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La rivincita di “Behind the Candelabra”: undici premi Emmy

L’emozionante biopic di Steven Soderbergh sul grande pianista gay Liberace sbanca gli Oscar della tv con undici riconoscimenti tra cui miglior film, regia e attore. Elton John canta “Home Again”.

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A Cannes è stato il grande escluso dal palmarès e finalmente ha avuto la sua rivincita ai 65esimi premi Emmy, gli Oscar della tv, assegnati ieri sera al Nokia Theatre di Los Angeles in una spigliata cerimonia condotta da Neil Patrick Harris. L’emozionante biopic “Behind The Candelabra” di Steven Soderbergh, ritratto mai banale né macchiettistico del grande pianista gay Wladziu Valentino Liberace, passato alla storia anche per il suo stile camp “bigger than life” e un’opulenza ultra-deluxe garantita dal suo immenso patrimonio, si aggiudica ben undici riconoscimenti su quindici nominations, tra cui il premio come miglior film tv/miniserie, miglior regia e miglior attore, Michael Douglas, che incarna perfettamente Liberace evitando qualsiasi manierismo (curiosità: le categorie agli Emmy sono le più varie, e “Behind The Candelabra” ha vinto anche per le “migliori acconciature” e il “miglior trucco prostetico”).

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“Grazie ai compagni dell’Academy e agli altri nominati per le loro straordinarie performances – ha dichiarato raggiante sul palco Michael Douglas – e in particolare uno: Matt (Damon, che interpreta il grande amore di Liberace, Scott Thorson, n.d.r.). Matt, sei magnifico. E l’unico motivo per cui sono qui, è grazie a te. Meriti davvero la metà di questo premio. Vuoi la parte bassa o alta? Immagino quella alta. (ma in italiano si perde il gioco di parole: “bottom” e “top” significano anche “attivo” e “passivo”, n.d.r.). Grazie ai produttori, alla HBO, all’incredibile cast, a Steven Soderbergh, a Richard LaGravenese che ha scritto la migliore sceneggiatura che abbia mai visto, a mia moglie Catherine, al mio figlio maggiore Cameron, a Lee”.

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Per presentare “Behind The Candelabra” sono saliti sul palco entrambi, sia Douglas che Damon: “Io e Matt siamo felici di essere qui stasera per dire due parole su un uomo che entrambi ammiriamo. Un entertainer dalla lunga carriera, un pianista superstar che definì lo show business al massimo livello”. “Un personaggio leggendario e coloratissimo – continua Damon – che ‘possedeva’ il palco a Las Vegas e ovunque in giro per il mondo, come showman unico e pianista magistrale”. “Potremmo certamente parlarvi del soggetto del film multinominato, prodotto da HBO – conclude Douglas – ma ora vogliamo parlarvi di qualcuno che è ugualmente leggendario: per piacere, date il benvenuto a Sir Elton John!”.
Il celebre musicista inglese ha quindi fatto un ironico parallelo tra lui e Liberace, dedicandogli la sua nuova canzone “Home Again”: “Quando lo conobbi, mi diceva spesso quanto amasse tornare a casa propria”.

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Per il quarto anno consecutivo il mockumentary “Modern Family” in cui spicca l’amatissimo focolare composto da una coppia gay con figlia adottiva vince come miglior serie non drammatica e miglior regia. Tra le serie drammatiche trionfa la seguitissima “Breaking Bad” (in Italia si intitola “Reazioni Collaterali” e va in onda in chiaro su Rai4 e sul canale satellitare AXN) su un professore di chimica malato di cancro che s’inventa un laboratorio di metanfetamine da spacciare per garantire sicurezza economica alla sua famiglia. L’apprezzata “Boardwalk Empire – L’impero del crimine”, il cui episodio pilota era stato diretto da Martin Scorsese che la coproduce, si aggiudica cinque Emmys tra cui miglior attore non protagonista andato a Bobby Cannavale.
Tra le attrici protagoniste vincono Julia Louis-Dreyfuss nella satira politica “Veep” e Laura Linney in “The Big C: Hereafter” mentre fra le non protagoniste la spuntano Merritt Wever per “Nurse Jackie” e Anna Gunn per “Breaking Bad”.