvenendo nella chiesa cattolica grazie alle scosse che produce papa Francesco – ci ha dichiarato Aurelio Mancuso, cattolico ed ex presidente nazionale di Arcigay – , sarà realmente compreso tra qualche tempo. Il movimento lgbt italiano fa due errori di interpretazione: il primo di ridurre le posizioni di Francesco a messaggi rivolti solo all’Italia (purtroppo i suoi predecessori erano molto presenti sulla scena nazionale), il secondo di leggere le novità che sta apportando in uno schema politico di suddivisione tra destra e sinistra. I cambiamenti ci saranno e, per quanto riguarda per esempio le coppie divorziate e separate saranno già concretizzate a conclusione del Sinodo di fine ottobre. Per quanto riguarda le persone omosessuali, il cammino è ancora molto lungo, anche se il mutamento di linguaggio è evidente, così come i “silenzi” sono più eloquenti di molte parole. Come cattolico mantengo una prudenza legata ai tempi, alla mia personale “speranza” di vedere accolte alcune posizioni già ampiamente diffuse tra il popolo di Dio, ma dal punto di vista dell’osservazione oggettiva non c’è dubbio che se la chiesa si incamminerà nel percorso tracciato da Bergoglio, nei prossimi decenni il giudizio sulle persone omosessuali e soprattutto sui loro legami d’amore muterà radicalmente. Però non si chieda a una organizzazione millenaria, strutturalmente conservativa, non democratica nel senso classico del termine, di operare cambiamenti che spettano invece alla politica.

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Ma torniamo ai gay cattolici. All’Assemblea del GNRC partecipano rappresentanti provenienti da oltre trenta paesi del mondo che si incontrano per la prima volta per fondare la prima rete mondiale di organizzazioni e individui cattolici coinvolti nella cura pastorale e nella ricerca di giustizia sociale, inclusione e dignità per le persone LGBT e le loro famiglie in seno alla Chiesa Cattolica e alla società in generale. Quattro giornate con un denso programma di incontri, durante i quali, la rete lavorerà attraverso progetti comuni, il sostegno reciproco e lo scambio di buone pratiche, e cercando il dialogo e il confronto sereno con le comunità e le istituzioni cattoliche.

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Sabato 3 Ottobre 2015, alle ore 15.00 – presso il Centro Pellegrini “Santa Teresa Couderc” in Via Vincenzo Ambrosio 9/11 – si aprirà quindi la conferenza internazionale dal titolo “Ways of Love (Le Strade dell’Amore) – Istantanee di Incontri cattolici con le persone LGBT e le loro famiglie”, patrocinata dallo European Forum of LGBT Christian Groups.