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La sfida del Roma Pride: in piazza anche senza percorso

L’organizzazione del Roma Pride continua a opporsi al percorso concesso: troppo breve e senza spazio per i carri. A una settimana dal corteo romano, l’unica cosa sicura è che il Gay Pride ci sarà.

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Comunque si risolva la vicenda sul percorso, il Roma Pride si farà. In realtà una rete di strade dove far sfilare carri e manifestanti c’è ed è già approvata dalle istituzioni: il corteo partirebbe da piazza Bocca della Verità mentre terminerebbe in piazza Navona. Una soluzione che naturalmente non piace agli organizzatori che invece preferirebbero la più ampia piazza della Repubblica: in piazza Navona non c’è posto per far entrare i carri, oltre ad essere il percorso proposto troppo breve.

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E mentre il Sindaco Gianni Alemanno si tira fuori dalla faccenda ("è compito della Questura, non mio" ha detto ieri) prevede comunque una felice conclusione. Eppure, a una settimana dall’evento, la fine delle polemiche sembra ancora lontana soprattutto a causa del rimpallo di responsabilità. Perché se il Sindaco addossa la Questura, questa scarica sulla Prefettura, che a sua volta si dice non competente sull’affaire.

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«Il Pride ci sarà, nonostante le difficoltà e le incertezze che i divieti continuano a creare al regolare svolgimento della manifestazione», fanno sapere dal Circolo Mario Mieli, una delle trenta sigle che compongono il Comitato RomaPride 2009. «Riteniamo che l’appuntamento per tutti e tutte il 13 giugno a Piazza della Repubblica sia ormai improrogabile. Per questo sollecitiamo ulteriormente le Istituzioni ad una rapida risposta che permetta la manifestazione secondo quanto ragionevolmente richiesto.»