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LA RIFORMA DELLE PENSIONI

Dal 2008 potrà andare in pensione chi ha compiuto 60 anni d’età e maturato 35 anni di contributi, o chi avrà raggiunto 40 anni di contributi.

Ciò che preoccupa di più in questa estate finanziaria è la corsa continua del prezzo del petrolio che rischia di far deragliare la locomotiva economica mondiale.
Nemmeno i paesi Opec sembrano avere la soluzione per frenare questa ascesa, e pure un aumento della produzione appare inutile davanti alla speculazione che si è creata attorno all’oro nero.
Le tensioni internazionali dovute ai nuovi allarmi terroristici poi, sono come benzina gettata sul fuoco.
Tra i paesi più colpiti troviamo purtroppo l’Italia, gia alle prese con una difficile congiuntura, e che più di altri paga il peso di una bolletta energetica alle stelle.
Sofferenti per tutto questo stato di cose e complice il periodo vacanziero, le borse non hanno certo vissuto i loro giorni migliori.
Si annuncia un caldo, caldo autunno.

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LA LENTE DI INGRANDIMENTO
Dopo un travagliato parto (fortissime le proteste di sindacati ed opposizioni) ha preso vita nella scorsa settimana la nuova legge che riforma le pensioni.
Vediamola nei dettagli.
Dal 2008 si potrà andare in pensione avendo compiuto 60 anni d’età (61 per gli autonomi) e maturato 35 anni di contributi, e chi avrà raggiunto 40 anni di contributi indipendentemente dall’età anagrafica.
Per chi ha 35 anni contributivi il limite salirà a 61 anni nel 2010 (62 per gli autonomi) ed a 62 (63 per gli autonomi) dal 2014, ma per quest’ultimo punto occorrerà vedere la verifica programmata per il 2013.
Per le donne rimarrà la possibilità di andare in pensione a 57 anni con 35 di contribuzione, ma il calcolo pensionistico sarà fatto esclusivamente con il sistema contributivo.
Tra gli altri provvedimenti segnaliamo la chiusura di 2 delle 4 finestre annuali per accedere alla pensione (rimangono gennaio e luglio), l’aumento al 4% del contributo di solidarietà a carico delle “pensioni d’oro”, e gli incentivi per chi rimane al lavoro pur avendo maturato i requisiti per la pensione di anzianità.
Detti incentivi (in essere fino al 31/12/2007) prevedono per il lavoratore un 32,7% (corrispondente ai contributi previdenziali) in più sulla busta paga, esentasse.
Previste agevolazioni anche per chi decide di restare al lavoro col part-time.
Da aggiungere che chi entro il 31/12/2007 avrà maturato i diritti alla pensione di anzianità potrà richiedere all’ente previdenziale un certificato che attesta tali requisiti, e con il quale potrà andare in pensione in ogni momento indipendentemente da ogni eventuale modifica successiva alla certificazione.
Per le forze armate e di polizia e per i circa 10000 lavoratori in mobilità al 01/03/2004 non saranno applicate le nuove norme e rimarranno in essere le attuali.
Infine, un breve accenno alla previdenza complementare.
Il Tfr passa ai fondi pensione col meccanismo del silenzio-assenso ed il lavoratore avrà 6 mesi di tempo per decidere, mentre con un altro provvedimento si equiparano le polizze assicurative ai fondi aperti e chiusi, comunque sotto il controllo di sorveglianza della Covip (la Commissione di vigilanza sui fondi pensione).

di Sirio Belli